Le invasioni barbariche: cronologia, battaglie e protagonisti

Le invasioni barbariche: cronologia delle scorrerie che portarono alla caduta dell'Impero romano d'Occidente. Storia, battaglie e protagonisti
Le invasioni barbariche: cronologia, battaglie e protagonisti
istock

1Le invasioni barbariche: storia

La colonna di Marco Aurelio, celebrativa della vittoria dell'imperatore sulle popolazioni germaniche
Fonte: istock

Con l'espressione invasioni barbariche gli storici intendono la serie di scorrerie che popoli accumunati dal non essere romani e definiti barbari compirono all'interno dei confini dell'Impero Romano, dal 166 al 476 d.C. fino alla caduta della sua parte occidentale. Le invasioni barbariche inizialmente hanno il solo fine di saccheggiare mentre, dalla seconda metà del IV secolo, le scorrerie si trasformarono in vere e proprie migrazioni di intere popolazioni, che da nomadi diventano sedentarie e si stabiliscono nell'Impero Romano.

Possiamo considerato le invasioni barbariche riportate di seguito come le più famose:       

  • Fronteggiate da Marco Aurelio tra 166 e 189 d.C.
  • Degli Alemanni che caratterizzarono il III secolo d.C.
  • Dei Visigoti che nel 378 d.C. sconfissero i Romani ad Adrianopoli
  • Dei Vandali, Burgundi, Pitti e Unni che afflissero Roma nel IV e V secolo

Il fenomeno, chiamato anche migrazioni di popoli, si concluse con la formazione dei regni romano-barbarici e con la fine definitiva del Mondo Classico e l'entrata dell'Europa nel Medioevo.       

2Invasioni barbariche o migrazioni? Il contesto storico

A partire dal II secolo d.C. lungo il confine dell'Impero romano, in latino limes, si venne a creare una situazione di continua conflittualità tra le popolazioni locali, le guarnigioni militari romane e le genti stanziate al di là dei confini, i Barbari. Queste popolazioni non avevano inizialmente un'unica identità e solo lentamente riuscirono a costituirsi come dei popoli uniti che potevano contrapporsi ai Romani.  

È curioso vedere come vengono definite le invasioni barbariche dagli storici dei diversi paesi europei: mentre francesi e italiani sono soliti indicare il movimento di questi popoli come invasioni barbariche, sottolineando lo scontro improvviso che vi fu tra mondo romano e barbarico e il regresso culturale che la vittoria dei Barbari portò con sé, quelli tedeschi parlano invece di migrazioni di popoli, mettendo in risalto il contributo positivo dei popoli germanici allo sviluppo della storia europea.  

Ritratto di Marco Aurelio
Fonte: ansa

Al di là dei termini usati, i rapporti tra Romani e Barbari furono intensi a partire dal II secolo.
Si racconta che l'imperatore Marco Aurelio combatté una lunga guerra contro le popolazioni barbariche, allontanandole dai territori della Gallia Cisalpina e della Rezia tra 170 e 171 d.C. e contrattaccando fino al 175. Queste lotte costrinsero lo stesso imperatore a risiedere per anni lungo il fronte della Pannonia, senza mai far ritorno a Roma.  

Le invasioni del III secolo d.C., che si presentarono come scorrerie all'interno confini romani a scopo di saccheggio e non come operazioni di occupazione, che ci saranno solo successivamente, secondo tradizione ebbero invece inizio con la prima incursione condotta dalla confederazione germanica degli Alemanni nel 212 contro l'imperatore Caracalla e terminarono nel 305 al tempo di Diocleziano.
É interessante notare che a partire dal III secolo molti guerrieri barbari divennero soldati dell'Impero romano raggiungendo talvolta anche posizioni di rilievo.   

