Emilio Lussu: riassunto di Un anno sull'altipiano

Un anno sull'altipiano di Emilio Lussu: riassunto per capitoli del romanzo dello scrittore. Le vicende narrate vanno dal maggio 1916 al luglio 1917

Emilio Lussu: riassunto di Un anno sull'altipiano
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Un anno sull'altipiano: riassunto

Emilio Lussu: Un anno sull'altipiano
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Un anno sull'altipiano è un libro di memorie scritto da Emilio Lussu in cui l'autore racconta le vicende che vanno da fine maggio 1916 a luglio 1917, e racconta dell'insesatezza della guerra e delle strategie militari, ormai anacronistiche, di quel periodo. 

Capitolo 1
Il primo capitolo di Un anno sull'altipiano inizia con la descrizione da parte dell’autore della “vita da guerra”: grandi cerimonie, grandi discorsi da parte di chi è agli alti livelli dell’esercito, ovvero da chi non vive strettamente le condizioni pietose delle trincee.

Finalmente i soldati vanno in licenza per alcuni mesi ad Aiello, dove vengono ospitati con grande entusiasmo dagli abitanti e dal sindaco, che afferma, stupidamente, che la guerra è bella e che la morte non deve destare preoccupazioni, perché è bello morire per la patria. Davanti a queste affermazioni i soldati gelano… . A discorso finito il sindaco offre da bere ai militari, che così riescono a sciogliere le tensioni accumulate nel momento precedente.   

Capitolo 2
Il riposo ad Aiello non dura neanche una settimana: gli austriaci stanno attaccando l’Altopiano di Asiago, perciò la brigata deve lasciare la guerra di posizione combattuta al Carso (descritta come una zona squallida, senz’acqua, senz’erba, sempre uguale solo con la variante di qualche buco), e dirigersi, marciando, verso l’Altopiano, dove sicuramente la situazione sarà di guerra di contrattacco, manovre e strategie. A questa idea i soldati sprizzano gioia da ogni poro: in montagna nei momenti di riposo ci si potrà sdraiare al sole e rilassarsi, se si adottassero delle giuste strategie non ci sarebbero morti, solo prigionieri.
Mentre i soldati marciano sulla strada per raggiungere l’Altopiano, vengono divisi da una altra marcia sulla stessa strada: quella dei profughi. Infine, dopo la marcia dei profughi, i soldati ricominciano a cantare con allegria, e il colonnello felice di questo gli regala 20 lire, con le quali i soldati si comprando del cognac e del tabacco per fare festa.

Capitolo 3
Quando i militari arrivano sull’Altopiano si accorgono di un grande disordine sui confini, non è bene chiaro dove siano le truppe italiane e quelle austriache. L’unica cosa certa è che gli austriaci traversata la val d’Assa, e conquistato Asiago, andavano (a ventaglio) verso Gallio.
Un giorno Lussu e il suo plotone salgono a Stoccaredo, per prendere collegamento con qualche reparto dell’esercito che sicuramente ha più informazioni sul nemico di loro. Nel tornare alle linee il plotone si perde e si scontra con un altro esercito, che li attacca. Loro la scampano e catturano un soldato che poi si scoprirà essere dell’esercito italiano.

Capitolo 4
Montefior attaccato
: molti morti e feriti. Il nemico era sul punto più alto e così controllava tutto e all’occorrenza mitragliava. Gli italiani erano malmessi, niente artiglieria e interi battaglioni scomparsi. Per difendersi prendono posizione a Monte Spill, di fronte a Monte Fior, per evitare che gli austriaci potessero forzare le pozioni italiane e avanzare su Monte Fior.

Capitolo 5
Verso mezzanotte il battaglione riceve l’ordine di rimanere aggrappati con le unghie e con i denti al terreno (frase che rispecchia la situazione reale dei soldati). I soldati non fanno altro che bere alcool e fumare (unica alternativa per resistere). Gli austriaci continuano ad effettuare attacchi improvvisi. In guerra Lussu perde la cognizione del tempo (sembravano le 10.00 ed erano le 17.00).

Capitolo 6
Gli austriaci attaccano in massa a battaglioni affiancati, e dopo, convinti che il bombardamento abbia distrutto le linee italiane, avanzano sicuri. Gli italiani resistono per un po’, anche con delle sagaci strategie, ma infine gli austriaci hanno la meglio conquistando la pianura Veneta (Venezia!)

