Tesina maturità sul cambiamento

Il tema del cambiamento analizzato attraverso esempi tratti dalla natura inorganica e organica e nei diversi ambiti della cultura umana (15 pagine formato doc)

Appunto di samuelecanu

TESINA MATURITA' SUL CAMBIAMENTO

La caotica ineluttabilità del mutamento.


Indice generale
Filosofia: sviluppo della concezione del cambiamento nel pensiero di Eraclito, di Parmenide, di Galilei, di Bergson e Spengler
Scienze della Terra: il vulcanismo come necessaria causa del mutamento nella materia inorganica, del clima e dell’evoluzione degli organismi viventi
Storia: lo stalinismo come culmine del processo di mutamento dal precedente assetto liberaldemocratico anglo-francese
English Literature: Orwell opposer of the Russian totalitarianism
Letteratura italiana: Tommaso Marinetti, ideatore del futurismo ed esaltatore del moderno mutamento tecnologico
Storia dell’arte: la pittura futurista di Umberto Boccioni
Dagli albori della civiltà, il concetto di cambiamento è stato utilizzato al fine di interpretare la persistenza e la mutevolezza di tutta la realtà esterna, da quella inanimata a quella animata, all’uomo e ai suoi manufatti.
Nelle varie epoche, il panorama filosofico ha interpretato il divenire del mondo in maniera differente.

Il cambiamento: tesina maturità

 

IL CAMBIAMENTO INTRODUZIONE TESINA

1) Nella filosofia greca vi era l’opposizione tra le concezioni di Eraclito e Parmenide.
- Il primo sosteneva che l’armonia del mondo esterno risiedesse nel continuo contrasto tra gli opposti polemos (guerra) e in un perenne mutamento, un continuo fluire (Panta Rei) nel quale ogni elemento è coinvolto in un moto incessante.

Tipico a tal proposito è l’esempio del fiume: Eraclito affermava che fosse impossibile bagnarsi due volte nello stesso fiume, perché dopo la prima volta, sia il fiume nel suo perenne scorrere, sia l’uomo, nel suo perenne divenire, non erano più gli stessi.
- Il secondo, dall’assunto “l’essere è e il non essere non è”, negava la visione eraclitea. Infatti, ponendo quell’assunto come punto di partenza del divenire, Parmenide notava come tale processo non avrebbe potuto avere come origine l’essere, giacché il mutamento avrebbe implicato il passaggio da qualcosa che non esiste ancora a qualcosa che è già presente, dal non essere all’essere; ma neanche dal non-essere, poiché questo è nulla e “dal nulla non deriva nulla”.
2) Nella filosofia moderna regnava imperante il meccanicismo galileiano, basato sulla convinzione che la realtà fosse costituita da materia estesa, soggetta a movimento e matematicamente determinabile.

Tesina maturità sul Relativismo

 

TESINA SUL CAMBIAMENTO INTERIORE

Tale visione della realtà implicava l’esistenza di una natura oggettiva, dotata di una regolarità intrinseca, i cui meccanismi interagivano causalmente secondo funzioni matematiche determinabili dalla scienza.
3) Nella filosofia contemporanea si afferma invece la visione evoluzionistica di Bergson.
Nel saggio L’evoluzione creatrice, Bergson partiva dal presupposto che non esistessero da una parte cose create, statiche, poste all’interno di una serie meccanica di semplici interazioni, e dall’altra un loro creatore, ma che tutto provenisse da una medesima realtà in movimento.   
Alla base della realtà vi era l’evoluzione, concepita come soggetto e oggetto di se stessa poiché dominata da un processo che aveva un’unica origine e si realizzava in un continuo slancio vitale, perciò veniva intesa come evoluzione creatrice. Uno slancio che si sarebbe espanso a raggiera sviluppandosi in un’infinità di direzioni, anche se non in tutte con la medesima forza e con la medesima abilità creatrice.

Tesina maturità sul selfie

 

TESINA SUL CAMBIAMENTO LICEO CLASSICO

In questa maniera veniva spiegata la diversità tra mondo vegetale e animale: all'interno di quest'ultimo una diramazione meno forte dello slancio vitale ha portato alle specie degli echinodermi e dei molluschi, ancora chiusi in una sorta di corazza che limita i loro movimenti e la loro espansione vitale, mentre un'altra più potente ha condotto alla formazione degli artropodi e dei vertebrati, in cui la vita universale si realizza in modo diverso, più articolato e complesso.                    
Rispetto a questa visione la materia sarebbe stata intesa come il momento in cui lo slancio vitale si affievolisce, la creatività si tramuta in ripetizione. La materia è da lui concepita come ripetizione meccanica, abitudine. È il ripiegarsi dello slancio su se stesso.
- Karl Popper avrebbe poi espresso nel saggio “The self and its brain” il principio second il quale “The universe now appears to be not a collection of things, but an interacting set of events or processes”.