Carlo Magno e il Sacro romano impero: riassunto

Riassunto su Carlo Magno e il Sacro romano impero. Storia, cronologia e principali eventi legati a Franchi e Longobardi. Schema e storia breve

Carlo Magno e il Sacro romano impero: riassunto
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CARLO MAGNO

Carlo Magno, scultura in bronzo
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Il popolo germanico dei Franchi, che occupano con il loro Regno gran parte della Gallia, nel secolo VI d.C. si trova in un periodo di stasi e divisione interna, che dura fino alla fine del 600. All'inizio del 700 la Gallia è minacciata dall’espansione degli Arabi, che hanno conquistato quasi tutta la Spagna e varcato i Pirenei, e che nel 732 sono respinti da Carlo Martello.

Il figlio di Carlo, Pipino il Breve, approfitta dell’aiuto richiesto dal Papa che si trova a dover fronteggiare in Italia l'avanzata dei Longobardi, per farsi consacrare Re.

L'ascesa al potere e la vittoria sui Longobardi

Alla morte di Pipino, nel 768, il regno viene diviso in due parti, che sono assegnate ai figli Carlo e Carlomanno.

I rapporti fra i due sono contrastati, ma i problemi terminano alla morte improvvisa di Carlomanno nel 771. In quella data Carlo, cacciati gli eredi del fratello, riunisce il Regno e tutto il potere nelle sue mani.

È di qualche anno prima il matrimonio di Carlo e di suo fratello con le figlie del re longobardo Desiderio, per sancire relazioni pacifiche fra i due popoli. Tuttavia, quando Carlo scaccia la moglie di Carlomanno e i suoi figli, Desiderio muove guerra al Papa.

Carlo ripudia allora sua moglie e scende in Italia, sconfiggendo i longobardi nel 774 e ponendo così fine al dominio longobardo in Italia.

Carlo Magno si proclama re dei Franchi e dei Longobardi, e concede alla Chiesa il possesso dell’Emilia, della Toscana, di Roma, Spoleto e i territori Bizantini. Prende così forma quello che sarebbe diventato lo Stato Pontificio.

La lotta con gli Arabi

Carlo combatte a lungo e contemporaneamente su più fronti:

  • nel 778 organizza una spedizione contro gli arabi con l’intenzione di liberare dagli infedeli tutta la penisola iberica. Ma la retroguardia franca comandata da Orlando cade in un imboscata al passo di Roncisvalle.
  • La guerra con gli arabi fra interruzioni e riprese, si protrae fino al 812, quando viene stipulata una pace con l’emiro di Cordova. Carlo riesce a costituire la Marca Spagnola che lo mette al riparo dai tentativi di espansione araba.

L'espansione verso est

Sul versante orientale invece, Carlo Magno si scontra con il gruppo di tribù germaniche Sassoni. La resistenza è ostinata, e solo dopo 20 anni, nel 804 circa, si riesce a sottometterli.

I metodi impiegati sono spietati: i capi vengono assassinati, i territori devastati e le tribù convertite con la forza al cristianesimo. Chiunque rifiuti la conversione o venga sospettato di paganismo viene condannato a morte.

Nel 787 sottomette i Bavari, popolazione germanica nemica ai Franchi, dell’attuale Baviera, e tra il 791 e il 796 sconfigge anche gli Avari, un popolo nomade di origine mongola che hanno accampamenti nell’odierna Austria. Costituisce così la Marca orientale.

L'impero carolingio

Carlo Magno dà vita a un impero che spazia dai Pirenei all’Italia, dal Danubio e al mare del Nord e anche se rispetto al vecchio Impero Romano d’Occidente, questo è meno esteso, si tratta comunque di un entità immensa.

L’Impero manca però di qualsiasi controllo dei mari, e questo lascia il campo alle navi arabe, bizantine e normanne, con gravi conseguenze per i commerci e gli scambi.

Mancano poi del tutto grandi città che facciano da centri di irradiazione economica e culturale: anche la capitale dell’Impero, Aquisgrana è poco più di un grosso borgo.

L’Impero di Carlo Magno non ha una capacità di controllo del territorio neppure lontanamente paragonabile a quella del vecchio Impero romano. Carlo crea cariche e strutture di controllo del territorio, ma queste finiscono per accentuare la frammentazione politica, amministrativa ed economica.

