Rousseau ed il patto sociale

Scheda libro con commento e conclusione, con pensiero personale, riguardante il libro "Il contratto sociale" di Jean-Jacques Rousseau (2 pagine formato doc)

Appunto di giobbo14

ROUSSEAU: CONTRATTO SOCIALE

Il contratto sociale
Autore: Jean-Jacques Rousseau
Titolo: Il contratto sociale
Titolo originale: Du contrat social ou Principes du droit politique
Anno di composizione: 1762
Casa editrice: Mursia
Data e luogo di pubblicazione: 1965, Milano.

Il contratto sociale di Rousseau: analisi

ROUSSEAU UGUAGLIANZA SOCIALE

Commento.

In quest’opera sono evidenziati i caratteri generali del pensiero di Rousseau il quale si propone di fondare nuove basi per la libertà e l’uguaglianza tra gli uomini proprie dello stato di natura: infatti il libro si apre con queste parole “L’uomo è nato libero e tuttavia è dappertutto in catene”.

Rousseau descrive un ipotetico Stato fondato su una “volontà generale” a stringere il contratto o patto sociale: un patto dei cittadini con loro stessi per giungere alla fondazione di una società di liberi ed eguali in cui sia possibile una convivenza tra gli individui.
Gli elementi costitutivi di questa nuova realtà ipotizzata dall’autore sono la sicurezza e la libertà: la loro conservazione diventa  l’obiettivo prioritario dell’uomo e della nuova comunità.
L’idea centrale dell’opera è il patto sociale; esso è un patto di associazione in cui nessun individuo è titolare, per natura, di alcuna autorità su altre persone e in cui ognuno accetta la clausola di alienarsii completamente da tutta la comunità, senza temere la perdita dei propri diritti, perché tale condizione è comune a tutti.

VOLONTA' GENERALE ROUSSEAU

L’obiettivo di Rousseau, a mio parere, è quello di creare un percorso per il quale gli uomini si allontanino tutti e completamente, restando però uguali fra loro e soggetti solo a se stessi.
A questo scopo propone infatti di fondare questa nuova società sulla base del patto sociale, che trova le sue fondamenta nella natura stessa dell’uomo: infatti, proprio per natura, nessun uomo ha diritto di esercitare una qualsiasi autorità su di un altro e solo il consenso dell’altro può autorizzare ad esercitare la sua autorità su di lui e il patto è appunto l’espressione di questo “consenso”.
La società ipotizzata da Rousseau è un “corpo sociale”, il quale rappresenta tutti i suoi componenti che hanno stipulato liberamente il patto nel quale hanno riposto tutti i loro diritti.
E’ quindi composto da individui che hanno come comune obittivo quello di lavorare insieme per la comunità stessa.
Il patto sociale deve perciò avvenire sul piano di un’ uguaglianza assoluta, cosicché non si instauri nessun rapporto di dipendenza fra gli individui.
La volontà generale ha così lo scopo di garantire il bene pubblico.

JEAN-JACQUES ROUSSEAU

Conclusioni. L’opera non mi ha particolarmente interessato, a causa soprattutto del linguaggio molto ricercato e non sempre di semplice comprensione durante la lettura.
Nonostante ciò però, ritengo che “Il contratto sociale” sia un’opera abbastanza attuale, poichè tratta temi che si è soliti affrontare anche durante la convivenza dei giorni nostri.
Un ottimo esempio è la distinzione tra potente e debole, presente tuttora, alla quale Rousseau trova soluzione attraverso lo stesso patto sociale.
Gli scopi principali di questo contratto sono infatti l’uguaglianza e la libertà tra gli uomini di tutto il mondo; libertà di tipo: giuridico (leggi uguali per tutti) morale ed economico (reddito tendenzialmente uguale per tutti, per far modo che nessuno dipenda da qualcun altro).
Un’ altra delle questioni affrontate che ritengo attuale è il rapporto tra stato e religione che, soprattutto in Italia, è spesso d’attualità.
Rousseau critica la religione cristiana, dicendo che i “veri” cristiani sono destinati ad essere sottomessi alle leggi del divino.