Uomini e no: recensione

Uomini e no: recensione e commento del romanzo, di Elio Vittorini, ambientato nella Milano occupata dai tedeschi durante la Seconda guerra mondiale (2 pagine formato doc)

Appunto di favakris

UOMINI E NO RECENSIONE

Scheda libro: Uomini e no di Vittorini.

Titolo: Uomini e no. Autore: Elio Vittorini. Il romanzo inizia col presentare il luogo e il periodo in cui si ambienta la storia:Milano fine ’44, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale.
La narrazione si apre con l’incontro tra il personaggio principale, Enne 2, e Berta, giovane donna a cui egli è legato da un sentimento molto profondo, facilmente percepibile, e con la quale vorrebbe legarsi.Ciò non è, tuttavia, possibile, dato che la ragazza è sposata e vive fuori Milano, da dove è dovuta trasferirsi in seguito alla distruzione della sua abitazione.Nonostante tutto l’amore tra i due è autentico e sincero: proprio per questa ragione, Berta continua a cercare Enne2;ogni volta, tuttavia, che sta per cedere alle sue pressioni, si tira indietro, rifugiandosi da suo marito per poi ritornare poco dopo.

Oltre a questa prima figura femminile, rappresentante per il giovane l’amore, ve ne sono altre due, meno importanti, ma pur sempre di una certa rilevanza: Selva, donna anziana alta e magra, amica del ragazzo rappresentante, per lui, una sorta di consigliera che con la sua esperienza riesce a intuire i sentimenti più profondi che lo animano, e Lorena, che costituisce per Enne 2 il semplice piacere fisico non in grado, tuttavia, di sostituire il desiderio di Berta.

Uomini e no: recensione del romanzo di Vittorini

VITTORINI UOMINI E NO RECENSIONE

Sin dalle prime pagine del romanzo, si può facilmente notare l’aspetto stravagante dello stile espressivo di questo libro, fatto quasi interamente di dialoghi che riprendono sempre le frasi più di una volta, in maniera dinamica e incalzante, modificandone solamente, per esempio,un segno di punteggiatura per variarne l’intonazione o un articolo a seconda che il periodo sia rivolto a un uomo o a una donna.
Questo porta il lettore a concentrarsi non tanto sulla trama, che la maggior parte delle volte passa in secondo piano, quanto su tematiche riguardanti la condizione dell’uomo, la cui vita è caratterizzata quasi interamente dalla violenza o, comunque, da sentimenti negativi.
A questa infelice situazione, solo pochi si ribellano, cercando di combatterla nel tentativo di migliorarla.
Tale minoranza nel libro è rappresentata dal gruppo di partigiani, guidato in linea di massima dallo stesso personaggio principale, che sferra tutta una serie di attacchi contro le milizie nazi-fasciste occupanti la grande città dove si svolgono i fatti.
Ve ne è immediatamente uno all’inizio, subito dopo l’incontro fra i due giovani, che porta all’assassinio di un ufficiale tedesco e di un soldato.

Uomini e no di Vittorini: recensione

COMMENTO PERSONALE UOMINI E NO

A causa della regola secondo cui per ogni tedesco ucciso dieci civili sarebbero dovuti essere fucilati, il tribunale, coordinato da un nuovo presidente, decide di riunirsi.Avvisati di questo, i sovversivi prendono la decisione di attaccare direttamente il consiglio.Durante questo secondo scontro (il meglio descritto di tutti quelli che avvengono), rimangono uccisi non solo componenti del gruppo dei partigiani e dei nazisti, ma anche persone innocenti quali donne e bambini. (E’ proprio in questa occasione che l’autore chiede indirettamente il “perché” avvengono determinati fatti.Probabilmente la risposta che viene offerta ai lettori deve essere cercata nelle parole di un vecchio che osserva Berta piangere dopo la vista delle vittime: “Non bisogna piangere per nessuna delle cose che oggi accadono.Se piangiamo accettiamo.Non bisogna accettare.”Questa non è altro che una delle tante frasi, né banali né scontate, che possono dare un’idea della tragicità del momento storico in cui è stato scritto il libro).
A questa nuova provocazione, i Tedeschi reagiscono condannando centodieci persone.
Nell’attacco successivo, il cui mancato obiettivo è l’uccisione di uno dei due massimi esponenti del gruppo nazista a Milano (Cane Nero), Enne2 viene riconosciuto e su di lui viene fissata una taglia molto alta.