Rapporto padre-figlio: tema svolto

Il rapporto tra padre e figlio nella letteratura di Kafka, De Carlo e Ammaniti. Tema svolto sul rapporto padre e figlio (2 pagine formato doc)

Appunto di pansy

RAPPORTO PADRE FIGLIO: TEMA

Relazione: il rapporto padre-figlio attraverso le pagine di Pura Vita (Andrea De Carlo), Lettera al padre (F.

Kafka) e Io non ho paura (N.Ammaniti).

Padri e figli: due mondi in eterna lotta, uniti o paralleli?
Come si può definire il rapporto padre-figlio? È un rapporto di complicità, di scontro o di convivenza? I due mondi sono uniti, vivono un’eterna lotta o percorrono due strade parallele?
E’ difficile dare una risposta e, probabilmente, è impossibile fornirne una totalmente soddisfacente. In “Lettera al padre”, “io non ho paura” e “Pura vita” i tre autori descrivono tre diversi rapporti padre-figlio dando tre risposte alla nostra domanda.

Rapporto padre e figli nella letteratura, nell'arte e nel cinema: tema svolto

RAPPORTO PADRE FIGLIO NEL 900

In “lettera al padre”, F. Kafka descrive il difficile rapporto col padre. Il giovane Kafka  presenta il genitore come un commerciante abile, laborioso, forte, grande, grosso, egoista, dominante, “intollerante”, sempre preoccupato per i propri figli ma incapace di comprenderli davvero. Nel corso della sua vita, l’autore ha sempre considerato il padre come un avversario ed il simbolo dei suoi fallimenti. Nella lettera il giovane Kafka accusa il genitore di essere stato un freno per lui, di non avergli dato la possibilità di crescere, di vivere o di imporsi. Per questi motivi si sente frustato, umiliato ed inferiore al apdre, la cui personalità lo ha sempre sottomesso. Inoltre, l’autore scrive: <E’ vero che noi lottiamo l’uno contro l’altro, ma ci sono due modi di lottare. C’è il combattimento cavalleresco, in cui si misurano le forze di due avversari autonomi, ciascuno rimane per sé, perde per sé. E c’è la lotta dell’insetto che non soltanto punge, ma, per conservare la vita, succhia anche il sangue. Costui è il vero soldato di professione, e questi sei tu.> descrivendo il rapporto con il padre come una lotta.

IL RAPPORTO PADRE FIGLIO NELLA LETTERATURA ITALIANA

In “io non ho paura”, N. Ammaniti presenta il rapporto che si viene a creare tra il protagonista di nove anni, Michele Ammaniti, e suo padre Pino. I due personaggi sono i simboli di due “mondi” quello dell’infanzia e quello dell’età adulta, due realtà che, anche se in antitesi, sono indissolubilmente legate. In questo romanzo viene proposta la figura di un padre che cerca di nascondere al figlio gli aspetti negativi della vita e, la figura di un bambino che scopre la “vera” natura del mondo e la affronta con coraggio. Il loro rapporto si può quasi definire il percorrere di due strade che si incontreranno ad un bivio.
In “Pura vita”, Andrea De Carlo descrive il viaggio di un padre con la figlia di 16 anni. Lui, Giovanni, scrive libri di storia, è divorziato e vive una tormentata relazione con M., sta cercando di capire cosa gli stia succedendo e cosa voglia veramente. Lei è una ragazza di 16 anni, legge molti libri, ascolta musica e desidera avere un cane tutto suo, vive la “storia” con un ragazzo, Luca e sta cercando di capire cosa desideri realmente dalla vita.

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