A BEAUTIFUL MIND

recensione e riassunto del film "A BEAUTIFUL MIND" di Ron Howard, con Russell Crowe, Ed Harris, Jennifer Connelly, Adam Goldberg, Judd Hirsch, Josh Lucas... (2 pagine formato doc)

Appunto di valemarzy
A beautiful mind “A beautiful mind” a.
La trama Università di Princenton 1947, John Forbes Nash Jr è alla ricerca di una teoria innovativa che gli permetta di conseguire il dottorato in matematica. Il suo carattere scontroso, la grande difficoltà che ha nei rapporti sociali, lo portano ad isolarsi sempre più all'interno dell'università. I mesi passano e la scoperta che solo un genio può fare, non arriva; unico amico che gli sta vicino, sin dalla sua entrata in Princenton, è Charles, di carattere completamente opposto al suo, socievole, pieno di vita, dal temperamento quasi anarchico. Poi un bel giorno, nel bar dell'università John, assistendo ai tentativi un po' goffi dei suoi colleghi di rimorchiare avvenenti ragazze, riceve l'ispirazione per una nuova teoria capace di mandare in soffitta anni di studi e certezze nel campo economico.
E' un'intuizione folgorante che permetterà a Nash di conseguire il dottorato ed affacciarsi sulla scena della scienza che conta. Siamo in piena guerra fredda, si sospetta che i Russi stiano facendo esperimenti per la costruzione di una bomba atomica e John, come molti altri illustri colleghi, viene convocato dal Pentagono per un incarico molto, forse troppo riservato... b. La recensione Tanto tuonò che piovve; accompagnato dal clamoroso successo di pubblico avuto in patria e dalle ovazioni deliranti dei critici d'oltreoceano, A beautiful mind è una tipica operazione smaccatamente holliwoodiana. Prendi una storia interessante, quella del matematico John Nash e della sua lunga lotta contro la schizofrenia, la edulcori di tutti gli aspetti imbarazzanti (vedi l'omosessualità, fondamentale nella vita di Nash, di cui non si fa alcun cenno nel film), la condisci con una bella e melensa storia d'amore e la presenti sul tavolo del povero spettatore, disposto persino a versare qualche lacrimuccia. L'inizio, con l'atmosfera che si respira nell'università, quella competitività tra geni dove chi arriva secondo rischia di diventare un perdente per tutta la vita, fa ben sperare. E' con la scoperta di Nash che il film sembra definitivamente decollare; un genio si scopre tale proprio nei momenti più banali della vita di tutti i giorni, davanti ad un bicchiere di birra traendo ispirazione dalle più comuni tecniche di seduzione. Poi, come una cambiale che ad Hollywood bisogna sempre onorare, ecco sbocciare la storia d'amore tra Nash e la sua futura moglie. Sino a metà film assistiamo all'estenuante duetto tra i due che si scambiano messaggi d'amore, degni della migliore tradizione dei Baci Perugina. E meno male che, verso la metà, il film vira decisamente verso la spy story, imboccando la strada che conduce alla tanto preannunciata (dal suo regista) sorpresa. La delusione è cocente nello scoprire che di vera sorpresa non si tratta; è il solito uovo di Pasqua, già aperto in pellicole come Il sesto senso, Traffic, The others. Il sottile e per molti versi intelligente gioco è indurre gli spettatori, all'inizio del film, a cr