Vincent Van Gogh: vita e opere

Riassunto su Vincent Van Gogh: vita e descrizione di alcune opere, quali I mangiatori di patate, Autoritratto, Vaso con i girasoli, La camera da letto, Notte stellata, La chiesa di Auvers e Campo di grano con corvi (3 pagine formato doc)

Appunto di scila001

VINCENT VAN GOGH: VITA E OPERE

Vincent Van Gogh: vita e opere - Vincent Van Gogh nacque in un paesino dell’olanda nel 1853, suo padre era un sacerdote protestante.

L’irrequietezza d’animo di Van Gogh si mostra fin da giovane, egli infatti non riusciva a trovare la propria strada: in Inghilterra fallì come precettore e poi come teologo. Giunse poi la vocazione artistica, fu sostenuto dal fratello Theo, il quale lavorava in una galleria d’arte, e lo sosterrà materialmente per tutta la vita.
Fu proprio Theo che lo spinse a prendere lezioni private. Nel 1885 ha inizio la malattia, egli nelle lettere che inviava periodicamente al fratello parla di disturbi fisici, questi sono spiegabili tenendo presente il fatto che spendeva i pochi soldi che aveva in tele e colori, si nutriva poco, quasi esclusivamente di pane e raramente di cibi caldi, fumava e beveva per ingannare la fame.

VAN GOGH: OPERE

Nel 1888 si trasferisce ad Arles, nella cosiddetta casa gialla, ed è qui che decise di invitare l’amico Gaugin. Per lui allestì uno studio. Varie furono le discussioni tra i due, Gaugin racconta che una sera si recarono ad un bar e Van Gogh ordinò un assenzio, ad un tratto lo tirò in testa a Gaugin. La sera successiva, la vigilia di Natale, Gaugin incontrò l’amico per stada con in mano una lama, pronto a saltargli addosso, ma non appena Gaugin lo guardo negli occhi, Van Gogh fece retro front e andò via.
Probabilmente pentito, sentiva la necessità di punirsi, ci fu csì il famoso taglio dell’orecchio che inviò ben avvolto ad una prostituta. Van Gogh fu ritrovato sul suo letto insanguinato e privo di sensi. Fu portato all’ospedale ma dopo poco uscì.
Successivamente a questo episodio fu più volte ricoverato in ospedale a causa dei frequenti attacchi di follia. Nel 1889 fu ricoverato al manicomio di Saint Remy. Convinto che la sua malattia dipendesse dal clima meridionale volle tornare al nord (Auvers) sotto la cura del medico Gachet.
Il 27 luglio del 1890 si sparò all’inguine, durante la notte sembrava stare meglio, passò la nottata chiacchierando e fumando con il dottor Gachet. Morì il 29 luglio, senza dare spiegazioni del suicidio.

Vincent Van Gogh: vita breve e opere

VAN GOGH: I MANGIATORI DI PATATE

I mangiatori di patate, 1885, Amsterdam. Van Gogh in una lettera al fratello scrive che lo scopo della sua opera è quello di far comprendere che questa povera gente che mangia patate, ha zappato essa stessa la terra dove quelle patate sono cresciute. Gli umili mangiatori di patate sono rappresentati su uno sfondo umile, spoglio e scuro. L’unica fonte di luce all’interno dell’opera è rappresentata dalla lanterna che scende dal soffitto e che illumina i volti e le mani rovinate dei lavoratori, a causa delle pesanti fatiche cui sono sottoposti. I volti sono descritti mediante pennellate dure e pastose, quasi da sembrare un tutt’uno con gli elementi della tavola e della stanza; vi è una sorta di fusione tra soggetti e oggetti.