Storia dell'alimentazione dalle origini alla civiltà romana: tesina

Tesina sull'evoluzione storica dell'alimentazione dalle origini alla civiltà romana (7 pagine formato pdf)

Appunto di annalucy90

STORIA DELL'ALIMENTAZIONE DALLE ORIGINI ALLA CIVILTA' ROMANA: TESINA

L’alimentazione dalle origini alla civiltà romana.

La prima fase dell’alimentazione umana, cioè quella che va dal Paleolitico e Mesolitico fino al Neolitico, è ancora oggi oggetto di discussione tra i vari studiosi. Alcuni pensano che l’uomo preistorico fosse un fiero cacciatore, che, col passare del tempo, è passato alla pesca, poi alla pastorizia e infine all’agricoltura. Secondo altri, l’uomo primitivo è da considerare semplicemente un raccoglitore di cibo, nel senso che si nutriva di erbe, frutta, bacche e animali di facile cattura.
La grande selezione, secondo cui l’uomo arrivò a conoscere quasi tutte le specie commestibili vegetali, è opera di millenni di esperienze, basate su un tipico istinto animale, che lo portava a scegliere un alimento piuttosto che un altro in base al potere nutritivo dello stesso.

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STORIA DELL'ALIMENTAZIONE DALLE ORIGINI A OGGI

Istinto e sperimentazione sono state le tappe obbligate attraverso cui l’uomo è passato per acquistare il pieno dominio alimentare sulla natura. Il primo utensile dell’uomo preistorico è stato senza dubbio il bastone, usato per scavare la terra per estrarre radici e tuberi o per catturare animali che si muovono lentamente. Con il tempo, l’uomo del Paleolitico si è attrezzato di selce scheggiata per catturare animali di grossa taglia. Catturati gli animali lontano dal villaggio, bisognava trasportarli per poter nutrire la famiglia; probabilmente allo scopo di facilitare il trasporto, è stato “costruito” il coltello di selce a punta forante e lama tagliente, usato per tagliare la testa degli animali e dividere le carcasse in pezzi più piccoli. Le specie a disposizione dell’uomo
cacciatore erano la renna e gli animali erbivori, tra cui elefante, ippopotamo, bue selvatico, uro, cervidi e cavallo selvaggio, le cui carni erano più gradevoli nell’odore e nel sapore. Non venivano, invece, cacciati gli uccelli.

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L'ALIMENTAZIONE: TESINA

Con lo spostamento di alcuni insediamenti sulle coste, nel Mesolitico, fu adottata un’alimentazione a base di pesce. Infatti, lungo le coste dell’Europa nordoccidentale, che dalla Danimarca portano al Portogallo, sono stati ritrovati grandi cumuli di conchiglie e avanzi dell’uomo primitivo, considerati importanti resti di alimentazione mesolitica. Anche la pesca di fiume e di lago si perfezionò, con vari tipi di arpioni, ami a più uncini e con l’invenzione di rudimentali reti di canapa, munite di galleggianti in legno. Da un’economia di raccolta, l’uomo del Neolitico, attraverso l’addomesticamento degli animali e la scoperta dell’agricoltura, approdò a un’economia di produzione del cibo, basata su una forma di vita stanziale. La prima forma di addomesticamento
nota è il cane; in seguito, furono addomesticati caprini, suini, ovini e bovini. Oltre alla facile reperibilità della carne, l’allevamento permetteva di accedere a un prodotto nuovo, non ottenibile allo stato selvatico: il latte, che, inacidito e liberato dal siero, avrebbe dato i primi grossolani formaggi. Ma la vera novità
dell’epoca, definita dagli storici Rivoluzione neolitica, è il nuovo rapporto che viene a crearsi tra l’uomo e la terra.

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CHE COS'E' L'ALIMENTAZIONE

Da osservazioni e riflessioni su alcuni fenomeni di germinazione dei semi sparsi occasionalmente intorno all’abitazione, tra i rifiuti alimentari, nacque probabilmente l’idea del primo orto domestico (teoria degli immondezzai). Da qui derivò l’esigenza di nuovi attrezzi agricoli, per dissodare e seminare: al bastone da scavo si aggiunsero zappa e aratro, molto rudimentali. La scoperta neolitica della possibilità di coltivare i cereali rivoluzionò totalmente il concetto di alimentazione, la quale divenne più diversificata e ricca di sostanze dall’elevato valore nutritivo. Ai semi di lino, canapa e colza, usati in precedenza per intrisi e bolliti, si sostituirono i cereali veri e propri che costituirono per l’uomo una riserva alimentare durevole. I cereali giunsero
nel Mediterraneo dall’Asia, dove crescevano spontaneamente, in quest’ordine: prima il miglio, poi l’avena, considerata un ottimo alimento zootecnico, poi l’orzo e, infine, il frumento.