Capitolo 7
Giunge un nuovo generale comandante della divisione, il tenente generale Leone. Egli compie un giro di ricognizione delle trincee, e per irresponsabilità (o forse pazzia…come sospetta Lussu) rischia di rimanere ferito, e fa ferire un altro uomo. Così tutti i soldati lo prendono in antipatia.

Capitolo 8
Leone ha escogitato un piano d’attacco, ma prima di attuarlo essi sono costretti a sospendere l’azione su Monte Fior, così l’abbandonano come avevano fatto gli italiani, e gli altri se lo riprendono. Leone ancora una volta dà dimostrazione della sua instabilità mentale ordinando di fucilare un suo soldato per un futile motivo.

Capitolo 9
Ancora uno scontro tra italiani e nemici (questa volta sono bosniaci). Da tutte e due le parti ci sono morti, il caporale italiano tra questi, anche se i due capitani mostrano allegria per aver catturato un soldato nemico ferito.

Capitolo 10
La linea di resistenza nemica si va sempre più definendo. I soldati mostrano segni di preoccupazione: essi non sanno a cosa vanno incontro. Gli italiani attaccano cercando l’improvvisata, ma vengono scoperti dagli austriaci che si difendono bene. In ogni caso il generale è soddisfatto: egli vuole solamente obbligare il nemico a segnare le sue posizioni e a svelare le sue forze. Ora il nemico è fermo e trincerato: indietreggiando di alcuni km si assicurano di non poter essere accerchiati; inoltre inizia da qui la fase di battaglie di masse.

Capitolo 11
Dopo la prima battaglia le compagnie si ritrovano dimezzate, e molti ufficiali muoiono. Il sogno di manovre e di vittorie svanisce, così la guerra di pozione ricomincia. Dopo alcuni giorni di calma (per il risanamento delle truppe), si programma già un prossimo assalto con l’utilizzo di tubi di gelatina per distruggere i reticolati di filo spinato.

Capitolo 12
Il giorno dopo l’esplosione dei tubi gli italiani attaccano, ma gli austriaci mitragliano le prime ondate, e il battaglione non arriva neppure alle trincee. Così nessuno si offre più per far saltare i tubi, “zio Francesco” è l’unico, ma alla fine muore. Carriera promosso tenente colonnello vuole far allargare i buchi con le pinze, ma l’azione provoca troppi morti.

Capitolo 13
Nuovi assalti e nuovi fallimenti. C'è qualche giorno di tregua per rafforzare le trincee.

I soldati preoccupati si interrogano sui giorni seguenti. Di sera arriva la corvée con cioccolato e cognac: presagio dell’assalto del giorno dopo.

Capitolo 14
Nuova azione, ma questa volta gli italiani possiedono grossi pezzi d’artiglieria e tiratori, ma purtroppo non riescono a vincere: decidono di avanzare con le corazze farina ma tutti i volontari cadono morti senza neanche arrivare ai reticolati nemici.

Capitolo 15
Il battaglione attacca, ma senza successo. Ad assalto finito e nascosti fra i cespugli e gli abeti i soldati trascorrono la notte, e tornati alle linee vengono onorati dal generale per loro diligenza. Lussu e un altro soldato (il prof. di greco) si confidano le reciproche paure.

Capitolo 16
Lungo periodo di riposo senza assalti: in questo periodo Lussu e gli altri soldati oziano e chiacchierano. Un generale si espone troppo in una feritoia e viene ucciso.

Capitolo 17
A metà agosto si ricomincia a parlare d’azione. I battaglioni sono stati ricostruiti e l’azione riesce solo parzialmente. Dal comando del 2°battaglione 399° si propone una medaglia d’argento al comando del 399° fanteria.

Capitolo 18
Seguono giorni di calma, ma il comandante di divisione sprona i soldati a non desiderare il riposo: secondo lui non c’è riposo all’infuori della vittoria e la morte. Qui Lussu viene promosso tenente comandante titolare di compagnia. Il generale Leone rischia di venire ucciso perché portato da Ottolenghi alla feritoia n.14 (molto pericolosa).

Capitolo 19
Altro periodo di calma senza assalti.il cannoncino nemico continua a sparare ma gli italiani non capiscono dove sia nascosto. Lussu e il caporale si trovano a poca distanza dal nemico (un unico ufficiale) ma per umanità non riescono a sparargli: egli da solo e indifeso non è un nemico…ma un uomo come loro (sarebbe così considerato da Lussu un assassinio). Il giorno dopo il battaglione di rincalzo gli dà il cambio.

