Storia del socialismo: riassunto

Storia del socialismo: riassunto sulla nascita e sull'evoluzione del socialismo in Italia e nel mondo, i principali leaders, prima e seconda internazionale dei lavoratori (3 pagine formato doc)

Appunto di sarunza88

STORIA DEL SOCIALISMO

Sviluppi del Socialismo europeo. Prima e seconda internazionale dei lavoratori. Le idee socialiste avevano avuto diffusione già nella prima metà dell’800 (Inghilterra e Francia) e si erano delineate con diverse posizioni teoriche: fase utopistica (= idee proposte spesso irrealizzabili e non aderenti alla concreta evoluzione sociale ed economica).

Saint-Simon, Fourier, Proudhon, Owen, Babeuf, Buonarroti cercarono di risolvere il problema dello sfruttamento e della miseria degli operai delineando modelli di società più o meno perfette ma proprio per questo solo ideali.
D’altronde in Inghilterra c’erano stati il luddismo (= protesta violenta operai vs macchine), il cartismo (= movimento politico che chiedeva il riconoscimento dei diritti politici agli operai -> suffragio universale maschile) e la nascita delle Trade unions (= primo sindacato europeo, organizzazione nazionale dei lavoratori dei diversi mestieri, in un primo momento costretta a sciogliersi per la reazione degli imprenditori); mentre in Francia si erano verificati i gravi moti di Lione repressi dal governo e i socialisti e gli operai erano stati i protagonisti della prima fase della rivoluzione.
A metà Ottocento il movimento socialista europeo era però privo di una organizzazione e di un coordinamento internazionale.

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PRINCIPI DEL SOCIALISMO

L’esigenza di orientare la lotta dei vari movimenti operai e dei nascenti partiti socialisti condusse alla nascita della prima Associazione Internazionale dei lavoratori (= Prima Internazionale) nel 1864 a Londra, che si sciolse poco dopo a causa delle divergenze sempre più nette tra corrente socialista di Marx e anarchica di Bakunin.
I marxisti ritenevano che il movimento socialista dovesse darsi una vera e propria organizzazione di partito per condurre una lotta di classe sul piano politico ed economico contro la borghesia ed il sistema capitalistico, il cui esito finale sarebbe stata la rivoluzione proletaria mondiale e quindi l’instaurazione di una società socialista senza classi, basata sulla proprietà collettiva dei mezzi di produzione. La strategia proposta dal marxismo per costruire questa società di liberi ed uguali era la partecipazione del partito socialista alla vita politica e sindacale, che rappresentava un momento tattico all’interno di una strategia di lungo termine. Per il marxismo dunque il vero soggetto sociale in grado di attuare la rivoluzione era soprattutto il proletariato di fabbrica, reso progressivamente consapevole del proprio sfruttamento da parte dei capitalisti: le masse sottoproletarie e i contadini erano in secondo piano.

Socialismo utopistico: riassunto

SOCIALISMO ITALIANO

Per gli anarchici invece Il tema dell’assoluta libertà dell’individuo rispetto ad ogni forma di potere e di sottomissione prevaleva su quello dell’uguaglianza economico-sociale, anche se accettavano il principio del superamento della proprietà privata. Da questo punto di vista infatti l’anarchismo rifiutava lo sviluppo economico capitalistico moderno e si identificava nell’antica società contadina e preindustriale: il vero soggetto rivoluzionario era costituito dalla classe contadina in un’Europa ancora all’80% rurale. Non a caso le idee anarchiche ebbero larga diffusione soprattutto nei paesi europei economicamente più arretrati (Russia, Italia e Spagna). Sul piano della strategia dal punto di vista anarchico anche i partiti socialisti rappresentavano strutture di potere oppressive, monopolizzate da élites intellettuali, gli anarchici predicavano invece l’azione spontanea e diretta dei rivoluzionari e degli oppressi, che implicava anche atti di sabotaggio e di terrorismo, contro il potere e i suoi rappresentanti.

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