Sulle origini dell'hitlerismo, di Simone Weil

Sintesi dei principali aspetti del saggio della filosofa francese del 1939 (37 pagine formato doc)

Appunto di lily91potter
Simone Weil nacque a Parigi nel 1909 da una famiglia ebrea.

Fu studentessa alla Normale di Parigi ed insegnante di filosofia in vari licei.
Militante dell'estrema sinistra rivoluzionaria, nel 1934, spinta dal desiderio di conoscere le reali condizioni di vita dei lavoratori, lasciò gli studi teorici per lavorare come operaia alla Renault di Parigi. Abbandonò il lavoro in fabbrica otto mesi dopo, essendosi ammalata di pleurite. Nel 1936 partecipò come volontaria alla guerra di Spagna, ma in seguito ad una grave ustione a un piede dovette rientrare in Francia.

Nel 1937 vive una svolta mistica che la fa avvicinare alla fede
.
Sotto Vichy è esclusa dall'insegnamento a causa delle leggi razziali e fece la contadina fino al 1942, quando si rifugiò negli USA con la famiglia. Poco dopo, per continuare la sua lotta contro il totalitarismo, tornò in Europa, dove morì nel 1943, a soli 34 anni.

Simone Weil fu allieva del filosofo Emile Chartier, più noto come Alain, che metteva gli allievi a contatto con i grandi filosofi del passato attraverso la lettura diretta dei testi.

Come tesi di laurea scrive una "Dissertazione su Scienza e percezione in Cartesio"
. Simone Weil respingere quella che considera un'unilateralità del cartesianesimo nella definizione del rapporto uomo - natura. Secondo lei questo rapporto non può ridursi al solo pensiero, in quanto è fondamentale anche il livello, seppur passivo, della percezione. Il rapporto uomo - natura è un misto di attività - intelletto e passività - percezione, fondato in ultima istanza in quell'esperienza fondamentale che è il lavoro.

"E' con il lavoro che la ragione afferra il mondo stesso; e questo è ciò che non si potrebbe fare con il puro intelletto". Per questo motivo Simone Weil durante tutta la sua vita non basa il suo pensiero sulla pura attività speculativa, ma anche e soprattutto sulla verifica attraverso l'azione.

Da intellettuale simpatizzante per il comunismo, vuole constatare in prima persona le condizioni di vita degli operai nelle fabbriche.