L'elettroshock come terapia: come funziona

Tesina che descrive come funziona l'elettroshock a scopi terapeutici, per curare i disturbi mentali o per il trattamento della depressione, e quali sono gli effetti collaterali più comuni della terapia elettroconvulsiva (3 pagine formato doc)

Appunto di barbaraaievola

ELETTROSHOCK COME TERAPIA

L’elettroshock come terapia.

Ricordiamo che si definisce corrente elettrica un moto ordinato di cariche elettriche. L’intensità della corrente elettrica si calcola con il rapporto i=∆Q/∆t (carica elettrica/intervallo di tempo) e si misura in C/s (Columb/secondi). Ogni corrente elettrica ha un verso che è quello in cui si muovono le cariche positive. Una corrente,inoltre, può avere anche un voltaggio a corrente continua.
Una corrente si dice continua quando la sua intensità non cambia nel tempo. Si definisce,invece, CONDENSTORE un dispositivo formato da 2 armature fatte in modo che, quando una di esse riceve la carica Q, l’altra acquista per induzione (induzione: contatto tra un corpo carico e uno neutro che crea una redistribuzione di cariche. Il fenomeno è reversibile) una carica –Q.

Elettroshock: a cosa serve e come funziona

ELETTROSHOCK COME FUNZIONA

La capacità di un condensatore si calcola con la formula: C=Q/∆V (carica elettrica/differenza di potenziale). I condensatori possono essere anche in serie e in parallelo: sono in parallelo se sono connessi in modo da avere ai loro estremi la stessa differenza di potenziale; sono in serie se portano sulle armature la stessa carica. Inoltre un apparecchio,per ricevere corrente,deve essere collegato ad un generatore e formare quindi un circuito elettrico. Si chiama circuito elettrico un insieme di conduttori connessi in modo continuo e collegati ad un generatore: se la catena dei conduttori non è interrotta, il circuito si dice chiuso e in esso fluisce una corrente elettrica; se è interrotta, il circuito si dice aperto e in esso non c’è corrente.

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ELETTROSHOCK DEPRESSIONE

Anche i conduttori possono essere in serie e in parallelo: sono in serie se sono posti in successione tra loro e in essi passa la stessa corrente elettrica; sono invece in parallelo se hanno le prime estremità connesse tra loro e anche i secondi estremi connessi tra loro e sono sottoposti alla stessa differenza di potenziale. In un conduttore al variare della differenza di potenziale cambia anche l’intensità di corrente e ciò è espresso dalla prima legge di Ohm: ”nei conduttori ohmici l’intensità di corrente è direttamente proporzionale alla differenza di potenziale applicata ai loro capi i=∆V/R (differenza di potenziale/ resistenza elettrica)”. La seconda legge di Ohm,invece, afferma che: “ la resistenza di un filo conduttore è direttamente proporzionale alla sua lunghezza e inversamente alla sua area trasversale R=ρ(l/A)”.

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ELETTROSHOCK: EFFETTI COLLATERALI

Ogni circuito presenta poi dei resistori:un resistore è un componente elettrico che segue la prima legge di Ohm e anche questi possono essere in serie e in parallelo:sono in serie quando la resistenza equivalente è uguale alla somma delle resistenze dei singoli resistori; sono in parallelo quando la resistenza equivalente è uguale alla somma dell’inverso delle resistenze dei singoli resistori.