L’Impero carolingio ha poca coesione interna: l’unico punto di riferimento unitario è proprio lui, Carlo Magno, la cui autorità però, è rappresentata solamente dalla forza militare.

L'impero: cristiano e universale

Incoronazione di Carlo Magno
Fonte: ansa

Nell’800 il Re dei Franchi scende a Roma per intervenire in un grave conflitto scoppiato tra il Papa Leone III e l’aristocrazia romana. Prende le parti del pontefice e la notte di Natale viene incoronato e consacrato imperatore del Sacro Romano Impero.

Carlo si presenta come legittimo successore dei grandi imperatori romani d’Occidente. Ma il suo potere è anche Sacro, perché avallato dal Papa. L’imperatore è quindi il braccio armato della Chiesa, il difensore della fede cristiana.

L’Impero carolingio si rifà a un'idea universalistica, ovvero all’aspirazione di governare su tutte le genti cristiane.

Chiesa e Impero

Con Carlo Magno, il Medioevo inizia ad essere caratterizzato da due entità universali ben distinte fra loro:

  • l’universalismo politico dell’impero;
  • l'universalismo spirituale della Chiesa di Roma.

Il dualismo dunque è tra potere politico e potere spirituale, tra impero e papato (cosa che negli altri due grandi imperi medievali, quello bizantino e arabo, non accade, essendo l’imperatore anche la massima guida spirituale), e l’esistenza nettamente separata di due supreme autorità, diventa quindi una caratteristica peculiare dell’Occidente Europeo.

Inutile dire che le due autorità saranno ben presto destinate a scontrarsi.

Le cariche imperiali

Al vertice della piramide politica l’imperatore possiede l’autorità di banno, la suprema legislazione militare cui sono soggetti tutti gli uomini liberi. Attraverso il banno, l’imperatore ha un potere assoluto e tutti gli devono obbedienza e fedeltà. Ci sono poi:

  • I conti, alti funzionari posti a capo delle province interne dell’impero (le contee).
  • I marchesi, che comandano invece una Marca.
    Queste cariche originariamente vengono affidate dall’imperatore, ma presto diventano ereditarie.
  • I vescovi risiedono nelle città, dove sono l’autorità più alta, e assumono dunque anche poteri politici. La loro elezione dipende dall’imperatore, cosa che quindi li rende funzionari imperiali.

Carlo istituisce anche i missi dominaci, speciali magistrati alle sue dirette dipendenze che devono controllare l’operato di conti e marchesi e hanno il potere di prendere provvedimenti immediati contro gli abusi compiuti dai funzionari locali.

Ogni popolo del Sacro Romano Impero ha la possibilità di mantenere le proprie leggi e tradizioni, ma ogni anno viene convocata la Dieta, assemblea generale di tutti i conti, marchesi, vescovi e alti funzionari.

In questa occasione si delibera sulla pace e sulla guerra, e si emanano le leggi più importanti sotto forma di “capitolari”, ovvero ordinanze che contengono norme valide su tutti i territori dell’Impero.

Carlo Magno non è un sovrano colto, ma comprende perfettamente l’importanza che la cultura può avere per creare una classe dirigente omogenea e fedele all’Impero. Raccoglie quindi attorno a se i maggiori intellettuali dell’epoca, e favorisce la crescita di monasteri come centri di studio dei grandi autori pagani e cristiani. Istituisce anche vere e proprie scuole per i giovani destinati ad entrare nelle file della gerarchia religiosa e della burocrazia imperiale.

L’economia del Sacro Romano Impero è parcellizzata e di pura sopravvivenza. Ogni zona infatti produce e consuma tutto ciò di cui ha bisogno.

Crisi e crollo dell'Impero

Carlo Magno muore nell'814, e l’edificio politico che ha costruito si rende immediatamente fragile.

Il figlio di Carlo, Ludovico il Pio, riesce a fatica a mantenere l’unità dell’Impero. Nell’840 Ludovico muore e l’Impero viene suddiviso fra i suoi tre figli, Lotario, Ludovico il germanico e Carlo il Calvo.

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