"Narciso e Boccadoro" di H. Hesse

Analisi riassunto e considerazioni di uno dei più importanti libri di Hermann Hesse (3 pagine formato doc)

Appunto di babila88
Narciso e Boccadoro di Hermann Hesse Narciso e Boccadoro di Hermann Hesse Narciso e Boccadoro, il cui titolo originale è “Narziss und Goldmund”, è stato pubblicato nel 1930 in Germania e venne poi pubblicato in lingua italiana nel 1933 a Milano dalla Mondadori.
Il romanzo fa riferimento al Medioevo monastico e molti sono gli elementi che, nel corso della vicenda, fanno facilmente comprendere l'epoca di riferimento; in particolar modo ci si riferisce ai modi di vivere dei monaci del convento di Mariabronn,in Germania, e alla peste che nel Medioevo provocò la morte di moltissime persone. I protagonisti della vicenda sono Narciso, un giovane novizio del convento di Mariabronn e Boccadoro, un giovane ragazzo affidato ai monaci del convento per la sua istruzione.
Nonostante all'inizio del romanzo i due personaggi sembrano essere del tutto identici per comportamento e ideologia, nel corso della storia si avrà un vero e proprio viaggio di formazione del giovane Boccadoro. Boccadoro è inizialmente un ragazzo ingenuo che segue solo le volontà del padre, come quella di rimanere a Mariabronn e consacrare la sua vita a Dio; compito di Narciso, ragazzo poco più grande di Boccadoro e con doti e cultura straordinarie, è quello di destarlo e fargli comprendere che la sola strada che deve seguire è quella del cuore e che deve ricordare il passato e in particolar modo la madre. Infatti la figura materna era sempre stata presentata a Boccadoro come una donna selvaggia e vagabonda, che lo aveva abbandonato quando era ancora molto piccolo ed il padre aveva coltivato in Boccadoro la convinzione che egli dovesse dedicare la sua vita a Dio per espiare le colpe materne. Da quel momento tornano vivi i ricordi di sua madre e numerosi sogni hanno lei come protagonista. Un giorno Boccadoro ricevette l'incarico di recarsi nel bosco per raccogliere delle erbe particolari su richiesta dell'abate del convento e da questo momento trova inizio il suo viaggio di formazione: incontrò una bella contadina di nome Lisa che gli fece conoscere per la prima volta il mondo delle donne e capì immediatamente che il suo posto non era più al convento ma per il mondo, vagabondando in vari posti, e se ciò accadeva era perché una voce lo chiamava.Nel corso del suo vagabondare Boccadoro conobbe molte donne e questo lo portò a pensare che ognuna di loro gli aveva lasciato qualcosa da ricordare sempre. Dopo due anni di vita nomade, Boccadoro giunse al castello di un cavaliere e ottenne subito ospitalità in cambio di un aiuto nella scrittura di lettere in latino, materia nella quale eccelleva al convento di Mariabronn. Il cavaliere aveva due bellissime figlie, Giulia e Lidia, dalle quali il giovane riesce ad avere un amore sincero, soprattutto da Lidia che per il suo bene e per quello dell'amato prega Dio affinché possa far tornare Boccadoro al convento, dove sarà maggiormente al sicuro, perché il cavaliere pretende per le figlie degli spasimanti all'altezza della loro nobiltà. Una notte