Primo dopoguerra: riassunto

Riassunto del primo dopoguerra, della rivoluzione russa, del biennio rosso e della nascita dei regimi totalitari (10 pagine formato pdf)

Appunto di cecmonti

PRIMO DOPOGUERRA

Primo dopoguerra. Anche la pace è un evento traumatico.

Dopo la guerra ci sono mutilati e prigionieri e tornano le malattie.
Tranne che per gli USA l’economia era in crisi, la Germania era allo stremo, in Francia e Belgio erano stati distrutti gli impianti produttivi. Le fabbriche dovevano essere riconvertite e la disoccupazione dilagava.
Per limitare il malcontento i governi adottarono riforme che però si rivelarono insufficienti o controproducenti.
Intanto in alcuni paesi le donne diedero vita al movimento femminista e ottennero il diritto di voto. I paesi industrializzati adottarono la proposta operaia delle 8 ore lavorative che non gravò sull’industria ormai tecnologica. I ceti popolari avevano un basso potere d’acquisto e i beni di prima necessità avevano un prezzo altissimo. Comunque se per la popolazione la guerra aveva ancora effetti devastanti per le industri i profitti aumentavano a dismisura.
La differenza tra la borghesia industriale e le masse popolari inasprirono il contrasto tra queste e la classe politica che appoggiava l’industria. Gli operai costituirono i sindacati e fondarono i partiti socialisti.

PRIMO DOPOGUERRA IN EUROPA

Nel frattempo anche il ceto medio cercava l’autonomia politica. A difesa delle istituzioni si schieravano la grande proprietà industriale e agraria e quanto restava dell’aristocrazia.
Settori importanti del socialismo in Europa sull’esempio della socialdemocrazia tedesca che cercava compromessi per partecipare al potere, abbandonarono l’idea di uno scontro con le classi dominanti. Altri settori seguirono l’esempio dei soviet russi che aveva portato il potere bolscevico in Russia.

In Germania, Olanda, Inghilterra e Italia si diffuse l’esperienza dei consigli caratterizzata dalla ricerca di una democrazia operaia. L’ondata rivoluzionaria si estinse però in pochi anni e dopo il biennio rosso (1919-20) le forze al potere recuperarono il controllo della situazione.
Rivoluzione russa
La Russia partecipò al primo conflitto per volere dello Zar e perché sottoposta a pressioni da parte della Francia e Inghilterra.
Ma gli insuccessi nella guerra e la miseria del popolo stavano attaccando il potere dello zar. Questo inoltre si era lasciato dominare dalla figura del monaco Rasputin, un dissoluto avventuriero. Inoltre si diceva che la zarina cercasse la pace segreta con la nemica Germania.
Così agli inizi del 1917 scoppiarono rivolte in tutto il paese e a Pietrogrado uno sciopero coinvolse tutta la popolazione. Le truppe inviate per reprimere la protesta passarono dalla loro parte così lo zar rimase senza difesa. Venne imposto al parlamento (Duma) di nominare un governo provvisorio. Lo zar Nicola II abdicò e nella città si diffusero i soviet (consigli composti da soldati e lavoratori) che delineavano un potere gestito dal popolo.

Primo dopoguerra in Italia: riassunto

PRIMO DOPOGUERRA IN ITALIA: RIASSUNTO

Il nuovo governo era presieduto dal principe L’vov e dominato dalla borghesia. Rinviò le elezioni dell’Assemblea costituente, non accolse le rivendicazioni contadine e operaie e privilegiò un rilancio nella guerra ormai impopolare, mentre Francia e Inghilterra erano preoccupate di un eventuale ritiro russo e per i loro investimenti nel paese. Questo governo veniva sempre più contrastato dai soviet che costrinse il governo a smantellare la polizia segreta zarista e a concedere l’amnistia. Tra le forze della sinistra vi era comunque uno scontro tra bolscevichi e menscevichi. La definitiva rottura fu data dal ritorno di Lenin che rientrò in Russia nel 17. Egli con le tesi d’aprile propose ai bolscevichi, sebbene in minoranza nei soviet, l’indicazione di affidare il potere ai soviet, nel frattempo riprese le manifestazioni contro la guerra. Il governo accuso i bolscevichi ai quali si era aggiunto Trockij, e li mise fuori legge costringendo Lenin all’esilio. Per ristabilire l’ordine del paese il governo passò a Kerenskij. Ormai la catastrofe militare era imminente e il capo dell’esercito Kornilov assunse i poteri marciando su Pietrogrado. Kerenskij chiese
l’aiuto dei soviet e di Lenin che rientrò dall’esilio e costrinse Kornilov alla fuga. I bolscevichi guadagnarono un enorme prestigio e la direzione dei soviet nelle principali città russe.