Fauves, cubismo, espressionismo, die brucke e surrealismo

Fauves, Cubismo, Espressismo, die brucke e surrealismo: significato, caratteristiche ed esponenti (6 pagine formato doc)

Appunto di catezlaty

FAUVES E MATISSE

I fauves ed Henri Matisse:  18 ottobre 1905 a Parigi, fu  inaugurato il Salon  d’Automme.

Il giornalista Vauxcelles che lo visitò, rimase impressionato dai dipinti composti da colori talmente violenti  e scrisse di una di una scultura classica: Donatello chez les Fauves. Quella statua, gli pareva davvero molto classica in mezzo a tale aggressività.
Il dispregiativo “fauves”, venne accolto dagli stessi artisticome segno di riconoscimento che li raggruppava sotto un’ unica bandiera. Questo gruppo, però, non sorse mai come movimento vero e proprio, ma si riconosceva in alcune comuni convenzioni. Il dipinto, deve dare spazio essenzialmente al colore, non bisognava dipingere secondo l’impressione, ma in relazione al proprio sentire interiore , cioè bisogna esprimere sé stessi e rappresentare le cose dopo averle fatte proprie. La pittura, dando corpo alle sensazioni dell’artista davanti all’oggetto da riprodurre, deve essere istintiva e immediata e il colore va svincolato dalla realtà che la rappresenta. L’interesse dell’artista, non è mai indirizzato verso la riproduzione realistica della natura.

Fauves e Matisse: riassunto

MATISSE OPERE

Henri Matisse:  nato nel 1869 a Cateau-Cambresis, compì i primi studi nella sua città natale. Successivamente si trasferì a Parigi, dove seguì corsi di giurisprudenza. Nel 1889 grazie ad una malattia che lo tenne a letto, Matisse cominciò a dipingere. Si convinse poi che la pittura era la sua vera vocazione e cominciò a studiare presso accademie private e alla scuola di belle arti di Parigi, ma studiò anche nell’atelier di Mureau, maggiore esponente della pittura simbolista. Conobbe Derain e De Vlamick, e con essi formò il gruppo dei “Fauves”. Matisse, trascorse molti anni nel sud della francia e conobbe la tragedia delle 2 guerre mondiali. Morì nei pressi di Nizza nel 1954.
Fu influenzato inizialmente dall’impressionismo, dalla volumetria ricomposta per larghe campiature di colore di Cezanne, venne poi attratto dall’esperienza divisionista, e successivamente ancora verso il piacere del colore e della pittura intesa come “gioia di vivere”. L’avvicinamento con il neoimpressionismo, lo condusse a creare un nuovo modo di dipingere e di guardare la realtà.

MATISSE POETICA

Donna col cappello”:  venne esposta al Salon d’Automne nel 1905. L’insieme dei colori appena giustificati dalla forma a cui danno vita, parve a un critico “una pentola di colori rovesciata in faccia al pubblico”, ad un altro critico, parve invece “giochi barbari e ingenui di un bimbo che si trastulla con una scatola di colori” . la donna, posta a 3/4 , volge il suo sguardo verso il pubblico, e si mostra nel suo ricco e sovrabbondante abbigliamento borghese, dominato da un fastoso e monumentale cappello. La violenza delle tinte, è il modo impiegato dall’artista per affermare sé stesso e la sua personalità. I colori, sono deposti sulla superficie pittorica sia puri che in unione.  Matisse, non cerca la somiglianza cromatica oggettiva, ogni tinta ha però una precisa funzione nel modellare le masse e nel creare le ombre.  Il colore, è distribuito con veemenza sulla tela e con immediatezza tale da non coprirla totalmente: ampi brani non dipinti del supporto, affiorano qui e la e diventano così elementi stessi della composizione.
Successivamente, la ricerca di Matisse, si sposta verso un’ulteriore semplificazione delle forme: essenzialità cromatica, uso di tinte contrastanti e linee ritmiche ornamentali. La vita artistica di Matisse, fu costituita da un continuo alternarsi di fasi ove l’aspetto decorativo predomina o al contrario, vi è imposto un certo naturalismo.

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