Tesina maturità sulle donne del 900

Tesina di maturità sulle donne del 900 con i seguenti collegamenti: latino, italiano, filosofia, storia, inglese, fisica e storia dell'arte (14 pagine formato doc)

Appunto di 05121991

TESINA MATURITA' DONNE DEL 900

Giovenale e la sua indignatio contro le donne.

La donna fin dall’antichità è stata subordinata all’ uomo: le differenze tra i due sessi hanno portato il maschio a prevalere e ad occupare un posto privilegiato nella società. La donna è sempre stata considerata un essere inferiore e si è evoluta in una società sostanzialmente misogina. Molte credenze, molti pregiudizi, che sussistono ancora oggi nell’immaginario collettivo, hanno origine molto lontana e sono stati influenzati persino dal pensiero dei classici.

Tesina sulla donna: violenza e condizione femminile

PRESENTAZIONE TESINA SULLE DONNE

Basti pensare all’opinione che Giovenale aveva delle donne, in special modo quelle emancipate e libere, per il loro disinvolto muoversi nella vita sociale. Tra i comportamenti delle donne che particolarmente lo irritavano c’erano quelli delle nobili, la partecipazione ai banchetti serali o alle riunioni in cui le donne, intellettuali o salottiere, si introducevano in ambienti che erano sempre stati di pertinenza maschile.

L’autore rimproverava alla donna anche la sfrenata lussuria, la superbia, la crudeltà e l’importanza da essa attribuita solo alla bellezza esteriore. Queste, infatti, erano cariche di gioielli e truccate eccessivamente e per emergere usavano l’avvenenza fisica. Alcune si spingevano addirittura ad uccidere i figliastri per godere di tutte le ricchezze del marito o a bere particolari pozioni per divenire sterili e non avere così il ventre sformato da una possibile gravidanza. La donna non esercitava più i doveri che gli spettavano e pretendeva di avere un potere sull’uomo, per sentirsi padrona della situazione, tiranneggiando l’amante o il marito o tormentando il pretendente infelice.

Tesina di maturità sull'emancipazione femminile

TESINA SULL'EMANCIPAZIONE FEMMINILE

Giovenale scrisse 16 satire in 5 libri, nella sesta, Per rappresentare la dissolutezza della società in cui viveva citò alcuni esempi di lussuria e di vizi, come quello di Messalina definita ”prostituta imperiale”.  La sua “indignatio” era legata all’eros. Questa non esitava a lasciare il palazzo mentre il marito dormiva per saziare le sue voglie. Evocò Messalina come un caso estremo di lussuria ma anche come esempio di ciò che l’uomo è destinato a subire con il matrimonio.
“Quem prestare potest mulier galeata pudorem quae fugit a sexu? Unires amat, haec tamenipsa uir mollet fieri: nam quantula nostra voluptas!” (VI vv. 251 – 253). “Che pudore può mostrare una donna con l’elmo in testa, che abdica al suo sesso? L’attira la forza, e pure diventare uomo non vorrebbe, sapendo quanto breve è il piacere nel maschio”.
“Nullam inuenies quae parcat amanti ardeat ipsa licet, tormentis gaudet amantis et spoliis; igitur longe minus utilis illi uxor, quisquis erit bonus optandusque maritus.”(VI vv. 207 - 210)
“Non ne troverai una che rinunzi a tormentare chi l’ama. Anche se lei ne è innamorata, godrà a torturarlo, a spogliarlo. E più il marito sarà amorevole e buono, meno, meno assai gli varrà la moglie.”

Tesina di maturità sulle donne

TESINA SULLE DONNE DEL 900

Montale: la donna - angelo
Nei secoli successivi il ruolo della donne è continuato ad essere sottovalutato rispetto a quello degli uomini, benché la figura della donna cominciasse a crescere d’importanza nel campo letterario.
La donna era rappresentata come un essere angelico, provvidenziale, bellissimo e candido e il mondo in cui stavano era molto differente dalla situazione in cui realmente vivevano le donne allora. In Montale la donna diventa suo destinatario privilegiato all'interno del testo. Il personaggio ha assunto nomi diversi (Annetta- Arletta, Clizia, Mosca) che corrispondono a persone realmente vissute, care al poeta, ma cantate solo dopo la loro scomparsa: l'assenza diventa la condizione essenziale della loro presenza poetica. La donna ha una duplice natura, umana e divina. Nella sua poesia assumono una misteriosa e inquietante funzione allegorica e, spogliandosi dei più concreti attributi corporali, si fanno mediatrici del rapporto tra il mondo terreno e la dimensione di un aldilà oscuro e indecifrabile (o meglio, il destino ultimo dell'uomo, in una dimensione trascendente, ed è presente la possibilità di perdersi o salvarsi).