La crisi economica del primo dopoguerra

In breve il giovedì nero,il lungo ciclo di crescita postbellica,lo spettro della sovraproduzione,la ripresa dell’economia europea 1924-25,le crisi congiunturali del crollo di Wall Street,la crisi degli anni'30 in Europa,il crollo del sistema monetario e l (0 pagine formato doc)

Appunto di karmina
SI PROFILA UNA NUOVA CRISI GENERALE LA CRISI ECONOMICA DEL DOPOGUERRA SI PROFILA UNA NUOVA CRISI GENERALE Il “giovedì nero” A più di 50 anni dalla prima grande crisi, avvenuta nel 1873-96, il mondo industrializzato precipitò in un'altra grande crisi generale che sconvolse le strutture economiche degli Stati Uniti e dell'Europa occidentale che determinò profonde trasformazioni del sistema produttivo e dei rapporti tra stato ed economia.
La crisi iniziò il 24 ottobre 1929 -giovedì nero- con il crollo della borsa di New York e si differenziò per 3 ragioni: eccezionale lunghezza intensità senza precedenti portata mondiale Caduta economica fino al 1932, seguì poi una ripresa fino al 1937, ma il 1938 fu un anno di crollo. 1923-29:il lungo ciclo di crescita postbellica 1923-29 furono anni di intensa crescita economica e in particolare l'ultimo biennio.
Alla base di questo sviluppo economico vi era stata la complessa ristrutturazione dei sistemi produttivi e dell'organizzazione del lavoro messi in atto per superare la crisi postbellica. Industria automobilistica e chimica furono le prime ad avvantaggiarsi di questi moderni strumenti di produzione, ma ben presto molti altri settori vi fecero largo ricorso. Creazione di catene di montaggio secondo le teorie di Taylor. Lo spettro della sovrapproduzione Il mercato risultava troppo piccolo per accogliere l'enorme quantità di merce prodotta. Crisi degli anni '30 = crisi di sovrapproduzione, che dagli USA dilagò a macchia d'olio in tutti i paesi a economia capitalistica. USA epicentro del sisma economico. Il rilancio produttivo post-bellico in questo paese aveva raggiunto livelli elevatissimi perché, oltre alla domanda interna doveva rispondere anche a quella europea. La ripresa dell'economia europea 1924-25 L'Europa stava tornando a essere una grande area di produzione con notevoli capacità concorrenziali anche sullo stesso mercato statunitense. A una sola grande nazione produttrice, USA, capace di rispondere alla domanda internazionale di beni di consumo e di macchinari, si sostituì una molteplicità di aree produttrici, Europa occidentale e Giappone, che trasformarono l'economia americana in una gigantesca macchina che produceva eccedenze. Ciò costrinse le industrie a ridurre la produzione e di conseguenza a licenziare grandi masse di operai, i quali, privi di reddito, dovettero ridurre gli acquisti, facendo così diminuire le capacità di assorbimento del mercato interno statunitense. Si aprì quindi una drammatica spirale che travolse l'economia americana, al fondo della quale, 1932, stettero 13 milioni di disoccupati e un sistema produttivo al collasso. Le cause congiunturali del crollo di Wall Street Nello sviluppo del 1928 e ancora più in quello dei primi mesi del '29 vi era qualcosa di anormale dominato dalla speculazione borsistica divenuta sempre più frenetica e incontrollata. Azioni a credito: il piccolo speculatore chiedeva un prestito al proprio mediatore di Borsa (broker), e per ottenerl