Il più grande uomo scimmia del Pleistocene: riassunto e commento
Riassunto e commento del libro "Il più grande uomo scimmia del Pleistocene" di Roy Lewis (3 pagine formato doc)
IL PIU' GRANDE UOMO SCIMMIA DEL PLEISTOCENE: RIASSUNTO
Il più grande uomo scimmia del Pleistocene di Roy Lewis. Riassunto. La storia accade verso la fine del pleistocene.
Ci troviamo nella zona della Rift Valley e quasi sempre in zone aperte o nelle caverne, vicini ad un’area in cui sono presenti undici vulcani, numero che zio Vania ama puntualizzare con suo fratello.
Il vulcano ha una parte fondamentale in questa storia, che è anche la storia dell’evoluzione umana, perché fornisce la prima, forse più importante, scoperta dell’uomo: il fuoco.
Edward pensa che l’unico mezzo per impossessarsi del fuoco è di andare a prenderselo da soli direttamente dal cratere in cima al vulcano.
Fortunatamente scopre che alcuni piccoli fuochi “crescono” anche più in basso.
Il più grande uomo scimmia del Pleistocene: riassunto, commento e analisi
IL PIU' GRANDE UOMO SCIMMIA DEL PLEISTOCENE: RIASSUNTO DETTAGLIATO
Il fuoco ha permesso grandi scoperte: dalla lancia a punta indurita, che si ottiene lasciando carbonizzare la parte acuminata, per penetrare con maggior forza nelle prede; alla cottura del cibo che lo rende più commestibile; a scacciare gli animali feroci; a riscaldarsi e a favorire l’aggregazione sociale.
Si scontrano due mentalità, quella di Edward propensa a crescere, sviluppare e curiosare e quella di zio Vania arretrata che non vuole essere artefice di un futuro diverso e disapprova qualsiasi innovazione. Uno non vuole affrettare il processo evolutivo, l’altro vuole accelerarlo.
Zio Vania vede Alexander disegnare con un carboncino la sua sagoma. Il nipote afferma che la sua è arte figurativa; lo zio ritiene invece che sia uno scempio del suo corpo e lo invita a non provarci più.
Il più grande uomo scimmia del Pleistocene: riassunto
IL PIU' GRANDE UOMO SCIMMIA DEL PLEISTOCENE: RIASSUNTO BREVE
Nasce in questa maniera l’arte figurativa che via via viene sviluppata.
Il mammuth, disegnato su una parete di roccia liscia, viene preso per vero dai componenti del clan e colpito con le frecce che inevitabilmente si spuntano contro la roccia senza abbattere l’animale e creando sconcerto e disorientamento fra tutti.
Tutta la storia è raccontata tramite situazioni dirette: basta pensare all’invito a camminare diritti che Edward rivolge ai bambini di due anni in quanto crede che bisogna stroncare la tendenza istintiva di camminare a quattro zampe o al comando di dare riposo alle mandibole, senza il quale non può esserci lavoro creativo, né cultura, né civiltà.