Capitolo 20
Per molti mesi c'è calma e la brigata va in licenza. Finalmente ricevono biancheria e abiti nuovi e si rimettono a nuovo. Quando tornano il generale Leone non c’è più, viene mandato altrove, e giunge il generale Piccolomini (molto teorico e poco pratico) che visita tutte le trincee.

Capitolo 21
In novembre la neve è già molto alta, e crea seri problemi alle trincee. Si parla di azioni prossime. Il comando del battaglione manda in linea il soldato Marrasi, punito per aver cercato più volte di disertare la vita di trincea.il giorno dopo riesce a fuggire e va dal nemico: appena arrivato viene ucciso.

Capitolo 22
Con il sopravvenire dell’inverno, iniziano i turni di licenza. Ma la 9a e la compagnia di Lussu rimangono sulle linee per il timore di un attacco a Natale, ma i soldati non ne sanno niente, anche se una larga distribuzione di cognac e cioccolato destano qualche sospetto. Con sollievo di tutti non succede niente.

Capitolo 23
Finalmente anche Avezzini e Lussu partono in licenza e tornano a casa.

Lussu trova il padre molto invecchiato e demoralizzato, mentre la madre è molto forte e coraggiosa.
Al momento della partenza però la madre rivela bruscamente i suoi veri stati d’animo. Tornati all’Altopiano l’azione dei ponti e delle scale si prepara. Infine, dopo uno scambio di idee tra ufficiali, decidono di bruciare buona parte dei ponti e delle scale.

Capitolo 24
I soldati sono molto stanchi e depressi, così alla prima occasione, ovvero la preparazione dell’attacco, ci sono le primi ribellioni da parte di soldati che stanchi esigono riposo.

Capitolo 25
Prima delle 10 l’ordine viene ristabilito, dopodichè Lussu, Avellini, Ottolenghi e altri ufficiali discutono su come punire i manifestanti e dare l’esempio agli altri. Interrotti dal generale Melchiorri decidono di andare a dormire e di aspettare il verdetto del corpo d’armata.

Capitolo 26
Con l’arrivo della primavera il reggimento risale nelle trincee. Ottolenghi e altri soldati capiscono che altre azioni d’attacco sono prossime, così per scamparle organizzano una piccola rivoluzione, che si conclude a loro favore. Lussu anche se consapevole fa finta di niente.

Capitolo 27
Finalmente viene la calma, e viene concesso un riposo di otto giorni, nei quali Avellini viene riconosciuto distinto ufficiale di carriera mentre Lussu è occupato mentalmente dai questioni amorose.

Capitolo 28
La mina che non era esplosa nel giorno di natale esplode invece l’8 giugno 1917. Così gli austriaci attaccano causando gravi perdite a tutti i battaglioni. Il maggiore per ripristinare l’ordine decide di decimare alcune compagnie ma fortunatamente prima di uccidere tutti i soldati viene lui stesso ucciso dal capitano Fiorelli, che la sera stessa comunque si autodenuncia e viene arrestato.
Lo stesso giorno c'è l’attacco ai nemici: gli italiani dimezzati sono costretti al ripiegamento.

Capitolo 29
Questo è un capitolo di grande tristezza: sia il capitano Avellini che Ottolenghi, rimanendo gravemente feriti, lasciano solo Lussu che così vive un momento di grande sconforto.
Avellini prima di morire prega Lussu di consegnare le lettere che egli aveva scritto alla sua amata; questo momento si rivela drammatico per entrambi.

Capitolo 30
Momento di riposo concesso alla brigata dopo molto tempo. Il tanto sognato riposo è vissuto dai soldati come una lunga festa, non solo per il riposo stesso, ma per la sensazione comune a tutti della fine della guerra; questo sentimento positivo viene sotterrato dalla telefonata del capitano aiutante maggiore che annuncia la “nuova” azione in Bainsizza.

Domande frequenti

Quali sono le domande frequenti sul libro Un anno sull'altipiano?

    Domande & Risposte
  • Chi ha scritto un anno sull'altipiano?

    Emilio Lussu

  • Di che parla Un anno sull'altipiano?

    Il libro racconta alcuni episodi di guerra realmente accaduti all’autore Emilio Lussu; il periodo va da fine maggio 1916 al luglio 1917.

  • Quando è stato scritto un anno sull'altipiano?

    La prima pubblicazione risale al 1938.

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