Schopenhauer: i temi principali della sua filosofia

Il velo di Maya, la via d’accesso alla cosa in sé, la Volontà di vivere, il pessimismo, la critica delle varie forme di ottimismo, le vie di liberazione dal dolore: riassunto di filosofia (5 pagine formato doc)

Appunto di robj5
SCHOPENHAUER SCHOPENHAUER 1.2 Radici culturali del sistema Influssi di Platone, di Kant, dell'Illuminismo e del Romanticismo Di Platone lo attrae la teoria delle «idee», intese come forme eterne sottratte alla caducità dolorosa del nostro mondo.
Da Kant deriva l'impostazione soggettivistica della sua gnoseologia. Dell'Illuminismo lo interessano il filone materialistico e quello dell'ideologia, da cui eredita la tendenza a considerare la vita psichica e sensoriale in termini di fisiologia del sistema nervoso. Da Voltaire desume lo spirito ironico e brillante e la tendenza demistifìcatrice nei confronti delle credenze tramandate. Dal Romanticismo trae l'irrazionalismo, la grande importanza attribuita all'arte e alla musica, e il tema dell'infinito, cioè la tesi della presenza, nel mondo, di un Principio assoluto di cui le varie realtà sono manifestazioni transeunti e il tema del dolore.
Tuttavia mentre il Romanticismo mostra una tendenza ottimistica, Schopenhauer appare pessimista. L'interesse per il pensiero orientale Schopenhauer: è stato il primo filosofo occidentale a tentare il ricupero di alcuni motivi del pensiero dell'estremo Oriente; ha desunto da esso un prezioso repertorio di «immagini» e di espressioni suggestive; è stato un ammiratore della sapienza orientale ed un «profeta» del suo successo in Occidente 1.3 Il mondo della rappresentazione come “velo di Maya” L'interpretazione schopenhaueriana dei concetti di fenomeno e cosa in sé Per Kant il fenomeno è la realtà e il noumeno è un concetto-limite che ci rammenta i limiti della conoscenza. Per Schopenhauer il fenomeno è invece illusione, sogno, ovvero ciò che nell'antica sapienza indiana è detto «velo di Maya»; mentre il noumeno è una realtà che si «nasconde» dietro l'ingannevole trama del fenomeno, e che il filosofo ha il compito di «scoprire». Inoltre, mentre per il criticismo il fenomeno è l'oggetto della rappresentazione, che esiste fuori della coscienza, il fenomeno di cui parla Schopenhauer è una rappresentazione che esiste solo dentro la coscienza. Egli afferma infatti che «il mondo è la mia rappresentazione». La rappresentazione La rappresentazione ha due aspetti essenziali e inseparabili: da un lato c'è il soggetto rappresentante, dall'altro c'è l'oggetto rappresentato, non ci può essere soggetto senza oggetto. Il materialismo è falso perché nega il soggetto riducendolo all'oggetto. L'idealismo è errato poiché nega l'oggetto riducendolo al soggetto. Differenza fra Kant e Schopenhauer Sulle orme del criticismo, anche Schopenhauer ritiene che la nostra mente, risulti corredata di una serie di forme a priori. Tuttavia, a differenza di Kant, Schopenhauer ammette solo tre forme a priori: spazio, tempo e causalità. Quest'ultima è l'unica categoria, in quanto tutte le altre sono riconducibili ad essa. La causalità assume forme diverse a seconda degli ambiti in cui opera, manifestandosi come necessità fisica, logica, matematica e morale, ovvero come principio del divenire