Partenone e Pantheon a confronto

Principali differenze e punti in comune tra il Partenone e il Pantheon: storia, architettura e significato (4 pagine formato doc)

Appunto di chiaruccia

PARTENONE E PANTHEON A CONFRONTO

Partenone e Pantheon a confronto.

Storia del Partenone. Situato sul lato meridionale dell’Acropoli di Atene, il Partenone fu costruito sul sito di un tempio precedente (Hekatòmpedon, sec. VI a.C., distrutto dall’invasione Persiana del 479 a.C.) per volere di Pericle dagli architetti Ictino e Callicrate in epoca classica (447 – 438 a.C.). Divenuto chiesa cristiana, poi moschea (1456), utilizzato come polveriera dagli Ottomani, fu distrutto parzialmente da un colpo di mortaio sparato da una nave durante l’assedio di Francesco Morosini (1687).
Nel 1799 Lord Thomas Bruce Elgin, ambasciatore di Sua Maestà Britannica a Costantinopoli, ottenne dal sultano turco il permesso di asportare numerosi oggetti d’arte dalle rovine d’Atene, tra cui le sculture del Partenone (Elgin marbles), che tra il 1801 e il 1803 furono trasferite a Londra ed esposte al British Museum. La restituzione delle decorazioni scultoree dall’Inghilterra alla Grecia, attuata in epoca recente, non si è ancora conclusa e la maggior parte delle spoglie che rimangono del Partenone vengono conservate in un museo sotterraneo, per preservarle dallo smog e dall’inquinamento.

PANTHEON: STORIA

Storia del Pantheon. Situato a Roma, fu fatto costruire da Marco Vipsanio Agrippa, collaboratore e genero di Augusto, dal 27 al 25 a.C. in Campo Marzio, fu restaurato da Domiziano dopo un incendio e fu ricostruito da Adriano (118-128 ca). Nel 609 fu consacrato da Bonifacio IV al culto della Madonna e dei martiri e, in seguito, divenne cappella palatina del Regno d’Italia. Nel tempio vi sono le tombe di alcuni artisti italiani, tra cui Raffaello, e dei primi sovrani d’Italia, Vittorio Emanuele II, Umberto I e la regina Margherita.

PANTHEON: ARCHITETTURA

Nome e dedica. Partenone. Il Partenone prende il suo nome dalla dea cui era dedicato, Athena Parthenos (cioè Atena Vergine), di cui era conservata all’interno del tempio un’imponente statua, realizzata da Fidia e ultimata nel 438 a.C.; l’opera era realizzata in legno ricoperto da materiale crisoelefantino (oro e avorio), che gli scultori Greci erano soliti utilizzare solo per le divinità più importanti, Giove, il padre degli dei, ed Atena, la dea della ragione; infatti gli Ateniesi  pensavano che l’unico elemento che contraddistinguesse l’uomo dagli altri animali fosse il raziocinio, ed è per questo che erano maggiormente devoti alla dea Atena che ne era un simbolo. Questo spiega anche la posizione all’interno dell’Acropoli del Partenone, che non era posto nel punto più centrale ma su quello più alto, ancora una volta per elevare la ragione su tutti gli altri elementi della cultura Greca.

Storia del Partenone: ricerca

PANTHEON: SIGNIFICATO

Pantheon. Il nome stesso del tempio, Pantheon, che significa “dedicato a tutti gli dei” (dal greco pan, tutto e theòn, divinità), chiarifica la sua funzione. I Romani infatti avevano deciso di edificarlo in onore delle 7 divinità planetarie (il Sole, Mercurio, Venere, la Luna, Marte, Giove e Saturno), di cui venivano conservate altrettante statue disposte nelle nicchie all’interno della cella del tempio; queste divinità erano in rappresentanza di tutte le religioni, anche quelle dei popoli conquistati a cui veniva lasciata piena libertà di culto. Questo perché per l’impero romano (a differenza della Grecia), la religione non aveva un’importanza primaria, e inoltre, il lasciare alle genti sottomesse le loro credenze, poteva servire ad evitare eventuali ribellioni (sempre però con la logica del popolo conquistatore, i Romani cercheranno di non lasciare spazio alla religione cristiana, i cui ideali di amore e di non violenza erano in pieno contrasto con la logica espansionistica dell’impero).