Rapporto tra Seneca e potere politico: tesina di filosofia

Descrizione della vita di Seneca in rapporto con i governi sotto i quali dovette stare e quindi il suo desiderio di libertà con riferimenti alla sua opera De Clementia (3 pagine formato doc)

Appunto di lollob89

RAPPORTO TRA SENECA E POTERE POLITICO: TESINA DI FILOSOFIA

Seneca.

Per analizzare il rapporto che Seneca aveva col potere, prima bisogna fare un’introduzione sull’epoca del quale quest’ultimo fa parte.
Ci troviamo sotto il principato neroniano, un epoca molto difficile piena di tensioni e dominata dalla paura, anche se tutto ciò non avviene da subito. Infatti appena salito al potere Nerone, anche grazie al saldo appoggio di uomini come Seneca e Afranio Burro, riuscì a mantenere un equilibrio all’interno dell’impero romano. Questo periodo di prosperità venne chiamato dagli storici quinquennium felix, proprio perché furono cinque anni di pace e serenità.
Purtroppo dopo questo periodo un altro più tremendo era alle porte, un periodo dominato dalla paura e dalla follia di Nerone, che pone una svolta autocratica sul principato, sostituendo le due figure che prima lo affiancavano, Burro da Tigellino, invece nessuno occupò la precedente carica di Seneca, ed eliminò la madre prendendo totalmente il controllo dell’impero.

SENECA CONTRO NERONE

Quest ultimo decise di ritirarsi dalla vita politica e dedicarsi ai suoi scritti fino al 65, anno nel quale fu implicato nella congiura dei Pisoni e venne costretto a uccidersi da parte di Nerone, con lui morirono altre figure rilevanti come ad esempio Lucano.

Seneca non rinunciò ad esporsi in prima persona e non si tirò indietro di fronte ai compromessi che la partecipazione alla vita politica gli impose, ma più volte pagò il prezzo della fama e della ricchezza fino ad essere costretto al suicidio. Dopo aver rischiato la vita sotto Caligola, fu costretto all’esilio in Corsica da Claudio: per ottenerne il perdono lo adulò nella Consolatio ad Polybium, ma dopo la morte lo sbeffeggiò ferocemente nell’Apocolocyntosis. Fu precettore di Nerone e cercò di improntare il suo governo ai principi del rex iustus, teorizzando la figura del principe illuminato nel De clementia, ma presto l’indole autoritaria e spietata del giovane imperatore prese il sopravvento.

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FILOSOFIA DI SENECA

Seneca, a differenza di altri scrittori a lui contemporanei, sente il dovere di partecipare per buona parte della vita all’attività politica: per lui è molto importante il rapporto tra vita attiva e vita contemplativa, vita pubblica e vita privata, individuo e società.
Seneca resta in ogni caso saldo ad un principio: compito dell’uomo è di essere utile agli altri uomini. Per essere utile, Seneca afferma che l’uomo virtuoso non deve sottrarsi alle sue responsabilità umane e civili. La morale di Seneca è una morale attiva, fondata sul principio del bene comune.

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DE CLEMENTIA SENECA

Quindi il rapporto di Seneca con il principato fu un rapporto travagliato. Inizialmente contento del principato neroniano scriverà un’opera al novello imperatore Nerone, intitolata De Clementia. In quest’opera Seneca elogia la moderazione e la clemenza del princeps, dando anche un modello di comportamento che questo dovrebbe seguire. Il sovrano clemente, dice l'autore, dovrebbe comportarsi con i suoi sudditi come un padre con i figli.