Luce e colore: tesina maturità

Tesina maturità sulla luce e colore come interpretazione del mondo (8 pagine formato doc)

Appunto di shafyfuck

LUCE E COLORE: TESINA MATURITA'

Luce e colore come interpretazione del mondo.

Capita spesso di dare per scontata l’importanza della presenza della luce e del colore all’interno delle nostre vite, eppure questi due sono elementi fondamentali per un gran numero di discipline. Una di queste è la fotografia che per me ha rappresentato il punto di partenza nella scelta dell’argomento di questa tesina e alla quale, proprio quest’anno, ho avuto la possibilità di avvicinarmi frequentando un corso per acquisirne le conoscenze fondamentali.
La fotografia è infatti l’emblema della capacità che ha lo studio su luci e colori di accomunare discipline tradizionalmente opposte come la scienza e l’arte: è grazie a studi scientifici se siamo in grado di scattare una foto (ovvero di immobilizzare per sempre un singolo attimo), ma è merito dell’arte se riusciamo a renderla espressione di noi stessi piuttosto che semplice registrazione della realtà.

Tesina sui colori dell'arcobaleno


INTRODUZIONE TESINA SUI COLORI

Partendo da questa riflessione, mi sono chiesta come si potesse essere arrivati a quest’unione ed ho pensato di analizzare la luce ed il colore sotto diversi punti di vista, ponendomi innanzitutto questa domanda: “cosa sono luce e colore?”. In realtà la risposta non è semplice come sembra: per la scienza essi sono fenomeni ancora non del tutto decifrabili; mentre per l’arte (ma anche per la letteratura) questi elementi sono mezzi fondamentali, utilizzati per poter trasmettere un’emozione da un soggetto (l’artista) ad un altro (chi ammira l’opera). In fisica la natura della luce viene studiata dalla disciplina dell’ottica (nata di fatto nel IV secolo a.C. con Euclide) la quale, nel corso dei secoli, ci ha permesso di arrivare alle conclusioni note a noi oggi.

Tesina maturità sul colore nero: significato psicologico


TESINA SULLA LUCE LICEO SCIENTIFICO

Nel XVII secolo, l’accresciuto interesse per lo studio della luce, portò numerosi scienziati ad approfondire l’argomento: in questo periodo vengono elaborate da Isaac Newton e Christiaan Huygens, a distanza di pochi anni l’una dall’altra, le due teorie più accreditate sulla natura della luce, ovvero la teoria corpuscolare e quella ondulatoria. Grazie alla prima, la teoria corpuscolare di Isaac Newton, si riuscirono a spiegare i fenomeni di riflessione e formazione delle ombre e grazie alla seconda quelli di rifrazione, diffrazione ed interferenza, tuttavia il modello ondulatorio non venne adeguatamente considerato fino agli inizi del XIX secolo, quando l’inglese Thomas Young, grazie ad un esperimento, dimostrò che la luce filtrata attraverso due piccoli forellini molto vicini l’uno all’altro era in grado di dar luogo ad un fenomeno di interferenza del tutto analogo a quello prodotto da due sorgenti di onde circolari. Nel 1870, poi, lo scozzese J.C. Maxwell, partendo dai suoi studi sull’elettromagnetismo, giunse alla conclusione che la luce è una particolare onda di natura elettromagnetica la quale, a seconda della lunghezza d’onda a cui viaggia, identifica un diverso tipo di radiazione che, entro certi limiti, può essere captata dal nostro occhio e percepita come colore. Pochi anni prima, Gustav Kirchhoff, basandosi sugli studi di Maxwell e dopo aver formulato le tre leggi fondamentali della spettroscopia, introdusse il concetto di “corpo nero” (un oggetto ideale in grado di assorbire e di trattenere ogni tipo di radiazione elettromagnetica) il cui spettro venne correttamente interpretato nel 1900 da Max Planck che fomulò la teoria dei quanti dalla quale derivarono numerose altre scoperte, come quella dell’effetto fotoelettrico (del 1905), per cui Einstein vinse il premio Nobel nel 1921.