"Il diario di scuola" di Pennacchioni

Relazione sul romanzo di Daniel Pennacchioni (4 pagine formato doc)

Appunto di moss92
Il personaggio principale di questo romanzo è l’autore stesso : Daniel Pennacchioni.
Nel racconto, che è parzialmente autobiografico, si evidenziano due parti del carattere, dell’essere del personaggio: il Pennac ragazzo “somaro” con difficoltà di apprendimento e il Pennac Professore, che dedica le sue energie a salvare i “somari”, come lui era stato.
Il “Somaro”


Il giovane Pennac studente “somaro” è molto insicuro delle sue capacità, si porta dietro disgrafia e dislessia, è lento ad apprendere ed è sempre criticato da insegnanti e famiglia. Arriva a scuola sempre impreparato nonostante abbia studiato a lungo il giorno prima, nonostante si sia sforzato tutto il pomeriggio di imparare una lezione e nonostante alla sera aveva effettivamente appreso le nozioni necessarie, per via dei blocchi psicologici che si azionano nella sua mente appena entra in classe e per la paura, per il terrore di fallire un'altra volta, per il timore di non riuscire mai,mai a raggiungere gli obiettivi che gli sono stati prefissi.
E’ lento ad apprendere ed assimilare gli insegnamenti e di conseguenza gli insegnanti e i parenti lo reputano un ragazzo che non si impegna o addirittura un che lo fa apposta. La verità è che anche se si impegna al limite delle sue possibilità studiare gli è veramente difficile, rimanere attento in classe, presente alla lezione è impossibile e prendere dei bei voti con interrogazioni e verifiche pure.


Ha paura delle domande che gli vengono poste, la maggior parte della volte non risponde quando questo succede la risposta che dà all’insegnate è assurda totalmente fuori luogo o insensata, senza un minimo di ragionamento, priva di significato ma simbolica : “Io rispondo in modo stupido in modo che lei, professore, non si preoccupi neppure di correggerla credendo che mi diverta a dire cavolate e che io faccia finire al più presto possibile la tortura a cui mi sottopone”. Pennac si preclude da solo le sue possibilità costringendo se stesso a fingersi vittima e ad auto commiserarsi senza cercare di reagire.