3L'irruzione dei Barbari nei territori dell'Impero

Bassorilievo raffigurante Costantino e i barbari
Fonte: istock

Il delicato equilibrio tra Romani e Barbari si ruppe dalla seconda metà del IV secolo con l'indebolimento politico ed economico dell'Impero di Roma. Alcune popolazioni barbariche iniziarono a superare militarmente il confine non per compiere razzie, ma per creare veri e propri stanziamenti. I Barbari che risiedevano lungo il confine erano consapevoli della debolezza militare di Roma e ne approfittarono per superare il limes dietro la pressione esercitata da altre popolazioni che da Oriente si spostavano a Occidente, a loro volta spinti dall'irruzione degli Unni.
Gli spostamenti a catena coinvolsero in particolare i Goti, provenienti dalla Germania, che si divisero in Goti occidentali (Visigoti) e in Goti orientali (Ostrogoti).
I Visigoti ottennero da Valente, imperatore d'Oriente, l'autorizzazione a superare il confine e iniziarono a devastare la regione dei Balcani meridionali. Valente decise di affrontarli ma fu sconfitto e ucciso ad Adrianopoli nel 378 d.C.
Gli imperatori romani capirono di non poter bloccare militarmente i Barbari e crearono i sistemi dell'hospitalitas e della foederatio per regolarne la presenza nel territorio dell’Impero.   

  • L'hospitalitas prevedeva la concessione di un terzo delle terre o delle tasse di una regione alle popolazioni barbare che dichiaravano fedeltà a Roma e fornivano appoggio militare pur restando indipendenti
  • La foederatio prevedeva un'alleanza in cambio di un compenso

I Visigoti, che dopo Adrianopoli si erano dichiarati federati dell'imperatore d'Oriente, per far valere la loro posizione fecero altre devastazioni, tra cui il saccheggio di Roma nel 410 d.C. sotto la guida del re Alarico I, prima di lasciare l'Italia per creare un dominio stabile in Spagna.
Nell'inverno del 406-407 la frontiera posta lungo il fiume Reno fu oltrepassata da Vandali e Burgundi che penetrarono in Gallia. I Burgundi riuscirono a stanziarsi in modo fisso nella Gallia centro-meridionale, mentre i Vandali si spostarono fino a stabilirsi nelle province romane del nord Africa.
Nei territori a nord dell'Impero i Pitti e i Sassoni crearono insediamenti stabili in Britannia e nel 450 gli Unni guidati da Attila invasero l'Impero e giunsero sino alle porte di Roma, ritirandosi solo dietro la concessione di ingenti beni da parte di papa Leone I.   

Quando nel 476 d.C., l'ultimo imperatore d'Occidente Romolo Augustolo fu deposto e sostituito da Odoacre, un ufficiale della popolazione germanica degli Sciri che acquisì il titolo di re, i territori occidentali dell'Impero erano già in parte sotto il controllo dei Barbari.
Alla fine del V secolo d.C. in quello che era stato l'Impero romano d'Occidente stavano sorgendo i regni romano-barbarici: l'Europa entrava nel Medioevo.    

3.1Incontro tra Leone Magno e Attila

Incontro Leone Magno e Attila, Raffaello
Fonte: getty-images

L’incontro fra Attila il re degli Unni e papa Leone I è protagonista di un affresco (di dimensioni 660x500 centimetri circa) realizzato da Raffaello e databile intorno al 1514 intitolato “Incontro di Leone Magno con Attila”. L’opera si trova nella Stanza di Eliodoro, una delle Stanze Vaticane. Attila è rappresentato come un re sanguinario e spietato e dietro di lui ci sono solo fuoco, macerie e distruzione. La scena narra l’incontro leggendario che fece desistere il re degli Unni dall’invadere l’Italia e marciare su Roma. Raffaello ambienta la scena a Roma (in realtà avvenne nei pressi del Mincio, Mantova) e infatti sulla parte sinistra dell’affresco si notano un acquedotto, una basilica e il Colosseo, a destra Monte Mario. Le due forze contrapposte sono il gruppo degli Unni che si slancia in maniera dinamica e furente, bloccato però dalla sfolgorante apparizione degli apostoli armati di spada in cielo. Il papa col suo corteo procede invece ordinato e pacato nella sua infallibilità. Una tale differenziazione è rispecchiata anche nel paesaggio, calmo a sinistra, sconvolto dal fuoco a destra. 

