Neoclassicismo e Canova

Riassunto di storia dell'arte del quinto anno: Neoclassicismo (Canova, David), Romanticismo (Gericault, Delacroix, Hayez, i macchiaioli), Impressionismo (Manet, Monet, Degas, Renoir), Post-Impressionismo (Cezanne, Gaugin, Van Gogh), Art noveau (Klimt), Avanguardie (Matisse), Espressionismo (Kokoschka, Munch), Cubismo, Surrealismo, Astrattismo, Futurismo, Dadaismo, Architettura (Razionalismo, Organicismo, Moderna), Arte moderna (39 pagine formato doc)

Appunto di marcodepp

NEOCLASSICISMO E CANOVA

Neoclassicismo (metà ‘700 – inizi ‘800).

Movimento artistico sviluppatosi durante l’età dei lumi, comunica il desiderio di ritorno all’antico e la volontà di dar vita ad un nuovo classicismo. Tuttavia il termine fu coniato con intento dispregiativo per indicare un’arte non originale, fredda ed accademica.
In un periodo in cui gli scavi a Pompei ed Ercolano faranno riemergere pezzi d’arte di 1700 anni fa, si riprenderà un concetto artistico il cui massimo teorico fu il tedesco Winckelmann che, trasferitosi a Roma, poté completare la sua opera Storia dell’arte nell’antichità.
Il Neoclassicismo, rifiutando gli eccessi del Barocco e del Rococò, si fonda sugli ideali di nobile semplicità e quieta grandezza nella posizione ed espressione. Come la profondità del mare che resta sempre immobile per quanto agitata ne sia la superficie, l’espressione delle figure greche, per quanto agitate da passioni, mostra sempre un’anima grande e posata.
Ciò vuol dire che più è tranquilla la posizione del corpo e più è in grado di esprimere il vero carattere dell’anima. Questo stato di armonia e di riposo non si può cogliere nelle intense passioni che dominano lo spirito nell’evento in corso, ma l’attimo successivo o precedente  all’ardente turbamento emotivo.
Questo criterio estetico influenzò tuttavia negativamente gli sviluppi dell’archeologia: non si credette che i marmi del Partenone, portati da Lord Elgin, fossero di Fidia ma si reputarono rifacimenti di età romana.

Il Neoclassicismo, Canova e David: riassunto

ANTONIO CANOVA: RIASSUNTO

ANTONIO CANOVA (fine ‘700 – inizi ‘800). Nasce nei pressi di Treviso, compie il suo apprendistato a Venezia per poi trasferirsi a Roma dove risedette quasi per tutta la vita tranne che per alcuni viaggi. Uno di questi fu a seguito del Congresso di Vienna a Parigi per volere di Pio 7 con il compito di ottenere le opere sottratte da Napoleone allo Stato Pontificio, passò poi a Londra dove vide i marmi del Partenone trasferiti da Lord Elgin. Amato e ammirato dagli amici e dai potenti, ebbe incarichi di lavoro dalla nobiltà veneta e romana, Napoleone, gli Asburgo, i Borboni e lo Stato Pontificio.
Canova, dal carattere riservato, dedito al lavoro e al dovere, incarna i principi del neoclassicismo di Winckelmann, sia nel disegno che nella scultura, le sue opere non mostrano un’evoluzione nel tempo ma una costante attenzione per il nudo.

ANTONIO CANOVA: AMORE E PSICHE

AMORE E PSICHE (Louvre). In questo gruppo marmoreo l’autore ha ripreso la favola narrata nel romanzo L’Asino d’oro di Lucio Apuleio. L’episodio rappresentato è quello in cui il dio dell’amore, Eros o Cupido, ha appena risvegliato Psiche caduta in un sonno profondo. Tipico del Neoclassicismo, mostra la tensione dei due giovani corpi che non si stringono ma si sfiorano appena con sottile erotismo, mentre il dio contempla, ricambiato dalla stessa dolce intensità, il volto della fanciulla amata, ognuno rapito dalla bellezza dell’altro, è l’attimo prima del bacio. La visione frontale dell’opera consente di cogliere la geometria compositiva lineare formata da due archi che si intersecano (gambe e ali) e da due cerchi intrecciati (le braccia dei giovani amanti) che formano il punto focale dell’opera.
Eros, invaghito di Psiche, si congiunge a lei nel buio della notte senza mostrare il suo volto coperto da una benda. Ma la fanciulla incuriosita lo scoprirà divenendo la schiava della madre di Eros, Afrodite. Questa le chiederà di prelevare da Persefone il Vaso di Pandora ma la giovane, aprendolo incuriosita, cadrà in un sonno profondo. Alla fine Eros cederà all’amore e la risveglierà con un suo dardo e Zeus, mosso a pietà, dona alla fanciulla l’immortalità rendendola la sposa eterna di Eros.

ANTONIO CANOVA: PAOLINA BORGHESE

PAOLINA BORGHESE (Galleria Borghese). La giovane sorella di Napoleone è raffigurata come Venere, infatti nella mano sinistra tiene il pomo della vittoria offerto da Paride alla dea più bella. Il corpo si presenta sdraiato su un dormiese con due cuscini, il busto è nudo quasi fino all’inguine mentre la parte inferiore del corpo è velata da un drappo, più sensuale rispetto alla completa nudità, le quali pieghe contrastano la levigatezza del corpo. La cera rosata spalmata sulle parti nude della statua, a imitazione dell’incarnato, le conferisce un aspetto più umano. Tale opera poggia su un letto di legno che nasconde un ingranaggio, recentemente ripristinato, che consentiva alla scultura di ruotare mostrando anche il lato posteriore, ritenuto dall’autore più sensuale.