Tesina sulle armi

Lo sviluppo delle armi dall'Impero Romano ai periodi di Giulio Cesare a oggi passando per la dinamite di Nobel e la bomba atomica di Fermi (3 pagine formato doc)

Appunto di markferrer

TESINA SULLE ARMI

Le armi e la guerra tra progresso e regresso dell'uomo.

Lo sviluppo delle armi dall'Impero Romano ai periodi di Giulio Cesare a oggi passando per la dinamite di Nobel e la bomba atomica di Fermi. Introduzione - Che cos’è l’uomo? Qual è il suo scopo al mondo? Secondo la religione l’uomo è un essere plasmato da Dio per «dominare sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra» (Gen 1,26), ma nonostante il palese significato di questa frase, l’uomo non ha ben inteso chi o cosa deve dominare. Il sentimento di supremazia lo ha portato al principio a soggiogare i propri simili con le proprie mani, successivamente ha imparato a “dominare” con arnesi sempre più complessi atti a eliminare, sconfiggere il nemico e SOPRAVVIVERE: questi arnesi sono le armi, che hanno iniziato ad esistere fin dalla creazione dell’uomo, evolvendosi in contemporanea con esso.
Al primo impatto, potrebbe sembrare che la parola “arma” abbia un significato unicamente negativo anche se non è sempre vero: la parola arma deriva il proprio etimo dal latino “arma” che a sua volta deriva da “arceo” che significa “respingere” e più in generale l’arma nell’antichità veniva considerata uno strumento che si adatta alla mano o al corpo e protegge chi la porta.
Guardando indietro nel passato è possibile notare come le armi si siano sviluppate con l’uomo, ma anche come ne abbiano corrotto la mente e ne abbiano scatenato il regresso alla bestialità (le guerre sono un esempio palese di bestialità e involuzione).

TESINA MATURITA' ARMI CHIMICHE

1.Lo sviluppo delle armi
Fin dall’antichità l’uomo ha usato armi per difendersi da predatori più grandi e forti di lui, dapprima usando semplici bastoni come clave, poi legando pietre affilate a bastoni di legno per creare una sorta di lancia primitiva, migliorando sempre di più l’efficacia dei suoi attrezzi mediante l’introduzione di nuovi materiali (come ad esempio il ferro, il bronzo e altri metalli).
Le prime armi che possono essere chiamate tali si hanno nel periodo che comprende l’età ellenica, ellenistica e romana: dorante queste tappe storiche hanno avuto molto seguito le armi da taglio ovvero quelle armi munite di una lama impugnata mediante un’elsa (come spade, daghe, gladii e simili) o mediante un bastone (come ad esempio le lance, i giavellotti, le asce ecc…).

Tesina sulle armi di distruzione di massa

ARMI CHIMICHE TESINE ESAME MATURITA'

Oltre a queste armi erano usate anche armi da lunga distanza come gli archi e le catapulte (le quali però si devono classificare come armi d’assedio) e le armi difensive, come scudi e armature (infatti secondo la concezione latina del termine, l’arma è ciò che protegge chi la usa).
1.1 L’antica Grecia
Nella Grecia antica erano maggiormente usate le lance e gli scudi oltre alle armature e agli elmi; il tipico guerriero greco era l’oplita, un soldato armato con equipaggiamenti pesanti che arrivavano ad aumentare il suo peso corporeo di oltre 20 Kilogrammi.

L’equipaggiamento basilare dell’oplita si chiamava Panoplia era diversa da soldato a soldato perché ognuno doveva procurasi il proprio equipaggiamento da sé, potendo quindi personalizzarlo, e comprendeva un elmo, chiamato Kranos, una corazza che copriva il torso e parte dell’addome, uno scudo tondo e pesante 8 Kilogrammi chiamato Hoplòn (infatti i guerrieri prendevano il loro nome da questo scudo), il quale, pur essendo molto pesante, permetteva rapidi movimenti in tutte le direzioni grazie alla speciale impugnatura su due punti, una lancia detta Dory che poteva essere lunga fino a 2 metri e mezzo in età ellenica o anche oltre i 3 metri in età ellenistica in dotazione agli opliti macedoni al comando di Alessandro Magno (infatti i soldati Alessandro erano equipaggiati con queste lunghe aste che gli permettevano di colpire gli opliti greci da lunga distanza, evitando così di essere colpiti) e pesava 2 Kilogrammi, una spada di riserva chiamata Xiphos da usare nel caso in cui i nemici avessero spezzato la lancia o se si fossero avvicinati troppo da rendere impossibile un attacco con le aste, dei parastinchi e dei sandali.

Storia delle armi da fuoco

TESINA ARMI BIOLOGICHE

L’elmo garantiva una grande protezione per tutto il capo ma impediva al soldato la vista e l’udito a causa dello spessore del bronzo di cui era composto: il soldato poteva vedere solo davanti a sé ed era indifeso dai colpi che provenivano dei fianchi e proprio a causa di questa debolezza, si disponevano in falangi in cui i guerrieri si mettevano uno di fianco all’altro e con lo scudo proteggevano il compagno alla propria sinistra (di conseguenza impugnavano lo scudo con il braccio sinistro). A seconda della polis di appartenenza dell’oplita, l’elmo variava nella forma, distinguendosi in 4 tipi principali che sono evoluzioni dell’iniziale Kranos di cuoio: calcidico, provvisto di aperture per le orecchie e con paragnatidi fissi o rimovibili; attico, con paragnatidi rimovibili e senza para-naso; tracico, un bordo rialzato permetteva la protezione degli occhi e orecchi, mentre i paragnatidi erano lunghi fino alla bocca. Presentava poi una cresta sulla sommità; beotico, un elmo più aperto derivante dai copricapi in feltro utilizzati dai Plateesi. La calotta presenta un'ampia visiera più pronunciata sulla fronte.