3.2Alarico

Alarico I, re dei Visigoti (370-410)
Fonte: getty-images

Alarico I è stato il primo re dei Visigoti, e comandò il saccheggio di Roma nel 410, evento-simbolo della caduta dell'Impero romano d'Occidente.

Di nobili origini, Alarico guidò le truppe dei Goti all'interno dell'esercito romano ma alla morte dell'imperatore Teodosio I venne eletto capo dei Visigoti; quando questi non ebbero gli aiuti promessi da Roma, Alarico marciò verso Occidente cercando di invadere la penisola italiana nel 401 e nel 403.

Dopo che nel 408 a Roma si insediò un partito anti barbarico, l'imperatore Flavio Onorio rifiutò terre e aiuti promessi ai visigoti, allora Alarico assediò ancora Roma occupandola per 3 giorni dal 24 agosto 410.

Ripartì con l'intenzione di occupare la Sicilia e le colonie africane, ma morì improvvisamente a Cosenza dove fu sepolto.

4La conseguenza delle invasioni: la nascita dei regni romano-barbarici

Sarcofago con battaglia tra romani e barbari
Fonte: ansa

I regni romano-barbarici che sorsero dalle rovine dell'Impero romano d'Occidente avevano caratteristiche diverse a seconda delle tradizioni politiche, amministrative e insediative delle province che componevano l'Impero, ma alcuni tratti erano comuni.
In tutti i territori conquistati i Barbari erano in minoranza rispetto ai Romani residenti ma si posero comunque problemi di convivenza. I romani li gestirono: 

  • mantenendo la lingua latina come lingua ufficiale
  • mantenendo le tradizioni giuridiche e amministrative romane che venivano affiancate da quelle barbariche

La gestione diretta dell'amministrazione fu affidata alla popolazione romana, mentre l'esercito affidato ai Barbari.
In tutti i regni romano-barbarici la popolazione doveva riconoscere il re, che aveva il potere assoluto di giudicare, punire ed era la guida militare. Ovunque il concetto di cittadinanza divenne qualcosa di legato all'esercizio delle armi: solo i guerrieri potevano definirsi liberi e solo loro, riuniti in assemblea, potevano eleggere il re.

Alcuni esempi di regni romano-barbarici sono:    

  • Il regno dei Franchi tra il fiume Meno e il fiume Reno guidato da re Clodoveo, che nel 496 divenne cristiano e nel 510 fece redigere la legge salica, una delle prime raccolte di leggi dei regni latino-germanici che mette per iscritto norme giuridiche che, fino a quel momento, erano state trasmesse solo per via orale.
  • Il dominio degli Anglosassoni in Britannia
  • Il regno degli Ostrogoti creato per volontà dell'Impero d'Oriente in Italia e che Teodorico cercò di rendere indipendente
  • Il regno dei Visigoti in Gallia meridionale e in Spagna guidato dal re Alarico II che creò la Legge romana dei Visigoti, una raccolta di leggi ispirata alla tradizione giuridica romana
  • Il dominio dei Vandali in nord Africa che venne abbattuto nel 533 da Belisario, generale dell'Impero romano d'Oriente

Le invasioni barbariche causarono il crollo dell'Impero romano d'Occidente, ma non portarono solo distruzione. Da queste grandi migrazioni e dai regni romano-barbarici nacquero nel Medioevo gli Stati da cui discendono nazioni come la Francia, la Germania e l'Inghilterra.   

    Domande & Risposte
  • Quali popoli invasero l'Italia?

    Tantissimi. Ecco alcuni esempi: Vandali, Burgundi, Pitti e Unni, Alemanni, Visigoti.

  • Chi combatte contro i barbari?

    L'impero romano.

  • Che origini hanno i barbari?

    I romani chiamavno barbari tutti i popoli che vivevano oltre i confini del loro Impero.