L’insostenibile leggerezza dell’essere

L’insostenibile leggerezza dell’essere: analisi e stile del romanzo di Milan Kundera. Vita e opere dello scrittore, poeta e drammaturgo ceco Kundera

L’insostenibile leggerezza dell’essere
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MILAN KUNDERA: VITA E OPERE

Milan Kundera
Fonte: ansa

Milan Kundera è nato a Brno, nell’attuale Repubblica Ceca, il 1 aprile del 1929. Kundera studiò musica e letteratura a Praga e ha la passione per la scrittura. Il successo di Milan Kundera inizia nel 1963 con la pubblicazione della raccolta di racconti Amori ridicoli e con il romanzo Lo scherzo (1967), in cui l’autore racconta con tono satirico la realtà della cecoslovacca negli anni del comunismo sovietico. Con l'invasione sovietica di Praga (1968) i libri di Kundera furono proibiti in Cecoslovacchia; si schierò dalla parte della Primavera di Praga e per questo nel 1975 fu costretto ad emigrare in Francia, dove lavorò nelle università di Rennes a Parigi.  Nel 1979, con la pubblicazione del romanzo Il libro del riso e dell’oblio Kundera perde definitivamente la cittadinanza cecoslovacca ma nel 1981, grazie all’interesse del presidente François Mitterrand, ottenne quella francese. Nel 1984 pubblica il suo romanzo più famoso: L’insostenibile leggerezza dell’essere. Il romanzo narra di un amore che arde a dispetto della burocrazia e della repressione. E’ un testo chiave nella storia del movimento dissidente dell'Est europeo. Dalla sua trama, nel 1988, è stato tratto un film di successo diretto dal regista Philip Kaufman.

L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE: ANALISI

L’insostenibile leggerezza dell’essere può essere definito un romanzo-saggio storico in quanto le vicende narrate sono ambientate durante la Primavera di Praga e la successiva invasione sovietica. L’argomento principale del romanzo è l’amore attraverso la storia di due coppie (Tomas e Tereza, Sabina e Franz), ma si dirama poi anche in altri campi, come quello della politica e della filosofia.

Il narratore-autore è esterno anche se in alcuni momenti esprime la sua opinione sui fatti di cronaca da lui stesso vissuti. Nel racconto emerge il desiderio dell’autore di far conoscere al lettore una realtà dura, che è quella dell’occupazione dell’Unione Sovietica. L’autore non sostiene una particolare tesi, tuttavia, la trama si sviluppa attraverso spiegazioni filosofiche e teologiche che la trasportano in una dimensione superiore a quella del vivere comune.

L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE: STILE

La sintassi è semplice che rende facile la lettura e la comprensione del testo. Il lessico rappresenta caratteri personali e anche tecnici. Utilizza un linguaggio filosofico. Non sono presenti figure retoriche, le immagini che arrivano alla mente del lettore sono molto realistiche, e a volte perfino crude. Il tono che prevale nel testo è distaccato, anche se le vicende narrate portano il romanzo ad assumere un tono piuttosto drammatico e triste. Le scelte stilistiche sono in accordo con il tema affrontato: la narrazione è scorrevole.

La personalità di Kundera che emerge dalle pagine del libro è essenzialmente molto matura e riflessiva, e di conseguenza anche molo critica nei confronti della società, di cui dà un quadro corrotto e non certo positivo.

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