Le procedure concorsuali e il fallimento

Approfondimento su: procedure concorsuali, soprattutto del fallimento e delle sue fasi. (6 pagine formato doc)

Appunto di NELLY18
Le procedure concorsuali sono procedimenti attraverso i quali i creditori sociali concorrono al recupero dei loro crediti.
Possono essere divise in due gruppi: Procedure che tendono a liquidare la società (fallimento, liquidazione coatta amministrativa) Procedure che tendono a salvare la società (amministrazione controllata, amministrazione straordinaria, concordato preventivo) Non sono soggetti a procedure concorsuali l'imprenditore agricolo e il piccolo imprenditore. Quando il tribunale accerta lo stato di insolvenza dell'imprenditore (sopravvenuta impossibilità di pagare regolarmente, cioè attraverso denaro, assegni o cambiali, le obbligazioni sociali), deve interrompere i contratti individuali in corso. Contemporaneamente da inizio alla procedura concorsuale ritenuta più idonea, attraverso la quale i creditori sociali possano concorrere in eguale proporzione al recupero dei propri crediti.
In eguale proporzione significa che se dalla liquidazione del patrimonio dell'imprenditore si ricava una somma pari alla metà del debito globale, tutti i creditori avranno diritto al risarcimento del 50% dei propri crediti. Ma non tutti i creditori sono sullo stesso piano. Infatti quanto si ricava dalla liquidazione viene usato: Prima per soddisfare i creditori assistiti da legittima causa di prelazione (ipoteca, pegno, privilegio) Poi, per soddisfare i creditori chirografari secondo il principio della par condicio creditorum. Il fallimento è una procedura concorsuale disposta dall'autorità giudiziaria (tribunale fallimentare) diretta a liquidare il patrimonio dell'imprenditore commerciale insolvente al fine di distribuire il ricavato tra i creditori sociali secondo il criterio della par condicio. Affinché un imprenditore venga sottoposto a fallimento, sono necessari due presupposti: Soggettivo: deve essere un imprenditore commerciale e non piccolo Oggettivo: che si trova in stato di insolvenza E' insolvente colui che per sopravvenuta impossibilità, non riesce ad adempiere alle obbligazioni sociali. E' inadempiente colui che, pur potendo, non paga i propri debiti. L'istanza di fallimento può essere avanzata: Dall'imprenditore stesso, in quanto se non lo facesse potrebbe essere accusato di bancarotta semplice Da uno o più creditori sociali Dal tribunale fallimentare Dal pubblico ministero, che abbia accertato lo stato di insolvenza dell'imprenditore nel corso di un processo penale Quando il tribunale riceve l'istanza di fallimento, deve ascoltare le ragioni dell'imprenditore e decidere, con procedimento sommario (in tempi veloci), se accoglierla o no. Se la richiesta non viene accolta, i creditori che si sentano danneggiati possono fare ricorso. Se la richiesta, invece, viene accettata, il tribunale deve emanare una sentenza dichiarativa di fallimento. Nella sentenza dichiarativa di fallimento, il tribunale: Nomina un giudice delegato e un curatore Fissa il termine massimo di 24 ore entro il quale il fallito deve depositare i bilanci e le scritture contabil