La vita quotidiana nel feudalesimo: riassunto

Feudalesimo: feudi laici e feudi della chiesa, organizzazione della vita quotidiana, vita nel castello e nel monastero e vita del feudatario (3 pagine formato doc)

Appunto di dolceale89

FEUDALESIMO: VITA QUOTIDIANA

Il Feudalesimo.

Il feudalesimo è l’organizzazione territoriale e politica basata sul feudo.
Le due tappe attraverso cui si instaurò e si consolidò il sistema feudale furono:
il sistema del vassallaggio e il capitolare di Kiersy.
Inizialmente il re, non potendo controllare tutto l’impero, suddivideva il suo territorio in feudi e li affidava a nobili e vescovi che gli erano fedeli (vassalli). Il feudatario doveva impegnarsi in alcuni obblighi verso il re:
- La fedeltà;
- L’applicazione delle leggi del sovrano;
- Il versamento di una parte dei tributi riscossi;
- Il sostegno militare in caso di guerra.
Se un feudatario tradiva il vincolo di fedeltà commetteva reato di fellonia che poteva anche essere punito con la privazione del feudo.

SOCIETA' FEUDALE

FEUDI LAICI E FEUDI DELLA CHIESA: accanto ai feudi laici, vi erano anche quelli concessi dal papa, dai vescovi o dagli abati dei grandi monasteri.

Anche i feudi ecclesiastici avevano la stessa struttura e gli stessi obiettivi di quelli laici.
Tra i due tipi di feudo nacquero dei conflitti, che divennero più acuti in presenza dei vescovi-conti.
ORGANIZZAZIONE DEL FEUDO: il signore feudale esercitava il suo banno ovvero il suo potere su territori organizzati in aziende agricole chiamate corti o ville, circondate da boschi o da zone incolte per il pascolo.
C’era la pars domenica, del signore, e la pars massaricia, dei conduttori dei feudi.
Intorno alla casa del padrone d’erano i boschi e le terre coltivate dai servi della gleba; la pars massaricia invece era suddivisa in appezzamenti, mansi, affidati a contadini liberi con contratti a volte ereditari.
Essi pagavano al padrone un affitto con una parte del prodotto o con denaro e dovevano lavorare per alcune giornate sulla terra del padrone (corvées).
I contadini abitavano nel villaggio o borgo. Utilizzavano il mulino, il frantoio, il torchio da uva, che appartenevano al signore al quale pagavano una tassa o una quantità del raccolto.

Tema storico sul feudalesimo

LA VITA DEI CASTELLANI NEL MEDIOEVO

Il castello: nei primi tempi il castello era una torre di legno circondata da fossati e palizzate; dopo il mille divenne un robusto edificio di pietra cinto di mura merlate e di torri con passerelle e luoghi di vedetta per le sentinelle che vigilavano per la sicurezza del castello e dei suoi abitanti.
Era spesso circondato da un largo fossato colmo d’acqua attraversato solo da un ponte levatoio; le aperture erano poche per difendersi meglio dal freddo e dai nemici.
Nell’interno, l’ampia corte poteva essere divisa in due cortili: il più interno racchiudeva il mastio, ovvero la dimora del castellano, mentre nell’altro c’erano le case degli artigiani, la cappella, le stalle, i granai, il forno, le baracche per i soldati e le riserve di armi.

LA VITA DEL FEUDATARIO

Vita da feudatario: per i signori feudali la caccia era una della attività principali, poiché serviva per procurarsi la selvaggina e per tenersi in esercizio e meglio assolvere il servizio militare.
Per le attività fisiche si sceglieva il mattino; al pomeriggio il signore amministrava la giustizia o si intratteneva con gli ospiti.
I periodi in cui il signore mancava erano frequenti poiché, quasi ogni anni, coloro che dovevano partecipare alla Difesa dello Stato venivano convocati dal re per radunarsi al campo di maggio.