Vino e pane di Ignazio Silone: scheda libro

Scheda libro di "Vino e pane" di Ignazio Silone: biografia dell'autore, trama, significato, analisi del testo e commento (2 pagine formato doc)

Appunto di boball

VINO E PANE SILONE: SCHEDA LIBRO

Relazione sul libro "Vino e pane" di Ignazio Silone
Dati:
- casa editrice: Arnoldo Mondadori Editore
- luogo e data di pubblicazione Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano 1955
I edizione Narratori Italiani maggio 1955
I edizione Oscar Mondadori maggio 1969
XII ristampa Oscar Mondadori novembre 1982
Genere letterario: romanzo.

Vino e pane di Ignazio Silone: riassunto

IGNAZIO SILONE: BIOGRAFIA

Notizie sull'autore: Ignazio Silone nacque a Pescina, in provincia dell'Aquila, nel 1900.

Possedeva un forte legame con la povera gente abruzzese che lo spinse verso il movimento socialista, che lui vedeva come una possibilità di liberare l'uomo da ogni forma di sottomissione.
Fu un ribelle contro la società e contestò sempre il potere. Fece una propaganda attiva contro la guerra (1915-18) e collaborò con Antonio Gramsci quando, nel 1921, fu fondato il partito comunista italiano. Durante il fascismo, fu denunciato e ricercato tanto che dovette rifugiarsi all'estero. Quando Stalin salì al potere, Silone si staccò dal partito comunista perché rifiutava quella dittatura violenta e si avvicinò ai principi religiosi e all'insegnamento cattolico. Nel 1937 pubblicò "Vino e pane" che gli diede molto successo come scrittore fuori d'Italia. In "Vino e pane" e poi, nel 1968, in "L'avventura di un povero cristiano", Silone ci parla del tema del cristianesimo e della sua riscoperta dei valori cristiani. Egli disse "Io sono un socialista senza partito ed un cristiano senza chiesa" perché, pur condividendo le idee socialiste, non si sentiva più legato al partito e, nello stesso tempo, rifiutava la corruzione della chiesa di Roma, pur avvicinandosi all'insegnamento di Cristo ed all'interesse per la povera gente. Nei romanzi di Silone il tema principale è sempre l'uomo, ma si parla anche di politica, di religione e dei poveri (contadini della sua terra). Infatti è uno scrittore impegnato che, attraverso Pietro Spina, il protagonista di "Vino e pane", ci parla di lui stesso, delle sue fughe e della sua lotta per la libertà di pensiero. Pietro Spina è un giovane intellettuale come Silone che crede nella possibilità di costruire un mondo migliore aiutando così la povera gente.

ROMANZO VINO E PANE: TRAMA

Trama: in una riunione tra vecchi compagni di scuola, l’unico a non presentarsi è Pietro Spina. Tutti iniziano a domandarsi, anni addietro, che fine abbia fatto e solo uno di loro sostiene di avere avuto notizie di lui. Decidono allora di cercarlo e, finalmente, uno di questi (il dottor Nunzio Sacca) lo riconosce tra i suoi pazienti, stanco, malato e malridotto. Pietro spiega all’amico la causa del suo male: per scappare alla polizia, che lo ricercava in quanto dissidente, aveva dovuto cospargersi il volto con tintura di iodio, per non farsi riconoscere. Il suo volto, infatti, era pieno di rughe, che lo facevano apparire estremamente vecchio. Nunzio decide allora di nasconderlo, per guarirlo, in un luogo sicuro e solitario: il pagliaio di Cardile, il quale si dà disponibile ad accoglierlo in casa sua. Dopo pochi giorni, però, Pietro Spina deve spostarsi, per evitare che lo scoprano; si veste da prete, assume il nome di “Don Paolo” (per evitare sospetti) e Cardile lo porta fino ad un paese vicino abitato solo più da alcune persone. Pietro viene ospitato volentieri in casa di una vedova e vi rimane fino a quando, scoperto dalla polizia, è costretto a scappare per trovarsi un nuovo rifugio. Durante la fuga, Cristina, una persona con la quale Pietro aveva fatto amicizia in paese, muore divorata dai lupi nel tentativo di fuggire con lui.

VINO E PANE SILONE ANALISI

Analisi del testo: il linguaggio di quest'opera è classico; frequenti le sequenze descrittive ed i dialoghi. Da notare come l'autore faccia parlare i poveri contadini abruzzesi in modo estremamente forbito, pur essendo essi ignoranti e capaci di parlare soltanto il loro dialetto. Una particolarità del testo è che l'autore scrive: "Il gattino domestico si è trasformato di colpo in tigre", attribuendolo a Donna Faustina.