I principi del socialismo: riassunto

Percorso multidisciplinare sul socialismo: dalla sua nascita allo sviluppo nei vari paesi e alle rappresentazioni letterarie (7 pagine formato doc)

Appunto di leonardo8

SOCIALISMO: RIASSUNTO

Storia e filosofia.

I fondamenti del pensiero socialista. La diffusione in Europa delle ideologie socialiste rappresentò una risposta al diffondersi del processo di industrializzazione, alla crescita del proletariato di fabbrica e alle nuove dimensioni assunte dalla questione sociale. Il nucleo centrale del pensiero socialista stava nella convinzione che, per superare i mali e le ingiustizie del capitalismo industriale (in particolare quelli inerenti alla condizione operaia) non era sufficiente la pratica delle riforme dall’alto, né tantomeno il ricorso alla carità.
Era invece necessario colpire alla radice i principi informatori della società capitalistico-borghese (l’individualismo, la concorrenza, il profitto) e sostituirli con i valori della solidarietà e dell’uguaglianza, mettere sotto controllo i processi produttivi in modo da orientarli verso il soddisfacimento dei bisogni dell’intera collettività: costruire insomma una società completamente nuova nelle strutture economiche e politiche.
I due principali antesignani del socialismo moderno, che si differenzia con quello antico e fortemente utopistico (vedi La città del Sole di Campanella e “Utopia” di Tommaso Moro), sono il francese Saint-Simon e l’inglese Owen.

Socialismo utopistico: significato ed esponenti

PRINCIPI DEL SOCIALISMO

La nascita del pensiero socialista. Negli anni ’30 e ’40 del XIX secolo le idee socialiste conobbero una certa diffusione in Germania, dove trovarono sostenitori non tanto nell’ancora scarso proletariato industriale, quanto in piccoli gruppi di intellettuali e artigiani. In realtà, dato che le condizioni politiche della Confederazione germanica lasciavano poco spazio all’espressione del dissenso, i nuclei socialisti si organizzarono soprattutto all’estero, fra le comunità abbastanza numerose che operavano in Belgio, in Gran Bretagna e soprattutto in Francia. Nel 1847 uno di questi gruppi, denominatosi “Lega dei Comunisti”, affidò l’incarico di stendere il suo manifesto programmatico a due intellettuali: Karl Marx e Friedrich Engels.

SOCIALISMO E COMUNISMO

Nel “Manifesto dei Comunisti”, uscito a Londra all’inizio del ’48, Marx ed Engels si fecero assertori di un nuovo socialismo, da loro definito “scientifico”. Il nucleo fondamentale del “socialismo scientifico sta in una concezione materialistica e dialettica della storia, vista essenzialmente come un susseguirsi di lotte di classe, di scontri fra interessi economici. I rapporti economici, per i due filosofi, rappresentano la base portante, la “struttura” di ogni società. Le ideologie e le istituzioni politiche, a cominciare dallo Stato, rappresentano le “sovrastrutture” che servono a organizzare e a legittimare il dominio di una classe sulle altre. Ad esempio i regimi liberari e democratici sono l’espressione di un dominio di classe, quello della borghesia giunta alla fase matura del suo sviluppo. Secondo Marx ed Engels, la stessa borghesia ha svolto, nella fase della sua ascesa, una funzione rivoluzionaria.