Rivoluzione francese: riassunto

Rivoluzione francese: riassunto dettagliato. Documenti per la libertà; i partiti dell'assemblea; difficoltà della rivoluzione; da repubblica a dittatura; Napoleone; politica estera ed interna (6 pagine formato doc)

Appunto di velenblu

RIVOLUZIONE FRANCESE: RIASSUNTO

La Rivoluzione francese (1789-1795).

Alcuni stati europei avevano deciso di incamminarsi sulla via del dispotismo illuminato come la Prussica , l’Austria e tra gli stati italiani , la Toscana e Napoli. Un solo paese aveva imboccato la via della democrazia parlamentare (monarchia costituzionale) anche se con alcuni limiti. Gli altri stati europei, fra i quali alcuni stati italiani, avevano preferito chiudersi in un assolutismo intransigente e reazionario come la Francia.
La Francia del 700’ era una delle maggiori potenze militari e politiche dell’Europa, ma dominava nel paese un regime oppressivo che non lasciava spazio alla libertà e tanto meno alla democrazia.
Inoltre la società francese era ancora strutturata a “piramide”.

Rivoluzione francese: cause ed effetti

RIVOLUZIONE FRANCESE: RIASSUNTO DETTAGLIATO

C’era: La nobiltà – che godeva dei privilegi feudali, come l’esenzione dalle tasse o dal diritto di imporre tributi e corvèes (lavoro gratuito), numerosi nobili possedevano vasti latifondi.
•    Il clero – o meglio l’alto clero composto da cardinali, vescovi, abati di ricche abbazie, che fondava la propria potenza sui latifondi, sulle decime e sui numerosi privilegi ed esenzioni. Classe improduttiva. L’alto clero appoggia i nobili detto anche refrattario, il basso clero o clero giurato , lega con gli insorti.
Entrambi i 2 stati avevano tutti diritti e pochissimi doveri, avevano uno sproporzionato numero di rappresentanti.
•    il terzo stato comprendeva varie categorie sociali.
-    il proletariato , l’enorme massa di operai e contadini (circa 20 milioni)che come unica ricchezza avevano il figli;
-    il basso clero , formato dagli ecclesiastici poveri, che erano la maggioranza
-    la piccola borghesia, che viveva su modeste imprese commerciali o artigianali
-    la media borghesia , (funzionari, impiegati, insegnanti, professionisti)
-    l’alta borghesia (banchieri , industriali, armatori) che benché ricca, era priva del potere politico.
All’interno del terzo stato esistevano dunque notevoli differenze sociali ed economiche, ma tutti i suoi componenti erano accomunati dal fatto di avere , in pratica soltanto doveri e pochi diritti. L’insoddisfazione e il malcontento era presente ovunque.

Rivoluzione francese e Napoleone: riassunto

RIASSUNTO NAPOLEONE

Si cercano i rimedi. Salito al trono nel 1774 Luigi XVI aveva ereditato un Pese in gravissime difficoltà, anche e soprattutto per le innumerevoli guerre alle quali la Francia aveva partecipato. Nel paese dilagavano la povertà , la miseria, i salari erano bassi, i prezzi erano cari. Nonostante ciò le tasse pagate dal terzo stato dovevano contribuire a mantenere le alte spese della corte e delle guerre: le spese erano molto superiori alle entrate.
La grave situazione finanziaria era quindi il 1° problema da risolvere Luigi XVI nominò 2 esperti di finanza: Robert Turgot, che propose di ridurre le spese ed estendere le tasse anche a chi ne era esente. Ovviamente le due classi privilegiate insorsero. Il ministro dovette dimettersi. Il suo successore fu Jacques Necker, che nel suo libro bianco affermava che la principale causa del deficit erano le enormi spese sostenute per mantenere la Corte. La sua denuncia incontrò il favore popolare, ma attirò il furore della nobiltà, e così anche questo fu costretto a dimettersi.