Morte di un commesso viaggiatore

Relazione del libro di Arthur Miller analizzato come un testo di critica al sogno americano (2 pagine formato doc)

Appunto di fairy89ila
"Morte di un commesso viaggiatore" di Arthur Miller, non è solo un'opera letteraria, ma rappresenta anche la critica al sogno americano, la denuncia verso una società sempre più cinica, che non ha considerazione nei confronti della persona ma che considera il successo, la produttività e il denaro le basi fondamentali di ogni uomo.
Chi non possiede queste basi, viene automaticamente emarginato.

La storia, ambientata negli anni dell'immediato dopoguerra, racconta di Willy Loman, un commesso viaggiatore di circa sessant'anni, che rappresenta il sognatore americano, ossessionato dal successo, che farebbe qualsiasi cosa per garantire più sicurezza economica alla propria famiglia e per vedere i propri figli, Biff e Happy, felici e con un lavoro ben retribuito.

Egli ha viaggiato per trentacinque anni lungo tutto il paese cercando di vendere la merce della compagnia per cui lavora, senza mai riuscire a fare carriera. Per questo è un uomo stanco e vorrebbe smettere di viaggiare e lavorare stabilmente a New York, la città in cui vive.

Loman vuole diventare qualcuno e, per riuscirci, accetta tutte le regole che gli impone la società, continuando sempre a sperare, ma non diventerà nessuno.

All'interno dell'opera, l'uomo di successo è impersonato da Ben, il fratello di Willy, personaggio sicuro di sé, spavaldo, conscio del suo valore.
Egli è capace di cogliere le opportunità avendo la credenza che per vincere bisogna trattare gli altri da nemici.