Leonardo da Vinci e la Gioconda

Riassunto su Leonardo da Vinci e la Gioconda, con le curiosità e la lettura dell'opera (6 pagine formato doc)

LEONARDO DA VINCI E LA GIOCONDA

Leonardo da Vinci e la Gioconda.

Il 15 aprile 1452 nasce a Vinci, presso Firenze, Leonardo, figlio naturale del notaio ser Piero Fruosino d'Antonio e di una tal Caterina, forse figlia di Boscaiolo di Cerreto Guidi, che pochi mesi dopo sposerà il fornaciaio Antonio di Piero Buti del Vacca da Vinci. Leonardo crescerà nella casa paterna.
Nel 1469 si reca a Firenze con il padre. Secondo Vasari, ser Piero presenta alcuni disegni del figlio all’amico Andrea del Verrocchio che, sorpreso dal precoce talento del giovane, lo prende nella sua bottega frequentata da Botticelli, Ghirlandaio, Perugino e Lorenzo di Credi. È attivo nella bottega di Verrocchio: collabora alla tavola col Battesimo di Cristoper la chiesa di San Salvi a Firenze; esegue dipinti, apparati per feste e tornei e un cartone per arazzo oggi distrutto.

Analisi della Gioconda di Leonardo

LA GIOCONDA DESCRIZIONE

Nel 1472 è iscritto alla Compagnia di San Luca dei pittori fiorentini. Probabilmente è in quest’anno che si accinge a dipingere la Madonna della melagrana (Madonna Dreyfus) terminata, presumibilmente, nel 1474. Realizza il suo primo disegno autografo "nel giorno di Santa Maria della neve", un Paesaggio della vallata dell’Arno, conservato agli Uffizi. Probabilmente risale al 1474 il ritratto della nobildonna Ginevra de'Benci. Tra quest’anno e il 1478 circa realizza la Madonna del garofano. Riceve il primo incarico per un’opera pubblica nel 1478: la pala d’altare per la cappella di San Bernardo nel palazzo della Signoria che non porterà a termine. Secondo l'Anonimo gaddiano lavora per Lorenzo de'Medici nel giardino di San Marco dove esegue sculture per il Magnifico. Probabilmente in questo periodo inizia il San Girolamo penitente, terminato verso il 1482. Con una lettera del 1482 offre i suoi servigi a Ludovico il Moro, descrivendo i suoi progetti di ponti militari, strumenti d’assedio, artiglierie, macchine per l’escavazione di cunicoli, carri protetti con artiglierie semoventi, navi militari, e solo in ultima istanza accenna ad opere d'idraulica, architettura, pittura e scultura, tra cui l’impresa del cavallo bronzeo per il monumento a Francesco Sforza. Il 25 aprile del 1483 con Evangelista e Giovanni Ambrogio De Predis stipula con i frati dell'Immacolata Concezione il contratto per la Vergine delle rocce, una pala da collocare sull’altare della cappella della confraternita nella chiesa di San Francesco Grande a Milano.

GIOCONDA LEONARDO DA VINCI CURIOSITA'

In occasione della festa "del Paradiso" per le nozze d'Isabella d’Aragona e Gian Galeazzo Sforza, realizza un apparato teatrale astrologico-celebrativo. In giugno è a Pavia con Francesco di Giorgio Martini, per richiesta dei fabbricieri del duomo. Esegue alcuni dei suoi più celebri ritratti: La dama con l’ermellino, Ritratto di donna (forse di Beatrice d’Este) e Ritratto di musico. 1495 a Milano inizia l'Ultima cena nel refettorio di Santa Maria delle Grazie e i camerini del castello Sforzesco. Risalgono a questo periodo i progetti d'inondazione dei fossati del castello, gli studi per le macchine tessili e la teoria delle proporzioni. Viene anche menzionato come "ingegnere ducale". Termina probabilmente in questo periodo il ritratto di donna La belle ferronière. Il duca di Milano nel 1497 lo sollecita a portare a termine l’Ultima cena.

GIOCONDA DESCRIZIONE

A questo periodo risalgono appunti per composizioni allegoriche, per il bagno della duchessa e per una pala poi eseguita da Romanino in San Francesco a Brescia. Progetta i meccanismi per una sorta d'automa di guerriero. Ludovico il Moro gli dona una vigna tra i monasteri delle Grazie e San Vittore. Si hanno notizie di un suo viaggio a Genova nel mese di marzo. Nel Maggio 1499 invia seicento fiorini d’oro a Firenze in deposito all'ospedale di Santa Maria Nuova. Continua gli studi d'idraulica e di meccanica. Alla fuga di Ludovico il Moro, che lascia Milano conquistata dai francesi, anche Leonardo abbandona la città con Luca Pacioli. Sosta prima a Vaprio, presso il pittore Francesco Melzi, poi si dirige a Venezia passando per Mantova. Per il convento dell’Annunziata nel 1501 esegue il cartone di un San Giovannino, una piccola Madonna e il primo grande cartone per Sant’Anna, la Madonna, il Bambino e san Giovannino. Probabilmente lavora anche alla Madonna dei fusi. Nella corte vecchia ottiene lo studio per il colosso di Francesco Sforza e sui tetti esegue le prove del modello aereo.