La figura di Ulisse in Dante

Nella Divina Commedia troviamo anche la figura di Ulisse che Dante interpreta in modo nuovo: l'eroe greco è condannato per la sua vita pagana ma anche per aver fatto un cattivo uso del suo ingegno.

La figura di Ulisse in Dante
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Ulisse nell'Inferno dantesco

Nell’epopea dantesca, Ulisse occupa un ruolo di secondo piano. Nel Medioevo la fama di Ulisse è quella di un uomo famoso per la sua abilità oratoria ma anche per gli inganni di cui era stato artefice. Negli abissi infernali è un condannato alla sofferenza eterna e non riferisce a Dante delle sue incredibili imprese nella mitica guerra troiana, nè del sofferto ritorno all'amata Itaca, già raccontato da Omero: nell’Inferno dantesco Ulisse parlerà della sua morte. Possiamo dire che nel canto XXVI dell’Inferno Dante interpreta Ulisse in modo nuovo.

Ulisse e i suoi compagni accecano il ciclope
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Ulisse, dunque, che in vita visse onori e riconoscimenti, lo ritroviamo nell’Inferno dantesco condannato anche per la sua esistenza pagana. Ma quale fu la vera motivazione che relega Ulisse all'inferno? La motivazione è il cattivo uso che fece del suo ingegno, impiegato per rincorrere i suoi interessi privati con la frode verso il prossimo e l'abuso dell'intelligenza, dono gratuito di Dio, in controcorrente alle norme etiche e religiose.

Nel corso del XIV secolo si assiste ad un nascente parallelismo tra letteratura di ordine religioso, di cui lo stesso Dante è un esponente, e la rinascita della mitologia classica, frutto del rapporto fra i classici e la cultura cristiana. In questo periodo tornano in auge il tema eroico e l'eros spirituale e sensuale che, fino a questo momento, erano stati soffocati dalla cristianizzazione. Tra i rappresentanti di questa fusione troviamo Dante e Petrarca.

Il viaggio di Ulisse e il viaggio di Dante

Dante fa raccontare la sua avventura ad Ulisse e così facendo crea una sorta di doppio: entrambi, in effetti, si dirigono verso il Purgatorio, che tuttavia raggiungono attraverso cammini opposti:

  • Dante vi giunge mediante una ascensione etico - spirituale
  • Ulisse si affida ad un desiderio insaziabile di conoscenza, che non è elevazione etica ma accumulo di conoscenze

Il cammino ascendente di Dante si oppone al cammino in "orizzontale" di Ulisse, che procede ignorando volutamente gli dei, tanto quelli pagani (come si capisce dall'attraversamento delle colonne d'Ercole e dal furto della statua di Atena) che quello cristiano che non conosce.

Assistiamo dunque ad una netta opposizione fra la concezione del mondo spirituale di Dante e quella pratica legata ad un avventuriero come Ulisse.

Ascolta il podcast del canto XXVI dell'Inferno di Dante, dove troviamo Ulisse

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