Tesina su Samuel Beckett

Tesina di maturità su Samuel Beckett: analisi del percorso intellettuale dello scrittore, drammaturgo e poeta irlandese, dei suoi lavori per la televisione ed analisi del suo ultimo lavoro per la televione, "Nacht und Träume" (19 pagine formato pdf)

Appunto di cardino87

TESINA SU SAMUEL BECKETT

Percorso intellettuale di Samuel Beckett.

L'opera di Beckett ha una durata complessiva di sessant'anni, a partire dal saggio del 1929, Dante... Bruno... Vico... Joyce fino agli ultimi lavori dell'anno della morte, il 1989. Questa sostanziosa produzione si muove per buona parte del Novecento, attraverso tematiche e tecniche proprie del Modernismo, evidenti nelle prime poesie e nella prima narrativa, per arrivare ad una elaborazione totalmente rivoluzionaria della parola e del linguaggio (Serpieri, 1996, 733).
Beckett, fin da giovane, respinge il principio di linearità narrativa e quello della sequenzialità causa-effetto e in un saggio su Proust esalta questa “esposizione non logica dei fenomeni nell'ordine e nell'esattezza della loro percezione, prima che essi siano stati distorti in funzione di una loro intellegibilità […] dentro una catena di cause ed effetti” (Serpieri, 1996, 733).

Tesina sul teatro dell'assurdo di Beckett, Ionesco e Pirandello

TESINA MATURITA' SAMUEL BECKETT

Il tempo è un elemento che Beckett analizza attraverso Proust, il quale afferma l'inesistenza di un tempo spaziale che abbia punti fermi, ma che è solo la durata o la forma che esso assume nella successione dei nostri stati di coscienza. Presente e passato si fondono in una compartecipazione tra ideale e reale, immaginazione e percezione diretta, simbolo e sostanza. Partendo da qui, Beckett comincia ad esporre la propria concezione del tempo come dannazione dell'uomo, che all'interno di esso sconta la pena di quel peccato che l'autore considera quello originale: l'essere nato (Serpieri, 1996, 733).
Il vero tragico, quindi, è l'essere nel tempo e, di conseguenza, l'interrogazione esistenziale sul significato del tempo e la condizione dell'uomo il quale, nella spasmodica attesa (magistralmente rappresentata in Waiting for Godot), resta nel presente cercando frammenti del proprio passato, non riuscendo a progettare un futuro: prigioniero del tempo e senza gli strumenti necessari per uscire da questa “dimensione purgatoriale […], pur se non nella chiave dantesca della sofferenza e del riscatto, ma in quella apocalittica di una dannazione dell'autopercezione disperata nell'attesa infinita della morte” (Serpieri, 1996, 734).

Storia del teatro: dalle origini al 900

SAMUEL BECKETT: TESINA INGLESE

Al termine dell'attesa, c'è il ritorno al Nulla da cui l'uomo proviene. Beckett, attraverso Proust, riflette sui due tipi memoria che studia attraverso i lavori dello scrittore francese: “sulla memoria volontaria che è meccanica - «corda di bucato» su cui l'uomo appende i panni sporchi del suo passato dopo averli risciacquati – e sulla memoria involontaria che è epifanica, costituita di lancinanti squarci di realtà” (Serpieri, 1996, 733). La memoria involontaria è quella che porta all'uomo grande sofferenza, in quanto legata a ricordi che la mente aveva cercato di cancellare. Un'altra fonte che Beckett utilizza per l'analisi del tempo è Sant'Agostino, il quale si interroga principalmente sul problema “esistenziale dell'esperienza-rappresentazione del tempo: ossia quello del senso e della forma che assumono nel tempo la vita umana e la storia umana” (Elam, 1996, 719). Agostino si da due risposte, che saranno poi due poli fondamentali del pensiero di Beckett: la prima, di stampo teologico, afferma che il tempo umano è governato da quello divino della redenzione e si muove verso il giudizio; è quindi un tempo strutturato, la cui struttura è percepita completamente solo da Dio.