Ma le stelle quante sono

Analisi commenti e riflessioni del Romanzo: "Ma le stelle quante sono" (2 pagine formato doc)

Appunto di bea09
RELAZIONE RELAZIONE n 1.
AUTORE: Giulia Carcasi è nata a Roma nel 1984. Si prepara all'esame di anatomia e il cuore la lascia ancora perplessa. Ma sta ad ascoltare. Senza stetoscopio. Se la vita va veloce, lei non la perde di vista, le va dietro (canzoni nelle orecchie e un biglietto per Parigi in tasca), col vento che s'aggrappa ai capelli e li fa arrabbiare ancora di più. Se due personaggi le regalano la loro storia per raccontarla, lei non ci pensa su. Racconta. TITOLO: Ma le stelle quante sono. TRAMA O RIASSUNTO: Il libro parla di una generazione fatta di sms, gavettoni, crepe alla nutella, professori frustrati; ma c' è anche la voglia di essere ascoltati e di giudicare la vita, gli adulti, l' ingiustizia. Ci sono Carlo e Alice: stessa classe e a volte stesso banco.
Lui è una persona imbranata, senza modelli da incarnare, senza maschere. Lei si sente diversa, non omologata, è uno spirito critico ma allo stesso tempo sognatrice. Il loro cuore è ancora poco addetstrato, bravissimo a sbagliare. E così Alice casca tra le braccia di Giorgio, misterioso e intrigante. Carlo si lascia sedurre da Ludovica, la classica ragazza facile che sa il fatto suo. TIPO DI RACCONTO LETTO: Romanzo TEMPO E LUOGO DEL RACCONTO: La vicenda dura 2 anni e si svolge presso la città di Roma in particolare tra la scuola, la abitazione di alice e la sua casa situata in una località di mare. ANALISI DEI PERSONAGGI: Protagonisti: Alice Saricca e Carlo Rossi. Personaggi secondari: Giorgio, Ludovica, Carolina. DESCRIZIONE PAESAGGI: Roma una città immersa nel caos, l' abitazione di Alice accogliente e piena di vita anche se dopo un' po' di tempo viene distrutta dai problemi tra i genitori. RIFLESSIONE: Secondo me a diciotto anni due ragazzi iniziano ad affacciarsi su un mondo adulto e capiscono poco, tanto più se la scuola, gli amici e la famiglia si mettono in mezzo. Questo libro è un testo senza peli sulla lingua, schietto e diretto come una freccia che va dritta al bersaglio.