Rapporto uomo-tecnologia: tema

Il rapporto uomo-tecnologia: tema svolto. Il concetto di terza rivoluzione industriale nel mondo attuale e il ruolo dell'informatica

Rapporto uomo-tecnologia: tema
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RAPPORTO UOMO-TECNOLOGIA

Rapporto uomo-tecnologia
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Il nuovo millennio può essere denominato L’era della tecnologia: infatti ormai è comunemente accettata la tesi che ha portato gli storici a definire gli ultimi decenni del Novecento e i primi anni del nuovo secolo XXI come il periodo della terza rivoluzione industriale, che ha per epicentro l’informatica.

 

Tale materia, o scienza o addirittura ideologia per certi versi, si è sviluppata in tempi record e in modo straordinario se si comparano i dati di partenza con quelli di arrivo e ha fruttato miliardi di dollari a chi ci ha creduto fin dall’inizio (classico ma efficace esempio rimane quello di Bill Gates, il “capostipite” dei programmi operativi e fondatore della Microsoft). Il business dell’informatica oggi è diventato il maggiore e più sicuro campo d’investimento grazie alle qualità intrinseche del sistema: modernità, avanguardia, commerciabilità e sicurezza.

L’informatica, quindi, è diventata una componente fondamentale e ormai indispensabile per la vita quotidiana, associata però a una sua “alleata” con la quale costituisce un binomio ormai inscindibile: la tecnologia.

RAPPORTO TRA UOMO E TECNOLOGIA: TEMA

La binarietà che accompagna e accompagnerà dei prossimi decenni la nostra vita e il nostro modo di vivere è appunto la cosiddetta “tecnologia informatica”: in essa è racchiuso tutto un mondo, il nostro mondo, che ci sta trasformando e condizionando. La stessa parola “tecnologia” sta a significare appunto il lato pratico e applicativo dell’informatica stessa, cioè come l’informatica si può usare e sfruttare per la nostra vita quotidiana, in senso stretto, e lavorativa, in senso lato. I frutti di questa combinazione strategica li possiamo vedere attorno e dentro di noi (e non solo in senso figurato, ma spesso anche in senso letterale, basti pensare alla tecnologia chirurgica di cui si parlerà in seguito): dai cellulari al personal computer, dall’i-pod e alle e-mail.

Di conseguenza, è possibile proporre un'altra considerazione: la modernità stessa, con tutti i significati che comporta, si trova presa in causa diventando non il ricevente ma il mandatario stesso dell’intero processo: il sillogismo “tecnologia uguale modernità, modernità uguale informatica, quindi qualunque qualcosa di tecnologico e informatico è moderno” è diventato usuale e inconsciamente lo applichiamo costantemente quando si tratta di fare delle scelte d’acquisto.

Questo dato è molto evidente nei bambini che in questo periodo si trovano ad avere dai 7 ai 12 anni: essendo cresciuti a pari passo con la tecnologia, è possibile notare un’evoluzione qualitativa nei loro giocattoli molto maggiore che in quelli dei bambini di una generazione prima (anni novanta, ad esempio). Inoltre, essi hanno un’idea di acquisto che si volge quasi esclusivamente a ciò che è più evoluto tecnologicamente, quasi fosse una peculiarità imprescindibile, a scapito di altre caratteristiche che invece erano prese in considerazione e valutate dai bambini delle passate generazioni (ed esempio l’aspetto grafico, la praticità e la semplicità delle forme); in questo modo, nel bambino “moderno” si attua un processo di distaccamento dalla realtà, in quanto gli stessi giochi tecnologici (basti pensare all’x-box, alla playstation, ai giochi interattivi per pc e ai robot) portano il giocatore a non riscontrare nella realtà le stesse caratteristiche che ritrova nel gioco.

  

RAPPORTO UOMO-MACCHINA: TEMA

Un altro range su cui si muovono gli effetti della cosiddetta “generazione tecnologica” è quella degli adolescenti. Qui entrano in campo non solo il contatto o meno con la realtà, ma la stessa modalità con cui si arriva al contatto con essa. Gli esempi più eclatanti sono due: i cellulari e le e-mail.

