La storia dei Bronzi di Riace: ricerca

Ricerca sulla storia dei Bronzi di Riace: descrizione dettagliata delle statute e dove si trovano (4 pagine formato doc)

Appunto di tantaminchia

LA STORIA DEI BRONZI DI RIACE: RICERCA

I celebri guerrieri attici furono scoperti il 16 agosto 1972 al largo della spiaggia di Riace Marina.

Al recupero delle statue, avvenuto il 21 agosto successivo, ad opera dei Carabinieri sommozzatori, prese parte, in rappresentanza della Soprinten-denza Archeologica, il dott. P. G. Guzzo, con i tecnici della stessa. Dopo il recupero, si pose immediatamente l’esigenza di un’esplorazione scientifica dei fondali del rinvenimento, non solo per la segreta speranza di nuovi recuperi, ma per verifica-re a posteriori le condizioni di giacimento, di naufragio e l’eventuale presenza di un relitto. L’esplorazione dei fondali portò al ritrovamento di una maniglia di scudo appartenente alla statua A, confermando l’esattezza dell’ubicazione del sito.
Tuttavia, l’assenza del relitto della nave sul punto di giacitura delle statue, fece supporre che le stesse non fossero affondate con la nave, ma che fossero state gettate in mare come carico ingombrante, mentre l’albero della nave con la vela sarebbe stato tagliato.

Bronzi di Riace: descrizione dettagliata


BRONZI DI RIACE: DESCRIZIONE DETTAGLIATA

Il taglio della vela sarebbe stato suggerito dal ritrovamento nei pressi delle statue, di ventotto anelli di piom-bo, appartenenti forse alla velatura della nave (anche se sembrano troppo deboli per assicurare le vele), quindi la nave al-leggerita del suo carico, si sarebbe messa in salvo, o naufragata a non molta distanza, disperdendo il suo carico su un’area più vasta. La statua denominata A conservava, al momento del recupero alcuni frammenti d’anfore (pareti non ricondu-cibili a forme) incrostate saldamente sotto l’ascella, che possono essere utili alla cronologia dell’affondamento. Uno dei problemi dibattuti al margine i Bronzi di Riace è quello degli elmi e degli scudi. A parte il clamore suscitato da presunte rivelazioni di trafficanti, i Bronzi di Riace potrebbero essere state private delle loro armi, ossia degli scudi e di un elmo, e forse delle lance, prima del trasporto per mare, per motivi pratici, poiché le statue dovevano viaggiare appoggiati sulla schiena. In seguito si può osservare che i restauratori non videro mai segni di effrazione sulle statue e che le incrostazioni ricoprivano anche le braccia degli scudi, denotano quindi che il distacco delle armi dalle statue doveva essere già avvenuto nell’antichità. Antonio Giuliano, proponendo per le statue l’appartenenza all’officina di Fidia e in particolare al donario di Delfi, accenna alla possibilità che l’asportazione delle armi dai guerrieri sia avvenuto durante il saccheggio del santuario ad opera dei Galli nel 279 a. C. L’elmo potrebbe essere stato in metallo prezioso.

Riassunto sui Bronzi di Riace: descrizione dettagliata


DOVE SONO ESPOSTI I BRONZI DI RIACE

Analisi critica delle statute. La statua A rappresenta una figura stante maschile barbata e con abbondante chioma di capelli a ciocche lunghe, che imbraccia uno scudo, di cui resta l’attacco sull’avambraccio sinistro piegato e sulla spalla corrispondente (fig.1). La mano sinistra, dalle dita raccolte e piegate in senso verticale doveva reggere un oggetto, che poteva essere l’impugnatura dello scudo. Il braccio pende destro lungo il fianco, e la mano corrispondente non sembra trattenere al-cun oggetto, ma non è impossibile che trattenesse l’impugnatura di una spada. La testa è rivolta con notevole scatto verso la spalla destra; esso determina una tensione rettilinea e verticale dello sterno cleidomastoideo sinistro e un’obliquità di quello destro. Le due clavicole sono tese ad un identico livello; tipico è il rendimento della fossa sopra-spinata della scapola, dalla quale dipende la rotazione dell’omero.