I poetae novi: caratteristiche

I poetae novi: caratteristiche dei poetae novi e aporofondimento su Catullo

I poetae novi: caratteristiche
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I poetae novi

I poetae novi: caratteristiche
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Cicerone utilizzò i termini "poetae novi" o "neoteroi" per indicare un gruppo di poeti contemporanei a lui, che proponevano un nuovo modo di fare poesia. Questi poeti si distaccavano dai classici che avevano celebrato le gesta degli eroi, e invece si concentravano sull'amore, l'amicizia e i sentimenti personali.

Le forme poetiche dei neoteroi possono essere suddivise in due gruppi principali:

  • le poesie da leggere, che trattavano di argomenti più quotidiani, come invitare qualcuno a cena o lamentarsi di uno scherzo subito;
  • i "carmina docta", in cui il poeta cantava sempre l'amore e i sentimenti personali, ma dimostrava anche una vasta conoscenza della tradizione e della mitologia, spesso riferendosi a miti meno conosciuti.

Caratteristiche dei poetae novi

Le caratteristiche di questi poeti erano:

  • la brevitas: ovvero essi non scrivevano poemi lunghissimi, ma si limitavano a concentrare il concetto in poche righe;
  • il labor limae: ovvero il lavoro di limatura e addolcimento dei versi.

Alla poesia neoterica erano richieste soprattutto la perfezione formale e l’eleganza.

Dei poetae novi, tranne che di Catullo, noi non abbiamo che qualche frammento, e spesso Catullo stesso cita i suoi contemporanei nelle sue liriche.

Catullo

Catullo nacque nel 84 a.C. da genitori facoltosi, e grazie alla posizione economica della sua famiglia, ricevette un'ottima educazione prima nella sua città natale e successivamente a Roma.

Nel periodo in cui Catullo si trasferì a Roma per studiare, la città stava attraversando profonde trasformazioni sia a livello politico che culturale. Infatti, la repubblica stava lentamente declinando e si stavano preparando le basi per nuove forme culturali.

I primi tempi della permanenza di Catullo a Roma furono sicuramente spensierati, fino a quando incontrò la donna che avrebbe determinato il corso della sua vita e della sua poesia: Clodia. Catullo chiamò la donna con lo pseudonimo "Lesbia" in omaggio alla poetessa Saffo. All'inizio, il loro legame sentimentale fu molto intenso, ma ben presto Lesbia non riuscì più a dedicarsi ad un solo amore, e cominciarono i tradimenti da parte sua e la gelosia da parte di Catullo.

Catullo amava Lesbia così tanto che, nonostante la fine della loro relazione, non riuscì mai a staccarsene completamente e arriverà anche ad odiarla. Sono giunti fino a noi 116 carmi sotto il nome di Catullo, divisi in tre sezioni:

  • dalla poesia 1 alla poesia 60, carmi brevi scritti in vario metro. Questi carmi vengono anche definiti "nugae", un termine usato da Catullo stesso nel carme proemiale, che significa "sciocchezze, cose insignificanti".
    I carmi non sono ordinati in modo cronologico, ma sono disposti in modo tale da evitare che due poesie che trattano lo stesso argomento siano messe vicine.

Approfondisci la vita e le opere di Catullo. 

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