Surrealismo, astrattismo e metafisica

Panoramica su alcune avanguardie storiche artistiche come il Surrealismo, l'Astrattismo e la Metafisica e analisi delle opere più importanti di Magritte, Kandiskij, Klee, Mondrian, De Chirico (4 pagine formato doc)

Appunto di alessandraj10

SURREALISMO, ASTRATTISMO E METAFISICA

Surrealismo.

Il surrealismo viene definito dal poeta francese André Breton nel Primo manifesto del Surrealismo come un automatismo psichico puro col quale ci si propone di esprimere il funzionamento reale del pensiero. Si tratta dunque di un processo che si realizza senza il controllo della ragione e che fa sì che l’incoscio, ossia quella parte di noi che si fa viva nel sogno, emerga e si esprima divenendo operante anche mentre siamo svegli.
Così il pensiero, libero da ogni preoccupazione di carattere morale o estetico, può vagare e raccogliere immagini, idee, parole, senza scopi preordinati. In questo modo viene raggiunta la surrealtà, l’unione tra sogno e realtà, una sorta di realtà assoluta. La bellezza dell’arte surrealista nasce dal trova assieme due oggetti reali che non hanno nulla in comune in un luogo estraneo a entrambi. Questo crea una visione inaspettata che soprende per l’assurdità e perché contraddice le nostre certezze a causa del trasferimento degli oggetti dal loro abituale contesto. Tuttavia l’arte surrealista è un’arte figuativa e non astratta, perché le figure sono riconoscibili.

Surrealismo: origini, artisti e tecniche

SURREALISMO: MAGRITTE

RENE’ MAGRITTE. Nato in Belgio nel 1898, studia prima a Bruxelles e poi si trasferisce a Parigi, dove entra in contatto con i surrealisti e stringe amicizia con Breton. L’adesione completa al surrealismo avviene però in seguito alla scoperta nel 1925 dei dipinti di De Chirico, riconosciuto dallo stesso Breton come precursore del movimento surrealista. In particolare Magritte rimase affascinato dal senso di spaesamento generato dall’accostamento di oggetti dissimili in un luogo dove non ci si aspetterebbe mai di trovarli, come succede per esempio in Le chant d’amour. In questo olio su tela De Chirico decontestualizza tre oggetti (un guanto di gomma rosso, un calco della testa dell’Apollo del Belvedere e una palla) e li propone fuori scala riuniti in una piazza, creando una situazione inattesa e impossibile. La scoperta di De Chirico sarà dunque fondamentale per la pittura di Magritte, basata sul gioco dei nonsensi.

SURREALISMO: STORIA DELL'ARTE

L’uso della parola I (1929 – New York). Si tratta di un dipinto realizzato tra il 1928 e il 1929 e raffigurante una pipa. La grafica richiama i cartelli delle lettere utilizzati alle elementari per insegnare ai bambini a leggere e scrivere, infatti nella parte bassa reca una didascalia, in un corsivo molto scolastico, la scritta: ‘Ceci n’est une pipe’, cioè ‘Questa non è una pipa’. Magritte vuole sottolineare la differenza tra l’oggetto reale e la sua rappresentazione. È ovvio che la pipa e la sua immagine non coincidano, non siano la stessa cosa e non abbiano neppure la stessa funzione, tuttavia chiunque guardando la pipa dipinta alla domanda ‘che cos’è?’ risponderebbe ‘una pipa’. L’artista allora afferma decisamente il contrario di ciò che ognuno pensa guardando all’immagine dipinta. Il dipinto dunque invita a riflettere e per la prima volta scopo dell’arte non è più l’arte di per sé, ma una riflessione sull’arte stessa.