Dante Alighieri: biografia e opere

Riassunto della vita e le opere di Dante Alighieri (19 pagine formato doc)

Appunto di toofar

DANTE ALIGHIERI: BIOGRAFIA E OPERE

Dante Alighieri - Biografia.

Figlio di Alighiero di Bellincione, Dante nacque nel giugno del 1265 a Firenze, in una famiglia fiorentina di tradizione guelfa, avviata ad un rapido declino economico, per causa dei mutamenti sociali, determinati nel comune, dall’ascesa di altre classi (commercianti ed artigiani) che erano state favorite sia dal punto di vista economico sia da quello politico (Giano della Bella aveva indetto delle leggi corporative che impedivano alla vecchia aristocrazia di ascendere ai pubblici poteri).
Poche notizie ci sono giunte a noi sulla vita di Dante.
Sappiamo, però, che il padre (che tra l’altro assicurò al giovane figlio una vita economicamente tranquilla) nel 1297 stipulò un contratto matrimoniale per il figlio, con Gemma Donati: Dante la sposerà, poi, ed avrà tre figli.
Se ci fidiamo di quello che ci dice la Vita Nuova, il poeta avrebbe incontrato Beatrice all’età di 9 anni (1274) – che andò in sposa a Simone Bardi, e che morirà nel 1290.
Quest’innamoramento, Dante lo porrà al centro della sua personale esperienza stilnovistica: sin da allora, si impegnerà d dirlo per tutta la vita, nel più vasto contesto morale di tutte le opere mature.

La vita di Dante Alighieri: riassunto

DANTE ALIGHIERI VITA

La Prima Educazione Letteraria. Della sua prima educazione letteraria sappiamo ben poco, anche se basandosi sulla Vita Nuova, potremmo dire che il giovane Dante possedeva delle vaste conoscenze bibliche, aveva una discreta confidenza con i testi aristotelici, padroneggiava abilmente la lettura delle opere classiche di Virgilio, Orazio ed Ovidio. Ma, soprattutto, è ipotizzabile la frequentazione diretta con i verseggiatori “vecchia maniera” come Lapo Gianni, Gianni Alfani, Guido Cavalcanti (il “primo de li amici”).
A questo periodo risale anche la lettura dei poeti volgari extra- toscani, bolognesi, siciliani, provenzali e, tra l’altro, anche i caposcuola continentali (Bonaggiunta e Guittone).
Accanto alla cultura lirica, si dovrà porre anche la cultura filosofica, intessuta su opere quali il De Consolatione Philosophiae di Boezio e il De Amicitia di Cicerone. Sarà a questi testi che, in futuro, Dante assegnerà una funzione catartica, consolatoria per la morte dell’amata.
Va detto che, molto probabilmente, verso queste opere di grande respiro Dante vi fu orientato dal maestro Brunetto Latini, insignito nella Commedia del titolo di buon maestro ed educatore.

DANTE ALIGHIERI RIASSUNTO

L’istruzione da parte del maestro si concretizzò forse in consigli, ampliamenti, scelte di letture e di testi più problematici (impartiti all’allievo per irrobustirne la scrittura ed ampliarne gli interessi).
In questo modo, l’esercizio lirico si apriva verso temi più vasti: alla scienza, al dibattito, in un’applicazione formale più attenta e sorvegliata, delle idee morali e politiche. Da ciò forse lo stimolo e l’avvio a frequentare le scuole dei religiosi e le dispute dei filosofi (come si legge nel Convivio), cioè le riunioni dei conventi fiorentini dove si discutevano le teorie di Alberto Magno e Tommaso D’Aquino, le tesi mistiche e le proposte di rinnovamento spirituale formulate dagli intransigenti spirituali (di fronte alla degenerazione ecclesiastica).

DANTE ALIGHIERI OPERE

Verso nuovi Orizzonti Letterari
Man a mano che gli orizzonti culturali della sua formazione si allargavano, il poeta cresceva: abbandonata la tutela cavalcantiana, Dante muove intrepido verso lidi ancora inesplorati sino ad allora, perché vietati e sbarrati dal languido candore di Beatrice:
-    Sfera Aulica: grazie all’assimilazione dei moduli di Arnaut Daniel e la sperimentazione allegorica di temi civili e dottrinali
-    Ambito Comico: grazie alla violenta corrispondenza con Cecco e Forese Donati.
Tale  presenza risponde alla partecipazione pubblica del cittadino alle vicende politiche della propria città.
Poiché era appartenente alle cavallate del comune, Dante combatté da fenditore a cavallo nella Battaglia di Campaldino contro i Ghibellini, nel 1289, e nello scontro di Caprona.

Gli Ultimi Anni. Escluso per rappresaglia dall’amnistia  concessa, nel settembre del 1311, agli esuli guelfi, dopo essere stato raggiunto dai figli Jacopo e Pietro, Dante lasciò in fretta in Casentino, anche perché il Conte di Battifolle si era riavvicinato ai fiorentini: che si sia spostato nuovamente a Forlì, sarebbe indirettamente postulato dalla perduta epistola inviata, dalla città romagnola, a Cangrande della Scala.
L’unica cosa certa, è che alla morte di Arrigo VII (1313) le speranze di una rivincita si arrestarono. Ma la battaglia per il rinnovo delle istituzioni non si era ancora spenta: nel 1314, dopo la morte di Clemente V, una nuova missiva raggiungeva i cardinali italiani, partecipanti al Conclave di Carpentras, per indurli ad eleggere un papa italiano (sottraendo, così, la chiesa all’influenza negativa francese).