Il novecento: riassunto di storia

Riassunto della storia del novecento: la prima guerra mondiale, la rivoluzione russa, la guerra fredda, il fascismo, la crisi del 1929, il nazismo, la guerra civile spagnola, la seconda guerra mondiale, la resistenza italiana, le foibe, l'Europa unita, la decolonizzazione, la globalizzazione, la questione palestinese e l'ONU (33 pagine formato doc)

Appunto di ziocarda

INTRODUZIONE AL 900 STORIA

La Situazione Europea Nell’800. Nascono nuove ideologie e con esse nuove crisi. In Inghilterra nasce la rivoluzione industriale, che si diffonde poi in tutta Europa, anche se più lentamente: in Italia arriverà in età giolittiana, in Francia con il secondo Impero.

Essa ha dato il via all’età capitalistica, in cui vi erano individui che possedevano averi, li anticipavano e li investivano per comprare macchinari.
Questo capitalismo ha avuto bisogno di materie prime per crescere ed espandersi, di un mercato di sbocco e di forza lavoro; esso si trasforma quindi in imperialismo, con una politica di forza e potenza. Vi sono cambiamenti di carattere culturale: nascono nuove ideologie che mettono in crisi gli stati liberali, tra cui il nazionalismo che non ha niente a che vedere con gli ideali di nazione mazziniani, ma prevede la supremazia di una nazione sulle altre, trasformando la situazione europea in una lotta per la sopravvivenza. Il nazionalismo diventa un’ideologia comune a tutti i paesi: abbiamo il pangermanesimo, il panslavismo, il panamericanismo e in Inghilterra la cosiddetta missione civilizzatrice dell’uomo bianco, ovvero la colonizzazione come motore di civiltà. In Francia vi è il Revanscismo, il bisogno di rivincita sui tedeschi dopo la guerra di Sedan del 1870.

Situazione dell'Europa prima della Grande guerra: riassunto

IL NOVECENTO: RIASSUNTO

Il nazionalismo arriva anche in Italia con l’Associazione Nazionalista Italiana. Il nazionalismo spinge però lo stato a una politica di potenza e perciò lo mette in crisi e di conseguenza nascono le guerre, proprio per motivi di crisi religiose, spirituali… I grandi idealismi nati nell’800 hanno comunque dato all’uomo grande ottimismo e fiducia in se stesso. Tutto ciò però viene messo in crisi da molte scoperte scientifiche, che fanno cadere l’uomo in disordine. I vecchi partiti non esistono più e i nuovi non esistono ancora. L’uomo si trova in una situazione strana, con problemi di carattere economico e grandi rivalità tra i paesi. In Europa il capitalismo tedesco sta minacciando quello inglese; l’Inghilterra è quindi minacciata da una Germania che fa grandi progressi e tutto ciò porterà a una rivalità anche tra Germania e Francia, che si vede perciò unita all’Inghilterra contro il pericolo tedesco. Troviamo poi l’Austria, i cui interessi prevedono i Balcani e lo scontro con la Russia sarà inevitabile. Queste rivalità si basano su un gioco di interessi che riguardano anche l’Italia. Dopo il 1870 con la battaglia di Sedan, le alleanze volute da Bismarck, il cancelliere tedesco, che avevano garantito un periodo di pace tra gli stati, non reggono più e si passa al sistema delle intese. Anche i paesi extraeuropei si inseriranno in tutto ciò, in particolare troviamo un capitalismo americano che ha bisogno di espandersi e che trova la propria strada verso il Giappone. C’è quindi tutta una serie di motivi che ci fanno capire che quando scoppierà il conflitto, nessuno degli stati avrà una votazione pacifista.

Programma di storia del quinto anno: riassunto

L'EUROPA AGLI INIZI DEL 900: RIASSUNTO

La Prima Guerra Mondiale. Aspetti sociali del conflitto. Quando scoppia un conflitto mondiale è difficile stabilire una gerarchia di cause, poiché gli stati si trovano in grandi e differenti difficoltà. La grande guerra è definita tale per il numero di paesi coinvolti ed è stato un evento epocale perché ha portato a grandissimi cambiamenti. Questo conflitto ha visto chiamare al fronte una popolazione adulta maschile, in età da lavoro; le donne si vedono quindi costrette nella famiglia e sul lavoro, a prendere il posto degli uomini. Esse si rendono quindi conto del proprio ruolo e ciò avrà un aspetto positivo sulla loro emancipazione. L’Italia entra in guerra nel 1915 e i nostri soldati chiamati al fronte, che provenivano da una realtà contadina, incontrano per la prima volta la tecnologia e nuovi strumenti di cui sono orgogliosi. Essi comprendono anche giovani analfabeti che provengono da realtà diverse che grazie a ciò cominciano a imparare a scrivere per comunicare a distanza con le famiglie. L’italiano prende il sopravvento sui dialetti, per la necessità di comunicare a vicenda. Questo conflitto è stato un fatto epocale perché ha contribuito con numerosi vantaggi a un’emancipazione di carattere culturale.