Umanesimo in letteratura

Le caratteristiche principali, i generi letterari dell'Umanesimo e gli autori umanisti: Pulci, Poliziano, Boiardo e Sannazaro. Riassunto di letteratura italiana sull'Umanesimo (3 pagine formato doc)

Appunto di sureshower

UMANESIMO IN LETTERATURA

Caratteristiche principali. Con l’umanesimo si ha una rilettura dei classici e la nascita della filologia (scienza che cerca di ricostruire i testi originali nel modo più esatto).

Si ha un atteggiamento critico nei confronti di essi e tutto può essere messo in discussione. La retorica diventa una delle principali arti.
Gli intellettuali umanisti dovevano conoscere sia il greco che il latino, essi sono uomini di pensiero che si occupano sia di politica che di filosofia. Con la riscoperta del greco, si ha anche una riscoperta di Democrito, ma anche di Epicuro e vi è la traduzione di molte opere di Platone e Aristotele e di conseguenza la rivalutazione del loro pensiero.

La fede diventa una scelta personale, il rapporto religioso si trasforma in rapporta tra l’anima e Dio, che da ad ognuno la libertà di scegliere il proprio destino. Il mondo diventa il campo d’azione dell’uomo.
Gli uomini iniziano ad interessarsi di magia e alchimia, ritenute in grado di controllare le forze naturali. Il principio della magia è che la natura è un organismo vivente con analogie e somiglianze ed è mossa da forze ignote che possono essere controllate grazie alla magia; esistono però due tipi di magia: quella bianca (la magia buona) e quella nera. L’alchimia invece cerca di trasformare una sostanza in un’altra. Entrambe però non si formano su principi matematici.

UMANESIMO LETTERATURA: RIASSUNTO

La cultura viene riservata a un’area ristretta perché viene fondata sugli autori greci e latini.
L’umanesimo guarda al passato per preparare il futuro e si volta con un senso di superiorità verso chi non ha la cultura e il potere.
L’aspetto più importante è che viene celebrata la grandezza dell’uomo.
Le università passano da luoghi religiosi a luoghi di elaborazione delle teorie.
In questo periodo vi fu la riscoperta del mecenatismo. I letterati, infatti, per mantenersi potevano solo sperare di porsi al servizio di un signore . Tanto più il signore era potente, tanto più può circondarsi di letterati e artisti di vario genere.
Verso la metà del Quattrocento una scoperta di elevata importanza invase l’Europa: l’invenzione della stampa, che avrebbe agevolato la diffusione della cultura. I maggiori centri umanistici italiani erano: Firenze, Milano, Venezia, Mantova, Ferrara, Pienza, Roma, Urbino e Napoli.

Umanesimo e Rinascimento: riassunto di letteratura

UMANESIMO LETTERATURA ITALIANA: RIASSUNTO

Generi letterari. Il trattato politico. Con la formazione delle signorie, la trattatistica del tempo inizia ad interessarsi al modo di comportarsi dei vari principi. Uno degli autori più importanti è Giovanni Pontano, che dedica al suo sovrano, Alfonso d’Aragona, il suo “De Principe”, che scrive sotto forma di lettera.
Un altro importante umanista è Bartolomeo Sacchi, detto Platina, che scrisse nel 1470 un trattato dedicato al marchese Gonzaga e successivamente verrà trasformato in un dialogo per poter essere dedicato a Lorenzo de’ Medici.
Il trattato pedagogico. Nelle scuole umanistiche di questo periodo viene elaborato e sperimentato un modello educativo che rimarrà per sempre. Dall’esperienza padovana di Barzizza a quella mantovana di Vittorino da Feltre alla scuola (veneziana e poi ferrarese) del veronese Guarini.
Molti tra i  trattati pedagogici comprendevano anche regole su come comportarsi in famiglia e all’interno della città.

Origini dell'Umanesimo

UMANESIMO, RIASSUNTO DI LETTERATURA ITALIANA

Genere epico-cavalleresco. Il genere epico-cavalleresco inizia e si sviluppa nel ‘300 in Toscana in due modalità:quella popolaresca e quella colta (definita da Boccaccio rispettivamente “fabulosi parlari degli ignoranti” e “versi dei poeti”). La prima è la più ricca, inizialmente trasmessa oralmente, a partire dal XIV secolo fissata in forma scritta. Le opere più importanti sono i cantari che erano una raccolta di componimenti in ottava rima, coloro che li recitavano venivano chiamati canterini e molto spesso  si esibivano su un palco improvvisato in un luogo pubblico. I temi affrontati erano religiosi, di cronaca, di attualità e appartenenti alla tradizione cavalleresca; le fonti erano i poemi carolingi, bretoni e classici. Una delle più importanti opere è “Cantari di Ranaldo da monte Albano” , altre due importanti opere sono “Spagna”  e “Orlando”. La modalità colta è rappresentata  da Boccaccio con “Filostrato” , “Filoloco”  e “Teseide”. Egli esclude la materia carolingia-rolandina, la materia epica diventa la cornice, perché l’interesse principale è rivolto verso le tematiche sentimentali. A Firenze vi è la riscoperta del genere grazie a Luigi Pulci e Angelo Poliziano.

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