Età comunale in Italia: riassunto

L'Italia durante l'età comunale. Riassunto sull'età comunale in Italia (2 pagine formato pdf)

Appunto di littlesasha95

ETA' COMUNALE IN ITALIA: RIASSUNTO

Età comunale in Italia.

I comuni. Nel centro e nel nord Italia dal XI secolo si affermano le città politicamente autonome, mentre al sud rimane il sistema feudale sotto l’imperatore Federico II di Svevia. Il centro della vita sociale ed economica si sposta nelle città e la figura del mercante diventa fondamentale, in quanto l’attività economica principale diviene quella della mercanzia.
Il mercante, dando molto valore al denaro, lo amministra con oculatezza a differenze dei nobili che lo spendono con non curanza. I cavalieri, per esempio, donavano spesso delle incenti somme di denaro per mostrarsi generosi in base ai valori liberali degni solo degli “uomini liberi” (detti così perché non hanno necessità di lavorare per vivere). Quest’ultimi praticavano inoltre le “Arti liberali” quali l’aritmetica e l’astronomia.

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COME NASCONO I COMUNI NEL MEDIOEVO

A causa dell’urbanizzazione nelle città crebbe di molto il livello demografico. La popolazione era analfabeta e nasceva il problema di istruirla, per questo motivo nascono i primi centri di cultura laici. Analogamente nascono le prime università con docenti sia laici che chierici, il cui lavoro veniva retribuito. Questa fu una svolta importante, perché bisogna ricordare che inizialmente gli unici dotti erano gli uomini di chiesa, infatti le prime scuole nascono nei conventi i cui i monaci insegnavano in lingua latina ai giovani che sarebbero diventati anche essi
chierici nel futuro. La prima università con soli docenti laici nacque a Palermo in Sicilia, sotto il regno dell’imperatore Federico II di Svevia. Gli insegnanti erano tutti funzionari della corte dell’imperatore. Ovviamente a loro non serviva un secondo lavoro per necessità economiche, ma bensì per aumentare il loro prestigio. Infatti, la persona dotta che insegnava e scriveva poesie era considerata di prestigio. In tutte le università si parlava il latino, in quanto
il volgare era la lingua del popolo, sia che si trovasse in Italia o in Francia.

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Spesso la popolarità di un docente attirava molti studenti e perciò, parlando tutti la stessa lingua ciò era molto favorevole. Le materie che venivano insegnati erano :
- Le arti
- Il diritto
- La teologia (religione)
- La medicina
I chierici cominciarono a diffondere cultura in lingua volgare ai fedeli e insegnando loro a scrivere e a leggere. Inizialmente era il mercante che aveva bisogno della scrittura per poter stipulare contratti e registrare le vendite. Pian piano, il popolo cominciò a sentire il bisogno di partecipare alla vita politica e nasce l’intellettuale cittadino che, altre a partecipare alla vita politica, scrive opere letterali e poesie.