Emancipazione femminile tra 800 e 900: tesina

Tesina sulla storia dell'emancipazione femminile tra 800 e 900 (6 pagine formato doc)

Appunto di martyjapan

EMANCIPAZIONE FEMMINILE TRA 800 E 900: TESINA

L’emancipazione femminile tra 800 e 900.

La corsa alla conquista dei diritti femminili favorita dalla rivoluzione francese e a cui l'Illuminismo aveva fornito un'inesauribile riserva di strumenti intellettuali, venne violentemente arrestata, nel 1804, dall'emanazione del codice di Napoleone che diede corpo all'idea che la donna fosse proprietà dell'uomo e il suo compito primario quello di restare relegata in casa. Portalis, uno dei preparatori del codice, in base al solito principio della legge di natura che, secondo lui, relega le donne in una condizione di inferiorità, sostenne che "Non è quindi in una nostra ingiustizia, ma nella loro naturale vocazione, che le donne devono cercare il principio dei più austeri doveri che sono imposti a loro maggior beneficio e a profitto della società".
E nella prima metà dell'800 il movimento per l'emancipazione che si era via via allargato fino a coinvolgere le classi meno privilegiate, si ritirò, tornando ad essere appannaggio di un'élite politica e culturale.Alla lotta veniva fornita una matrice a volte marcatamente socialista, secondo le più diffuse teorie del dibattito filosofico in corso, altre volte di tipo nazionale e democratica, secondo le aspirazioni degli stati europei a partire dagli anni '20.

Tesina sull'evoluzione del ruolo femminile tra 800 e 900


DONNE NEL 900: TESINA

In Italia troviamo Bianca Milesi, soprannominata dal Cattaneo 'l'emancipata Milesi'; essa, dopo aver studiato in Austria e Svizzera, tornò nel suo paese natio, diffuse le innovative tecniche educative che aveva appreso, e creò scuole popolari di mutuo insegnamento, dando vita anche ad una sezione femminile della carboneria per la diffusione delle idee mazziniane. Tra le sue discepole predilette c'era Cristina Trivulzio principessa di Belgiojoso la quale fu una vera e propria riformatrice sociale e promotrice, ovunque si recasse, della causa dell'unità nazionale secondo le idee repubblicane di Mazzini e sociali di Saint-Simon. Nel 1849, durante l'assedio di Roma, sollecitata da Mazzini, lei, colta, ricca e aristocratica, mise insieme un gruppo di "scostumate" popolane e organizzò il pronto soccorso e il servizio ospedaliero per i feriti. Di queste nobildonne che aprivano i loro salotti a patrioti, letterati ed artisti permettendo la circolazione e lo sviluppo delle idee e che si dedicarono in particolar modo alla causa dell'elevazione culturale della donna, creando asili, circoli, scuole innovative, ve ne sono tantissime.

Tesina di maturità sull'emancipazione femminile

EMANCIPAZIONE FEMMINILE NEL 900

Ricordiamo Matilde Calandrini in Toscana, Emilia Peruzzi a Roma, la quale tra l'altro indusse il marito, deputato del primo parlamento italiano, a presentare un progetto di legge a favore delle donne, e Laura Mantegazza e Clara Maffei a Milano:"Nel piccolo appartamento in via Bigli, dove la contessa Maffei riceveva ogni sera, si incontravano persone serie, vecchi patrioti, uomini di studio e di bella fama, ma vi intervenivano anche signore del mondo elegante, artisti, giovani che vedremo poi nel 1859 varcare il Ticino e arruolarsi tra i volontari. Nelle serate in casa della contessa si discorreva piacevolmente di cose serie e di cose liete, si discorreva di politica, di letteratura, d'arte, e dei fatterelli cittadini; si scherzava e si rideva, ma l'intonazione generale era sempre altamente patriottica. La contessa Maffei, di natura indulgente e mite, diventava fiera e intransigente ogni volta che fosse in questione il Governo straniero. Si pensi con quanto entusiasmo essa e i suoi amici prendessero parte, in quell'inverno del 1858, alla lotta contro l'arciduca Massimiliano (d'Asburgo, ndr) che ferveva nella società milanese...".Tra gli ospiti più rinomati di casa Maffei vi erano Giuseppe Verdi, che confidava spesso i suoi pensieri alla contessa la quale possedeva la virtù rara e preziosa di serbare i segreti, e Balzac che "rimase incantato dalla piccola Maffei e non tardò a provarne un'amicizia dolce, tenera che si confondeva con l'affetto...