La fine della Repubblica romana e Ottaviano Augusto: riassunto

Riassunto degli avvenimenti accaduti nel periodo compreso tra la fine della Repubblica romana all'ascesa di Ottaviano Augusto e l'instaurazione del principato (5 pagine formato doc)

Appunto di karltheking

FINE DELLA REPUBBLICA ROMANA E OTTAVIANO AUGUSTO: RIASSUNTO

Storia romana.

Ultimi anni repubblica fino a Ottaviano Augusto. I problemi della ridistribuzione. Tutti avevano contribuito alla conquista del Mediterraneo, e tutti si aspettavano una ridistribuzione delle terre giusta. Ma i senatori si avventarono su quest’ultime.
Dopo la seconda guerra punica questi non promuovevano più la redistribuzione, anzi: si impadronivano delle terre dei poveri contadini comprandole a basso costo o occupandole prepotentemente senza averne il diritto, facendo delle specie di aziende agricole (“Ville”). Il commercio era loro proibito. Di questo si occupavano i soldati equestri, principalmente. Ai poveri spettava generalmente una riduzione di tasse se avessero partecipato a una campagna militare e vinto, ma solo se erano cittadini romani (no Italici).
Nobiltà divisa, due partiti: optimates (Grandi latifondi) e populares (Riprendere la redistribuzione e estendere la cittadinanza agli Italici). Guerra civile: stàsis.

OTTAVIANO AUGUSTO IMPERATORE

Il conflitto per la terra. Tiberio e Caio Gracco erano di famiglia nobile. Tiberio tribuno della plebe nel 133 a.C. promosse una legge agraria che limitava il possesso delle terre demaniali, dividendo le terre recuperate fra i più poveri. Tribuno della plebe (corrotto) boccia la sua riforma. Successivamente viene ucciso dagli optimates.
10 anni dopo, Caio riprese il progetto del fratello: fa approvare una legge per distribuire grano ai cittadini poveri e promuove la creazione di nuove colonie. Il senato reagì con astuzia: lo appoggiò prima e poi gli mise contro tutto il popolo quando questo era a Cartagine. Allora Caio si suicidò.

Gli imperatori dell'impero romano d'Occidente: cronologia

OTTAVIANO AUGUSTO CHI ERA

Il conflitto politico. 113 a.C. primo anno terribile per la repubblica: due popoli barbari si stavano spostando in massa da nord e saccheggiavano tutte le città che incontravano. L’esercito romano li aspettava in Austria, ma venne sconfitto. Questi due popoli vittoriosi, unitosi ad altre tribù barbare, si spostarono verso la Gallia continuando a saccheggiare. Nel 112 a.C. Giugurta ruppe l’antica alleanza con Roma. La guerra contro Giugurta si trascinò per diversi anni (esercito romano poco motivato e generali corrotti). Il senato affida le operazioni militari a Caio Mario (homo novus, populares), che venne eletto console.
Riorganizza l’esercito: estende la possibilità di arruolarsi anche ai più poveri. L’esercito diventa quindi un esercito di professionisti i quali si dedicano solamente alla guerra e sono pagati per farlo. Giugurta venne sconfitto. Fu riconfermato per ben 5 volte di seguito come console (contro ogni legge) e vinse numerose battaglie a nord sconfiggendo le tribù teutoniche, portando a Roma ben 100.000 schiavi, conquistando la Gallia meridionale e facendone una provincia.
Mitridate, re del Ponto, pochi anni dopo massacrò ben 10.000 romani e italici, presentandosi ad Oriente come il vincitore di Roma. Tanti popoli ad oriente, sottomessi da Roma, si unirono a Mitridate. Il senato incaricò Lucio Cornelio Silla (console, optimates) di contrattaccare.