Tesina su Elsa Morante: biografia e opere

Elsa Morante: biografia della scrittrice italiana del secondo dopoguerra (12 pagine formato doc)

Appunto di bubu2k

ELSA MORANTE: BIOGRAFIA E OPERE

Elsa Morante, "La grande solitaria", così è stata definita da Franco Fortini all’indomani dell’uscita del suo ultimo romanzo “Aracoeli”, intendendo sottolineare l’estaneità di questa scrittrice a scuole e movimenti, forte di un itinerario narrativo indipendente rispetto agli orientamenti del tempo.

L’aggettivo usato da Fortini è largamente condiviso dalla critica, vedendo in lei una grande narratrice: Gyorgy Lukacs scrisse nella “Rinascita”, “Elsa Morante mi sembra uno dei massimi talenti di scrittore che io conosca”.

ELSA MORANTE: BIOGRAFIA BREVE

Biografia. Elsa Morante nasce a Roma il 18 agosto del 1912 da madre ebrea e vive la sua infanzia in casa di Augusto Morante, che era il suo padre burocratico essendo lei nata da una relazione extaconiugale della madre.

Elsa Morante non frequenta le scuole elementari per problemi di salute e per questo viene ospitata temporaneamente dalla madrina, essa stessa dice: “ero una bambina anemica; la mia faccia, fra i riccioli color ala di corvo, era pallida come quella di una bambola lavata, e i miei occhi celesti erano cerchiati di nero. Venne un giorno una lontana parente, che aveva per sua sorte favolosa sposato un conte ricchissimo. Ella mi guardò con pietà e disse: la porto a vivere con me, nel mio giardino”. In seguito Elsa Morante si iscrive al ginnasio e, dopo aver conseguito il diploma, lascia la famiglia e va a vivere per conto proprio. Per problemi economici è costretta ad abbandonare l’università, dove era iscritta alla facoltà di lettere, e si mantiene dando lezioni private di italiano e latino, aiutando gli studenti a compilare tesi di laurea e pubblicando poesie e racconti su riviste. Attorno al 1930 inizia a collaborare al “Corriere dei Piccoli” e a “I diritti della scuola”, sul quale esce nel 1935 a puntate il romanzo Qualcuno bussa alla porta. Nel 1936 conosce Alberto Moravia con cui stabilirà in seguito una relazione, da questo periodo risale un quaderno di scuola intitolato Lettere ad Antonio,diario personale di fatti reali e sogni. Tra il 1936 e il 1940 collabora al “Meridiano di Roma”con i racconti: L’uomo dagli occhiali, Il gioco segreto, La nonna e Via dell’Angelo poi raccolti nei volumi Il gioco segreto e Lo scialle andaluso. Intanto collabora al settimanale “Oggi” sul quale pubblica dei racconti e cura una rubrica chiamata “Giardino d’infanzia”. Inoltre traduce Scrapbook di Katherine Mansfield.

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ELSA MORANTE: OPERE

Il 14 aprile 1941 Elsa Morante sposa Alberto Moravia con il quale avrà un rapporto intenso ma che dopo alcuni anni andrà deteriorandosi con la conseguente separazione dei due scrittori che si concluderà nel 1962. Tra il 1941 e il 1943 scrive il quaderno di scuola intitolato Narciso e un insieme di progetti di lavoro, testi abbozzati e poesie che vengono raccolte ne Versi poesie e altre cose molte delle quali rifiutate. Nel 1942 esce la fiaba , il cui nucleo originale risale al ginnasio, Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina illustrata dalla stessa Morante. In questo periodo inizia la stesura di uno dei suoi più importanti romanzi, Menzogna e sortilegio che originariamente era intitolato Vita di mia nonna, poi pubblicato nel 1948, grazie all’interessamento di Natalia Ginzburg, anno in cui vince il premio Viareggio proprio con questo romanzo. Attorno al 1943 si stabilisce a Fondi, un paese della Ciociaria, poiché Alberto Moravia era stato accusato di attività antifasciste. In seguito scrive il racconto Il soldato siciliano, raccolto nel volume Lo scialle andaluso, con il quale inaugura la collaborazione con l’Europeo su cui uscirà anche Mia moglie. Nel 1950 inizia a collaborare con la RAI curando la rubrica settimanale di critica cinematografica intitolata “Cronache del cinema”, interrompondola però di lì a due anni per le ingerenze dei dirigenti. In questo stesso anno comincia la collaborazione con il settimanale “Il Mondo”, nel quele cura la rubrica “Rosso e Bianco”. Inizia a lavorare a Nerina, un romanzo d’amore presto abbandonato che confluirà nel racconto Donna Amalia. Nel 1951 scrive Lo scialle andaluso che verrà poi pubblicato nel 1953. Nel 1952 comincia la stesura del romanzo L’isola di Arturo, pubblicato dalla Einaudi nel 1957, con il quale la Morante vincerà il premio Strega.