Filosofia del linguaggio: domande e risposte

Domande dell'esame scritto di Filosofia del linguaggio. Domande per l'università (10 pagine formato doc)

Appunto di mary82m
• P.
CASALEGNO, Introduzione alla Filosofia del Linguaggio, La Nuova Italia, Firenze, 1997. Un'introduzione alla filosofia del linguaggio contemporanea, con particolare attenzione alla tradizione della semantica modelteorica. Comprende anche cenni su Chomsky e Fodor. W. LYCAN, Filosofia del Linguaggio, Raffaello Cortina Editori, Milano, 2002.  Un manuale che copre gli aspetti standard della disciplina, presenta molti contro-argomenti a ogni teoria e aiuta a porsi domande. Molto utile come introduzione per imparare a discutere argomenti filosofici. Se, poi, si vuole dare all'azione didattica il respiro più ampio possibile, si farebbe bene a conferire al termine "linguaggio" un significativo quanto più "allargato" possibile. Si dovrebbe precisare, cioè, che non si intende parlare esclusivamente del linguaggio verbale ma di qualsiasi forma di comunicazione all'interno della quale è possibile rinvenire regole per la produzione dell'atto comunicativo.
Il docente, inoltre, farebbe bene a tenere sempre presente nella sua testa la distinzione tra filosofia del linguaggio e linguistica, avendo chiaro che si tratta di una distinzione e non di una separazione e che tra queste due attività umane esistono zone di sovrapposizione, interazioni e reciproci condizionamenti. La filosofia del linguaggio, infatti, si interroga in modo prioritario sulla "natura" e sulla funzione del linguaggio, mentre la linguistica privilegia l'esame dei meccanismi interni alla lingua considerandola come un insieme strutturato e portando avanti un discorso più tecnico. Naturalmente il pensiero di un linguista come Ferdinando De Saussure ha impresso una svolta profonda alla riflessione filosofica sul linguaggio, così come, un altro grande linguista contemporaneo vivente Chomsky possiamo e dobbiamo definirlo come un pensatore che ha un piede dentro la linguistica nel senso precedentemente chiarito, e un altro, nella filosofia del linguaggio. Se Saussure, infatti, ha condizionato preterintenzionalmente la filosofia del linguaggio, Chomsky, invece, proprio per meglio impostare questioni di linguistica, ha sentito il bisogno di "sconfinare" nella speculazione filosofica cercando di ipotizzare la presenza di una attività della "mente", considerata in una prospettiva universale e concepita come colei che sorregge e presiede alla produzione delle lingue naturali. Stiamo parlando evidentemente dell'opera rivoluzionaria del linguista ginevrino Ferdinando De Saussure il cui pensiero ci apprestiamo ad analizzare perchè esso ha determinato una nuova prospettiva capace di gettare luce interpretativa anche sulle riflessioni di quell'Heidegger precedentemente esaminate. E' bene avvertire che le riflessioni linguistiche che prenderemo in oggetto, infatti, si collocano alle spalle delle riflessioni heideggeriane sul linguaggio e ci troviamo nella necessità di compiere metodicamente un passo indietro per ristabilire l'ordine cronologico delle nostre argomentazioni. Come è noto il "Corso di lingu