San Francesco nel Canto XI del Paradiso: saggio breve

Saggio breve sulla figura di San Francesco nel Canto 11 del Paradiso di Dante Alighieri (2 pagine formato doc)

Appunto di scrittricerandagia

CANTO XI PARADISO: SAN FRANCESCO

Saggio breve o articolo di giornale: “La figura di San Francesco nel canto XI del Paradiso”.

La figura di San Francesco disegnata da Dante anche con un linguaggio duro, dal carattere eroico, risulta speculare a quella di San Domenico.
Il canto XI illustra la vita di San Francesco, ne snocciola i momenti essenziali e lo colloca nel cielo del sole, tra i sapienti, lui che si definiva illetterato.
La descrizione di San Francesco inizia con un’ampia descrizione geografica, che individua l’esatto luogo di nascita del santo. Non è la prima volta che Dante utilizza un’introduzione geografica per presentare un personaggio, solo che in questo caso i dati prettamente geografici assumono un significato simbolico di evento spirituale. In questo modo, la città e la zona sono beatificate dalla preghiera, conferendo così al paesaggio una caratterizzazione mistica. Dante sottolinea che Ascesi, nome antico toscano di Assisi, non è sufficiente, perché il più adeguato è Oriente, data l’equivalenza tra Francesco e il Sole, che nascendo, e quindi sorgendo ad Assisi fa di essa l’Oriente.

Canto XI Paradiso di Dante: commento

CANTO XI PARADISO COMMENTO

Tutto ciò è simbolo di virtù rinnovatrice e fecondatrice. Dopo l’introduzione, le terzine, dominate da una concezione cristiana che vede il Santo di Assisi come Alter Christus, ripercorrono il gesto decisivo di Francesco: la rinuncia ai propri beni sulla piazza della cittadina umbra. Secondo la tradizione artistica nata dai dipinti di Giotto e Cimabue, che Dante segue, si accentuano i dati dell’estasi e del rapimento mistico della vita di Francesco. Così giovane, egli sostiene una dura battaglia con il padre per seguire una donna da tutti disprezzata, e che, dalla morte di Cristo, era rimasta sola e non amata: la Povertà. Di fronte alla curia vescovile, dove proprio il padre l’aveva condotto per citarlo, Francesco rinuncia non solo ai suoi beni, ma anche agli abiti che indossa. E si “sposa” con la Povertà in mistiche nozze, e la loro vita prosegue con amore sempre più intenso. L’imitatio Christi è sottolineata dal linguaggio aspro utilizzato da Dante ed è confermata dal seguito di seguaci che l’azione di San Francesco ha sollecitato, così come era stato per Cristo, dal viaggio in Terrasanta e dalle stigmate, “ultimo sigillo”. L’amore tra Francesco e la sua mistica sposa è talmente coinvolgente da generare ammirazione, e in molti li seguono, scalzandosi, Dante descrive la potenza della dedizione di Francesco e la forza del coinvolgimento del suo operato sugli altri.

CANTO XI PARADISO SPIEGAZIONE

Per questo suo amore, Francesco riceve tre mistiche conferme del suo progetto di vita: prima dalla Chiesa, attraverso il Papa Innocenzo III, poi direttamente dallo Spirito Santo, quando la sua Regola venne approvata ed infine da Cristo stesso con il dono mistico delle stigmate.
Il tratto “regale” che Dante coglie in Francesco è di radice evangelica, ed è di questa regalità povera che partecipa Francesco (“ma regalmente sua dura intenzione/ad Innocenzio aperse, e da lui ebbe/primo sigillo a sua religione”).