Per quanto riguarda i primi, si è assistito ad un vero e proprio stravolgimento delle relazioni intrapersonali e, cosa ancora più grave, del linguaggio stesso. Il mondo adolescenziale, si sa, è fatto di insicurezze e paure che riguardano il sé interno e il sé esterno, e quanto più una persona arriva a confrontarsi direttamente con gli altri, tanto più la persona può “maturare” ed evolvere dal punto di vista socio-relazionale; l’avvento degli sms ha fatto deviare e allungare questo processo, poiché si è posto tra il proprio sé e gli altri un mezzo di trasmissione che media i contatti esterni in modo selettivo e virtuale: oggi l’alto grado di sfruttamento di questa tecnologia permette a molte persone di interagire “da lontano” perdendo la dimensione umana e diretta dell’approccio con conseguenze spesso negative, soprattutto nelle persone che hanno problemi di convivenza civile e di interazione sociale.

Si può certo affermare che la tecnologia dei cellulari ha permesso numerose possibilità che prima non c’erano, quali la maggior comunicazione e la circolazione delle informazioni in brevi tempi e a costi sostenibili e la rintracciabilità: come ogni cosa, c’è sempre un diritto e un rovescio della medaglia. Si parlava prima di linguaggio, i messaggini tra cellulari, con la loro soglia fissata a 160 caratteri hanno trasformato la lingua scritta nel giro di pochissimi anni: le esigenze di brevità e immediatezza hanno contribuito a creare un nuovo tipo di stile, per così dire “stringato” e gli effetti si riflettono molto spesso sulla scrittura vera e propria (il caso più inconfondibile è quello delle “k” in luogo delle “c” che spesso si ritrovano anche nei temi svolti in classe).

L'UOMO E LA TECNOLOGIA

Altro esempio sono le e-mail: la posta elettronica veloce e sicura che permette di far arrivare qualsiasi informazione in qualsiasi punto del globo in tempi brevissimi e a spesa zero (se non quella per la connessione a internet) è diventata un modo per creare reti di rapporti con numerose persone, spesso molto diverse sia per stile di vita che per vissuto personale, dando come risultato la cosiddetta “globalizzazione” (nel senso sociale del termine). Si è molto discusso, e si continuerà a farlo, sul significato preciso di tale termine, in ogni caso nel nostro contesto esso sta a significare che la nostra società tramite le tecnologie informatiche accennate sopra, si sta evolvendo verso una apertura e una considerazione più “collettiva” di sé stessa; chiaramente, gli aspetti positivi, quali la reintroduzione della scrittura (anche se in diversa forma da quella più tradizionale cartacea), la conoscenza di nuove culture e mentalità e la circolazione simultanea delle informazioni, si eguagliano agli aspetti negativi, quali ad esempio la proliferazione di siti internet pornografici o a sfondo pedofilo, la perdita della propria identità come etnia e delle proprie tradizioni culturali e  l’omologazione di prodotti e stili di vita secondo uno standard dominante.

RAPPORTO UOMO COMPUTER

Le ultime osservazioni riguardano l’applicazione informatico-tecnologica per il miglioramento (o peggioramento, a seconda dei punti di vista) della vita: innegabile è l’alto contributo che la modernizzazione dei macchinari ha permesso in campi come la medicina chirurgica (i trapianti, le operazioni al laser, le sonde, etc..) e la ricerca scientifica (la scoperta di nuovi vaccini, macchinari sempre più precisi, etc..), chiaramente accanto a questi risultati positivi si affiancano anche problematiche di tipo etico (la clonazione, la fecondazione artificiale, le cellule staminali, la sperimentazione su animali, etc..) che spesso separano l’opinione pubblica, facendo risaltare le grandi antitesi che la modernità si è sempre trascinata dietro (soprattutto quelle con la religione o con le ideologie politiche).

Infatti, concludendo, è possibile affermare che quest’era della tecnologia applicata all’informatica ha rivoluzionato il nostro modo di vivere in quasi ogni sua parte, dall’ambito lavorativo e manuale al linguaggio parlato e scritto, ma la particolarità che rende questo processo unico e straordinario nella storia è che tale mutazione è avvenuta non in lunghi secoli ma in pochi decenni, quindi sarà necessario e urgente studiare tali fenomeni non solo per comprenderne la natura ma soprattutto per capirne il seguito e prevederne uno sviluppo che sia il più positivo possibile per l’intera umanità.   

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